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Borse in rally, Intesa guida la carica a Milano

FIRSTonline

Acquista velocità la riscossa dei mercati finanziari innescata dagli interventi delle autorità monetarie. A favorire il rally sono le notizie sull’epidemia in arrivo dalla Cina: la tv ha dato notizia dei test positivi sull’efficacia di due farmaci, l’Abidol e il Darunavir, nel contrasto al coronavirus. Dopo i progressi dell’Asia, i listini europei viaggiano sui massimi. Nella stessa direzione viaggiano i futures Usa, in corsa verso nuovi primati.

Piazza Affari (+1,1%) varca di nuovo la soglia dei 24 mila punti. Andamento analogo per Parigi e Madrid, fa ancor meglio Francoforte (+1,27%). Non fa eccezione Londra (+0,75%).

La maggior propensione al rischio frena i beni rifugio: l’oro scivola in ribasso a 1.550 dollari, ieri ha perso l’1,5%, peggior bilancio giornaliero da novembre.

Prese di profitto anche sulle obbligazioni. In risalita i rendimenti: Bund tedesco a -0,36% da -0,44%. Btp 10 anni a 0,96% da 0,91%.

Secondo dati Refinitiv, dal 20 gennaio scorso al 3 febbraio, momento in cui è stato annunciato lo scoppio del coronavirus in diverse parti del mondo, il miglior asset per rendimento sono stati i Btp italiani, che hanno restituito il 3,1%, seguiti al secondo posto dai T bond Usa decennali, con un +2,9%; i Bund sono nel frattempo saliti dell’1,8% e lo yen sul dollaro dell’1,3%. Per fare un confronto, l’oro ha reso lo 0,9% nello stesso arco temporale.

Il petrolio Brent, in calo nelle ultime quattro sedute, guadagna il 2% a 55 dollari. Eni sale dell’1,38%, Saipem +1,50%. Avanza anche Tenaris (+1,13%).

Torna a riunirsi nelle prossime ore il comitato tecnico dell’Opec, incaricato di valutare l’impatto sulla domanda del coronavirus. Pare che l’Arabia Saudita chieda un taglio di mezzo milione di barili al giorno, mentre la Russia, fuori formalmente dal cartello ma sempre consultata e tenuta in considerazione, si oppone. Gli economisti stimano che l’epidemia possa ridurre di 300.000 barili al giorno la domanda della Cina nei primi sei mesi dell’anno.

Sul mercato valutario, le divise più rischiose come il dollaro australiano sono in rialzo. La corona svedese ha toccato i massimi di due settimane a 9,56 contro il dollaro, mentre il tasso di cambio euro/franco svizzero, barometro del sentiment sul rischio, si è rafforzato.

In Piazza Affari accelera Intesa (+3%), sostenuta dai giudizi positivi sulla trimestrale. Citigroup ha promosso il giudizio da Neutral a Buy portando il target price da 2,55 a 2,80 euro. Deutsche Bank ha rafforzato il giudizio Buy, alzando il target da 2,70 a 3,0 euro. Hsbc ha ribadito il Buy e ha alzato il target da 2,70 a 2,80 euro. JPMorgan ha confermato il giudizio Neutral, ritoccando il target da 2,40 a 2,50 euro.

Sono attesi in giornata anche i conti di Unicredit (-1,7%) e di Bper (+0,9%).

Risparmio gestito ben sostenuto in vista dei risultati, in arrivo la prossima settimana: Banca Generali +1,4%, Banca Mediolanum +1,2%, Finecobank +1,5%.

Bene anche il comparto industriale: Pirelli +3%, Cnh Industrial + 2,2%. Sale anche Ferrari (+1,8%), nonostante l’outlook sul 2020 leggermente sotto le attese, diffuso ieri. Oggi JP Morgan taglia il target a 158 dollari.

Inversione di rotta per le utility, che hanno tenuto nei giorni più critici per le loro caratteristiche difensive. Enel -1,05%.

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Categories: Finanza e Mercati