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Borse in rialzo dopo la Fed, ma Wall Street frena

I listini europei chiudono in positivo ma sotto i massimi di giornata. Il Nyse invece rallenta e invita alla prudenza mentre il petrolio scende – Telecom e Snam brillano, Fca miglior blue chip – Pininfarina cresce del 32% dopo lo scossone dei giorni scorsi – L’euro perde terreno sul dollaro.

Borse in rialzo dopo la Fed, ma Wall Street frena

ANCORA SU’ LE BORSE, ARRETRANO I BTP. FCA TITOLO TOP, IN FERMENTO TELECOM

Non si ferma il rally delle Borse europee. L’indice Ftse Mib guadagna l’1,5% a 21520 punti. In positivo le altre piazze azionarie del Vecchio Continente: Francoforte +2,6%%, Parigi +1,3%. La Borsa americana è in lieve ribasso dopo la pubblicazione del super indice, lo strumento che anticipa di 3-6 mesi lo scenario macroeconomico. In novembre, l’indice degli indici è salito dello 0,4% da +0,6% di ottobre.

Il Dow Jones perde lo 0,2%, l’S&P500 lo 0,3% ed il Nasdaq lo 0,1%. General Electric +0,1%. Ieri il conglomerato industrial-finanziario ha annunciato un piano di buy back da 18 miliardi di dollari, il titolo ha chiuso in rialzo del 2,2%. Oracle perde il 4%. Nel trimestre chiuso il trenta novembre, i ricavi sono scesi del 6,3%. Il rendimento del Treasury Bond decennale è quasi invariato al 2,6%, quello a 2 anni è stabile all’1%, da qualche giorno sui massimi dal 2010.

Il cross euro/dollaro si muove di mezzo punto a 1,0850. L’indice del dollaro contro un paniere di valute DXY vede un rialzo di circa l’1,1% a 98,941, dopo un massimo a 98,994. Scendono le obbligazioni: il rendimento del BTP a 10 anni si porta a 1,63% (-6 punti base). Il petrolio trattato in Europa, il Brent, è poco mosso, il greggio di riferimento per gli Stati Uniti, il WTI, perde l’1,4% a 35 dollari. 

Eni +0,3%. La società sta trattando con un solo soggetto per la cessione di Versalis, ma non è escluso in futuro che le trattative siano allargate ad altri. “In ogni caso – ha detto l’ad Claudio Descalzi – il tema non è all’ordine del giorno del cda e non c’è alcun accordo vincolante”. I colloqui riguardano il 70% della società chimica cui è interessato il fondo Sk Capital Partners. Tenaris –0,4%, Saipem -2,8%.

Enel guadagna il 2%. L’ad Francesco Starace ha dichiarato che la società ha già centrato i target a fine 2015. Giudizio positivo di Hsbc su Snam +3,07% (target price a 4,3 euro da 4, confermato reduce) e Terna +1,2% (a 5,2 da 5 euro, confermato buy).

C’è ancora fermento su Telecom Italia che ha allungato in rialzo del 2,6 % sia nella versione ordinaria che nelle risparmio. Metroweb e Telecom Italia stanno lavorando a un piano per vedere se ha senso lavorare insieme a una infrastruttura per coprire 250 comuni italiani. In caso di risultati positivi ci potrebbero essere conseguenze sulla struttura azionaria. A dirlo è il presidente della Cdp Claudio Costamagna.

Tra le cause del rialzo figura anche la combattiva intervista al Sole 24 Ore del presidente del comitato dei gestori, Marco Vicinanza che promette battaglia in cda forte del coto che non ha eliminato il conflitto di interesse per gli amministratori del gruppo transalpino. Spicca tra gli industriali FiatChrysler, la migliore blue chip con un rialzo del 4%. Finmeccanica +0,5%, StM +2,4%, Prysmian +2,7%, Buzzi +2,8%.

Nel lusso, Ferragamo +1,3%, Luxottica +1,2%, Yoox -0,8%. Tra le banche solo Monte Paschi -1,6%. Secondo la Consob l’operazione Alexandria andrà trattata in bilancio come un derivato. La decisione, con effetto retroattivo, comporterà una modifica dei conti degli ultimi esercizi. Per il 2015 l’impatto negativo sarà intorno ai 130 milioni.

Positivi gli altri titoli: Unicredit +1,2%. L’istituto ha ceduto due portafogli di crediti in sofferenza relativi al segmento piccole e medie imprese per un valore lordo di libro pari a 250 milioni di euro complessivi. L’impatto dell’operazione verrà registrato nel bilancio del quarto trimestre di quest’anno.

Bene anche, Intesa +1,2%, Pop.Milano +2,3%, Mediobanca +2%. Generali +2% e UnipolSai +0,1%, Cattolica +1%. Fuori dal paniere principale sono volate del 32% le Pininfarina, dopo gli scossoni delle ultime sedute in seguito all’acquisizione da parte dell’indiana Mahindra.

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