Giovedì nero sui mercati: dopo i crolli asiatici e l’apertura negativa di Wall Street, il finale dei listini europei rimane in rosso. Piazza Affari perde l’1,59% e scende a 23.781 punti, in una settimana vissuta sulle montagne russe, sotto e sopra i 24mila punti. Oggi tengono l’argine le utility (Enel +0,99%), ma vanno a picco in titoli petroliferi e quelli finanziari. Male anche Francoforte -1,39%; Parigi -1,4%; Madrid -0,76%; Londra -1,31%; Zurigo -1,01%.
Le incalzanti notizie sul coronavirus spaventano i mercati, che guardano con preoccupazione alle conseguenze economiche e sociali di questa nuova malattia che ha già causato 170 morti in Cina e toccato 15 Paesi, provocando interruzioni nei trasporti e sospensione di attività. Dopo British Airways e Lufthansa, anche Air France oggi ha deciso di sospendere tutti i suoi voli verso verso il celeste impero fino al 9 di febbraio. Insomma le conseguenze si toccano ogni giorno: per esempio Carnival, società delle crociere, perde il 5% a Londra a seguito del fatto che, sulla nave Costa Smeralda ferma a Civitavecchia, c’erano due casi sospetti.
Anche i listini statunitensi accusano il colpo e viaggiano in retromarcia, mentre le trimestrali giocano il loro ruolo sull’andamento dei titoli: Tesla (+11%) prosegue il rally dopo i conti, in denaro Microsoft (+2,3%), giù Facebook (-6,5%). Nessuna sorpresa arriva dal Pil dell’ultimo quarto del 2019 (+2,1%). Lo scorso anno, la crescita americana si è fermata al 2,3% (dopo il +2,9% del 2018), lontana dall’obiettivo del 3% di Donald Trump.
Il dollaro perde quota, in un contesto in cui l’euro recupera terreno e si muove a 1,103. La sterlina si apprezza sia contro il biglietto verde sia contro la moneta unica, dopo che la Boe, con 7 voti favorevoli e 2 contrari, ha lasciato invariato il costo del denaro e tagliato le stime sul pil britannico (+0,8% nel 2020, da +1,2% stimato precedentemente). La Banca centrale inglese non esclude un taglio dei tassi nei prossimi mesi se dai numeri del pil e dall’inflazione dovessero arrivare altri segnali deludenti.
Intanto la Banca centrale europea, a un giorno dall’addio alla Ue da parte della Gran Bretagna, si dice pronta ad agire in caso di eventuali picchi di volatilità sui mercati. L’oro progredisce anche oggi e scambia intorno a 1580,65 dollari l’oncia, mentre non si ferma l’emorragia sul petrolio e il Brent cede il 2,6%, 57,38 dollari al barile.
La conseguenze si vedono anche in Piazza Affari dove, fra le blue chip peggiori del giorno, ci sono Tenaris -4,9%; Saipem -3,05%; Eni -2,72%. Su quest’ultima gli analisti di Equita sim hanno tagliato da 17 euro a 16 euro il target price, alla luce della riduzione delle stime sull’utile per azione per il biennio 2019/2020, ipotizzando un quarto trimestre 2019 più debole delle attese. Tuttavia, gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto.
La seduta è pesante per i titoli finanziari: Unipol -3,95%; Banco Bpm -3,61%: Bper -3,48%; Banca Generali -3,15%. Sotto pressione anche Amplifon -4,07%; Exor -4,03%: Pirelli -3,51%; Atlantia -3,21%. L’unica big cap che resiste alle vendite è Enel. Fuori dal listino principale Safilo sale del 6,65%, anche grazie alla promozione di Kepler in scia ai risultati preliminari.
Resta positivo il secondario: lo spread fra decennale italiano e tedesco è a 134 punti base e il rendimento del Btp resta sotto l’1% a 0,94%. Nell’odierna asta a medio-lungo, il Tesoro ha collocato titoli per 8,75 miliardi di euro, il massimo della forchetta di offerta, con tassi in calo sui minimi da quattro mesi sia sul 5 sia sul 10 anni.