La recessione da pandemia torna a fare paura. Chiudono in calo i listini europei, mentre Wall Street procede in rosso e Bill Gates avverte: o gli Usa chiudono o sarà il disastro. Piazza Affari perde il 2,97% e si ferma a 16.544 punti, trascinata a fondo da Exor. Anche le banche restano in scia negativa dopo il richiamo della Bce a non distribuire dividendi. Il settore zavorra tutte le piazze europee: Francoforte -3,99%; Parigi -4,3%; Madrid -2,92%. Fuori dalla zona euro Londra -3,73%; Zurigo -1,47%.
Soffre Wall Street, anche oggi in calo sull’onda delle parole di Donald Trump: le prossime due o tre settimane saranno molto difficili per il paese in termini di contagi e di morti. Si fa sentire anche il geniale fondatore di Microsoft che, in un commento sul Washington Post, ammonisce: ‘national lockdown’ e politica nazionale univoca sull’epidemia o sarà una catastrofe.
La drammatica situazione si riflette nei dati macro: dopo il balzo storico delle richieste per i sussidi di disoccupazione (+3 milioni) della scorsa settimana, oggi il rapporto mensile redatto da Macroeconomics Advisers e dall’agenzia che si occupa di preparare le buste paga Automatic Data Processing, rivela che l’occupazione si è contratta a marzo (-27.000 posti contro previsioni per un -125.000) e l’indice Ism manifatturiero si è attestato a 49,1 punti, in calo dai 50,1 punti del mese prima (sotto 50 è contrazione economica).
Il quadro è peggio in Europa, dove l’epidemia è partita prima: l’indice Pmi dell’Eurozona a marzo è sceso a 44,5 di marzo da 49,2 di febbraio. In Italia, primo paese a vivere l’emergenza, il Pmi manifatturiero è crollato a 40,3 punti, sui minimi dal 2009, dai 48,7 di febbraio. L’Istat ha annunciato che in aprile non divulgherà il dato sulla fiducia di consumatori e imprese, per “difficoltà operative” legate all’emergenza.
Se questa è la fotografia, il film sull’immediato futuro non sembra roseo e gli investitori preferiscono fare incetta di dollari. Il biglietto verde continua a rafforzarsi contro le principali valute. L’euro scambia a 1,093. L’oro, dopo essersi sgonfiato un po’ a seguito della notizia che la Banca centrale russa ha deciso lo stop agli acquisti di lingotti, terminando un programma decennale d’interventi sul mercato della materia prima, risale leggermente e scambia a 1603,55 dollari l’oncia.
Crolla il Brent, -5,12%, 25 dollari al barile. Il Wti invece è stabile a 20,55 dollari al barile, dopo essere sceso sotto i 20 dollari a seguito del balzo delle scorte settimanali americane. Sul listino principale di Piazza Affari i titoli positivi sono solo tre. Brilla ancora Atlantia, +4,99% in vista di un accordo con il governo. Salgono Cnh +2,03% e Prysmian +1,82%-
In maglia nera Exor -7,47%. Crolla Pirelli -6,34%, dopo un avvio in salita sulla scia dell’annuncio da parte di Brembo (-1,84%) di detenere il 2,43% del capitale. Perdono le utility a partire da Snam -7,33%, Italgas -5,91%; Terna -5,44%; Enel -4,28%. Banche in rosso, con i ribassi guidati da Unicredit -4,03%.
Le vendite colpiscono l’obbligazionario: lo spread sale a 200 punti base (+1,48%), il rendimento del decennale italiano è 1,53%. Si continua a lavorare intanto alle misure per sostenere imprese e cittadini, mentre alcuni hacker hanno attaccato il sito dell’Inps costringendolo a sospendere l’attività nella giornata di oggi, proprio mentre migliaia di utenti stavano iniziando a inoltrare domanda per sussidi.