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Borse in rosso, banche sotto tiro, Btp da record

Wikimedia Commons Jonathunder

Lo stop alla sperimentazione del vaccino di Johnson & Johnson e il calo della fiducia economica in Germania frenano la propensione al rischio e spingono in rosso i listini europei. Piazza Affari perde lo 0,81% e chiude a 19.558 punti, più o meno in linea con Francoforte -1%, Parigi -0,65%, Madrid -1,1%, Londra -0,51%. A New York, Wall Street viaggia mista dopo un’apertura debole. Il Nasdaq ha timidamente imboccato la via degli acquisti proseguendo così il rally di ieri. È poco mossa Apple (-0,3%), dopo il balzo della vigilia e nella fremente attesa, fra poche ore, della presentazione dei nuovi modelli, all’evento Hi Speed, un nome che è un programma soprattutto per il primo IPhone 5G. In chiaroscuro appare intanto l’avvio della stagione delle trimestrali. Bene le banche, male le compagnie aeree. I dati sono superiori alle previsioni per JPMorgan Chase (+0,26%), che ha visto salire del 4% i profitti e calare dello 0,5% il fatturato e Citigroup (+0,28%), che ha chiuso il terzo trimestre con profitti in calo del 34%. BlackRock ha registrato utili migliori delle attese.

I ricavi di Delta Air Lines (-1,83%) sono invece crollati del 75% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, peggio del previsto.

Il dollaro recupera terreno, tornando al centro della scena a causa delle preoccupazioni per l’ondata di contagi in Europa e per le conseguenti misure di contenimento. Il biglietto verde è favorito in parte anche dalla pausa nella sperimentazione di Johnson & Johnson (-2% a NY) dopo che un partecipante ha mostrato un inspiegabile malattia. L’euro tratta in calo a 1,174. Perde smalto l’oro -1,8%, 1888,6 dollari l’oncia.

Pesa, sulla zona euro, anche l’inatteso calo dell’indice Zew tedesco che sintetizza il sentiment delle imprese sulle condizioni economiche future: 56,1punti (attesi 73) dai 77,4 precedenti. Peggiora l’indicatore relativo alle prospettive dell’Eurozona, che si porta a 52,3 punti dai 73,9 precedenti, risultando inferiore al consensus (72 punti).

Intanto il Fondo Monetario Internazionale fa i conti con il Covid da qui al 2025 e segnala che le perdite complessive per la produzione mondiale, rispetto alle previsioni pre-pandemia, saliranno da 11.000 miliardi di dollari nel 2020-2021 a 28mila miliardi nel periodo 2020-2025. Un prezzo molto alto viene pagato dal mercato del lavoro, mentre gli investimenti sono trattenuti dall’incertezza. Gli stimoli di bilancio per 12.000 miliardi di dollari decisi a livello globale e le azioni delle banche centrali “hanno salvato vite e prevenuto una catastrofe finanziaria”, afferma Gita Gopinath, capo dell’organismo internazionale. Il Fondo migliora le stime per l’Italia nel 2020 ma taglia quelle 2021: -10,6% quest’anno (da -12,8% previsto a giugno); +5,2% nel 2021 (contro +6,3% stimato a giugno). Per l’anno in corso saranno pesanti gli effetti sul deficit (13%) e sul debito (che arriverà al 161,8%). Nella Nadef il governo è più ottimista: pil -9% nel 2020; +6% nel 2021.

L’azione della Banca centrale europea, a contrasto degli effetti della pandemia, sostengono in ogni caso i titoli di Stato. Lo spread fra decennale italiano e tedesco resta stabile a 122 punti base. Cala ancora il tasso del Btp, che segna un nuovo minimo a +0,66%. Sul primario si sono registrati oggi nuovi minimi storici per i tassi dei triennali, in negativo a -0,14%.

Il buon andamento dell’obbligazionario non argina però l’emorragia delle banche di Piazza Affari: Bper -5,12%; Mediobanca -3,7%; Banco Bpm -3,08%; Unicredit -3,66%. Per il Sole 24 ore la banca guidata da Jean Pierre Mustier sta accelerando un piano di scissione delle attività estere, che il ceo vorrebbe far votare entro l’anno. Il giornale di Confindustria scrive inoltre che l’ex ministro delle finanze Pier Carlo Padoan è in pole position per diventare presidente della banca. Il passaggio di testimone dovrebbe avvenire il prossimo aprile, quando terminerà il mandato dell’attuale presidente, Cesare Bisoni.

Sempre nel settore bancario Mps inverte invece la rotta a metà seduta e chiude con un’impennata dell’8,06%.

Le vendite affossano ancora i petroliferi, soprattutto Saipem -3,64%, nonostante il recupero del greggio, con il Brent che guadagna l‘1,77%% e sale a 42,46 dollari al barile. 

Fra gli industriali Leonardo -2,22%.

Il lato acquisti è capitanato da Cnh +1,38%, seguita da Stm +0,67%, Terna +0,62%, Inwit +0,54%.

Fuori dal paniere principale è impressionante la performance di Tiscali, +43,621%. In spolvero Tinexta +11,72%, dopo tre acquisizioni nella cybersecurity. Spumeggiante ePrice, +10,21%, dopo l’aumento di capitale e il riassetto azionario. Non c’è pace invece per la Roma, -7,61%. In rosso anche la Juventus -2,22%, dopo la notizia che Ronaldo è risultato positivo al coronavirus

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