Cambio d’umore sui mercati, in scia all’allentamento delle restrizioni in Cina per il contenimento dell’epidemia di Covid-19 e in attesa del via libera al piano di stimoli per l’economia da parte del Congresso Usa, mentre la Fed ieri ha deciso un Qe illimitato. I listini europei archiviano una seduta effervescente, dopo l’ottimo andamento dei mercati asiatici, mentre Wall Street appare euforica (Dow Jones +9,7%) all’indomani di ingenti perdite.
Piazza Affari sale dell‘8,93% a 16.948 punti base, con quasi tutte le blue chip in rialzo. In maglia rosa è Francoforte, +11,40%, ma il clima è simile a Parigi +8,39%, Madrid +8,33%, Londra +9,35%, Zurigo +7,86%.
Sul mercato, dopo la mossa della Fed, cala un po’ la fame di dollari e l’euro recupera quota 1,08 contro il biglietto verde (al momento il cross è 1,078). Preme sull’acceleratore l’oro, che vola a 1655,20 dollari l’oncia. Goldman Sachs consiglia di acquistare il lingotto nella convinzione che potrà raggiungere vette più alte (target 1800 dollari l’oncia).
La seduta è intonata per il petrolio, sostenuto anche dalle dichiarazioni provenienti dagli Stati Uniti su una possibile accordo USA-Arabia Saudita. L’idea sarebbe quella di sostituire l’Opec+, ovvero l’accordo tra Opec e Russia, con accordi sulla produzione tra USA e Arabia Saudita. Il Brent guadagna l‘1,33% e sale a 27,39 dollari al barile, mentre il greggio americano segna +1,2%, 23,64 dollari al barile.
Insomma una schiarita a 360 gradi, nonostante la pandemia da nuovo coronavirus non accenni a calare e l’Oms tema che gli Stati Uniti saranno il prossimo epicentro dei contagi. Donald Trump però è preoccupato soprattutto dei riflessi economici e non esclude di allentare in tempi rapidi le regole di controllo, mentre invita il Congresso ad approvare entro oggi le misure di stimolo decise. Una possibilità confermata dalla speaker Nancy Pelosi.
La massiccia dose di iniezioni di liquidità e di stimoli riporta il sereno anche in Piazza Affari, che festeggia i timidi segnali di rallentamento nella curva dei contagi degli ultimi giorni, in attesa della conferenza stampa della Protezione Civile di oggi che si spera confermi quest’andamento
Sul listino principale oltre dieci titoli mettono a segno un rialzo a doppia cifra. Si parte da Exor +21,61%, che torna nei portafogli dopo essere stata venduta a piene mani nelle ultime sedute “anche sui timori legati ai possibili problemi nella trattativa per cedere PartnerRe alla francese Covea, timori che oggi vengono meno”, osserva un trader parlando con Reuters.
In progresso Nexi +17,08%; Eni +14,93%; Buzzi +14,69%; Leonardo +14,38%; Stm +14,44%; Mediobanca +13,91%; Moncler +13,46%; Banca Mediolanum +12,09%; Fiat +12,87. La casa italo americana conferma che produrrà un milione di mascherine protettive al mese per fare la sua parte nella lotta contro il coronavirus, annunciando che le distribuirà ai servizi di emergenza del Nord America. Bene le grandi banche: Unicredit +9,99%; Intesa +9,3%. Un solo titolo è in rosso: Diasorin -1,37%.
Fuori dal paniere principale Mediaset guadagna il 2,94%, dopo che ieri la controllata Mediaset Espana ha comunicato di essere salita al 9,75% di ProsiebenSat1, portando la quota complessiva del gruppo al 20% del broadcaster tedesco.
Spread in calo a 190 punti base (-2,16%), con il rendimento del decennale italiano a 1,57%. Ieri l’Ecofin ha confermato la sospensione del patto di stabilità, stasera si attendono le decisioni dell’Eurogruppo, anche se non pare esserci accordo sul ruolo del Mes e che la discussione possa essere rinviata a giovedì, alla riunione dei capi di Stato e di Governo.