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Borse in corsa su Cina e dati Usa

La Cina si riprende, i dati Usa fanno meglio delle attese e il Fmi rassicura sulla ricetta Monti. Le piazze europee chiudono così in territorio positivo nonostante il tonfo di di Atene del 5% sull’incertezza per il nuovo pacchetto di aiuti con Berlino che al momento sembra intenzionata a concedere solo i 13 miliardi circa per il buco di novembre, quando la Grecia si troverà completamente a secco di risorse. Francoforte +1,03% %, Parigi +1,35%, Londra +1,37%. Madrid +0,55%.

Milano è la migliore e registra un +1,72%, sostenuta da lusso e banche mentre lo spread Btp bund scende a quota 347 punti dopo un minimo di giornata a 342. L’euro è in leggero ribasso sul dollaro a 1,2940 (-0,15%). Il petrolio Wti sale a 87,07 dollari al barile dello 0,96%.

“Le misure varate dal governo italiano sono passi importanti nella giusta direzione per stimolare la crescita, abbassare la disoccupazione e sostenere la fiducia e ora è cruciale una loro continua implementazione”, ha detto il direttore delle relazioni esterne del Fmi, Gerry Rice.

Sul fronte dei dati macro in Cina l’indice pmi manifatturiero è salito sopra quota 50 punti, la soglia che indica una fase espansiva, per la prima volta da tre mesi, L’indice sale a  50,2 da 49,8 di settembre. Reagiscono positivamente le Borse asiatiche. Dagli Stati Uniti numerosi dati macroeconomici: bene i dati sul mercato del lavoro con i nuovi posti a 158mila  che superano le stime a 131mila, le richieste per i sussidi di disoccupazione sono risultate sotto le stime, l’indice Ism manifattura di ottobre è in crescita a 51,7 battendole attese, le spese per costruzioni a settembre sono salite dello 0,6% meglio delle stime e la produttività del terzo trimestre è in progresso dell’1,9%.

Infine, l’indice sulla fiducia dei consumatori è salito a 72,2 punti al top dal 2008 ha dato ulteriore spinta ai listini. Nonostante i postumi di Sandy, Wall Street apre in leggero rialzo per poi accelerare: alla chiusura dell’Europa il Dow Jones sale dell’1,04% e il Nasdaq dell’1,47%. Continua la stagione delle trimestrali con Pfizer che ha chiuso il terzo trimestre del 2012 con utili in calo del 14% a 3,2 miliardi, ha abbassato la guidance per il 2012 e avviato un piano di buy back da 10 miliardi. Exxon Mobil chiude con utili in calo ma aumenta il dividendo del 21%.

A Piazza Affari, favorite anche dal calo dello spread, corrono le banche guidate dalla Bper +5,37%. Unicredit +3,17%, Intesa +2,74%, banco +2,36%, Bpm +1,95% e Ubi Banca +1,32%. Fa eccezione Mps che chiude sotto la parità -0,09%.

Brilla il lusso con Ferragamo +4,47% e Tod’s +3,21%. In evidenza poi Diasorin +4,79%, Tenaris +4,08% e Prysmian +3,98% che incassa il miglioramento del giudizio da parte di Ubs. Il broker svizzero ha alzato a buy da neutral la raccomandazione e il prezzo obiettivo a 18 da 14 euro. Il mercato guarda ora alla diffusione dei conti trimestrali il 9 novembre.

Dopo il tonfo di ieri Fiat -0,48% non ce la fa a chiudere in territorio positivo e confermare il rimbalzo di inizio giornata nonostante l’aumento della quota di mercato in Brasile al 23,1% che gli permettere di mantenere la prima posizione sul mercato brasiliano e le vendite record di Crysler ad ottobre. Fiat Industrial +0,24%.

Camfin +2,19%. Ieri Malacalza, contestando il mancato rispetto del patto parasociale e pretendendo la scissione di Gpi, ha chiesto un compendio patrimoniale proporzionale alla propria quota e una partecipazione del 13% circa di Camfin.

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