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Borse in cerca di stabilità dopo lo shock tecnologico cinese. Si guarda al lusso e alle mosse di Fed e Bce

FIRSTonline - Matteo Lirosi

Dopo l’euforia corsa al rialzo durata due anni è difficile digerire un crollo che si è consumato in 36 ore. I mercati internazionali sono ancora sbigottiti e confusi dopo che quella piccola startup cinese è riuscita a smantellare i big della tecnologia, come il più classco battito di farfalla che scatena l’uragano, e con loro anche tutte le società loro satelliti.

Nella seduta asiatica, i futures del Nasdaq sembrano volersi stabilizzare, così come le azioni Nvidia nelle contrattazioni after-hours, così come i future azionari per il FTSE e l’Europa. Ma c’è ancora molto da capire prima di tornare a investire. Secondo gli analisti tecnici comuque il quadro dei principali indici di Wall Street non ha presentato lacerazioni preoccupanti, neppure su Nvidia, l’epicentro della crisi di fiducia nel modello AI: “la tendenza di fondo resta saldamente rialzista e un primo livello di supporto, per noi già occasione di acquisto, è prossimo, intorno ai 117 dollari” dicono gli analisti di Websim.

Intanto gli investitori cercano spunti in altri settori. Oggi sono in agenda il dato sulla fiducia dei consumatori francesi e risultati annuali di Lvmh e Christian Dior.

L’attenzione è poi per le decisioni sui tassi da parte della Fed domani (le attese sono per un nulla di fatto sui tassi) e il giorno dopo la Bce (è probabile il taglio dei tassi di un quarto di punto). Invece l’Asia festeggia il capodanno lunare: le borse della Cina continentale rimangono chiuse da oggi fino a martedì della prossima settimana. Le notizie di DeepSeek accrescono anche l’attenzione sullo stato di salute delle Big Tech che questa settimana renderanno noto le trimestrali. Si partirà il 29 gennaio con Microsoft, Meta e Tesla. Il giorno dopo, 30 gennaio, sarà la volta di Apple. Venerdì 31 gennaio toccherà a Amazon.

Il dollaro, anch’esso ieri in calo in relazione al selloff azionario, oggi riprende vigore in sella alle nuove minacce di dazi da parte di Trump.

Una giornata da paura. Nessuno dei tech si salva. Tranne Apple

Durante la notte, Nvidia, che fino a ieri era considerato il paladino dell’intelligenza artificiale è crollato del 17%, perdendo quasi 600 miliardi di dollari, la più grande perdita di capitalizzazione di mercato della storia, dopo che la cinese DeepSeek ha dimostrato di saper fare le stesse cose a costi ben più bassi. E’ partito così un feroce smantellamento di tutte le posizioni su data center, produttori di cavi, venditori di elettricità e tutti i tipi di attività ausiliarie all’IA. Non si salva nessuno. Le perdite vanno da Microsoft ad Alphabet (il padre di Google), al produttore di server AI Dell Technologies agli operatori dei data center tra cui Digital Realty. L’indice di azioni di semiconduttori (.SOX), ha registrato il maggior calo percentuale giornaliero da marzo 2020.

Ma da segnalare in controtendenza Apple ha chiuso in rialzo del +3% e ha aggiunto circa 100 miliardi di valore proprio sulla notizia che DeepSeek, è stata l’app gratuita più scaricata dallo Store di Apple negli Stati Uniti.

E’ stata una giornata da paura. Negli Usa c’è anche un indice apposito: è l’indice di volatilità Cboe (.VIX), noto come “indicatore della paura” di Wall Street: ieri è cresciuto del 21%. Persino il dollaro ne ha risentito, perdendo posizioni rispetto alle sue controparti internazionali. L’indice S&P 500 ha perso l’1,44%, chiudendo a 6.013,39 punti, mentre il Nasdaq Composite ha perso il 3,04%, a 19.346,83. Il Dow Jones Industrial Average è aumentato dello 0,67%, a 44.715,79.

Asia: con la Cina in vacanza, le vendite si abbattono sul Giappone

I mercati di Cina, Taiwan e Corea del Sud sono rimasti chiusi per festività, mentre gli scambi commerciali a Hong Kong sono stati ridotti alla vigilia del capodanno lunare, concentrando l’attenzione sul Giappone, la cui borsa è in calo dell’1,2%. Tra le azioni giapponesi, quelle del fornitore di Nvidia Advantest sono scese dell’11%, raggiungendo in due giorni un calo vicino al 20%. Furukawa Electric che produce fibre ottiche per data center e il cui valore è triplicato lo scorso anno, ha registrato un calo analogo. Il produttore di apparecchiature per chip Disco -9,5%, SoftBank Group -6,7%. Quest’ultima ha annullato i guadagni della scorsa settimana, quando si era rafforzata grazie alla notizia che la società intendeva impegnare 19 miliardi di dollari in un piano di investimenti per infrastrutture di intelligenza artificiale negli Stati Uniti. Altre aziende legate ai chip, tra cui Lasertec, Screen e Tokyo Electron, perdono intorno al -4%.

La borsa dell’India è in rialzo dello 0,9%: il presidente Narendra Modi potrebbe essere a Washington il prossimo mese: lo ha detto stanotte Trump parlando con i giornalisti.

Trump torna a parlare di dazi. E il dollaro si rafforza

La notizia, riportata dal Financial Times, che Donald Trump con il suo ministro del Tesoro Scott Bessent vogliano dazi universali sulle importazioni negli Usa ben più alti del 2,5% ha fatto salire il dollaro, che ieri si era indolito sulla scia delle cattive notizie borsistiche, rispetto alle sue controparti tati.

Il dollaro dell’Australia si è indebolito dello 0,7%, il dollaro di Singapore dello 0,6% e il Peso del Messico dello 0,3%. Tiene le posizioni lo yuan cinese, anche perché la banca centrale di Pechino sta iniettando una quantità record di liquidità nel sistema finanziario attraverso un nuovo strumento di intervento. L’euro si indebolisce a 1,043 su dollaro, da 1,047 di ieri, mentre lo yen si svaluta a 155,8 su dollaro.

Il dollaro comunque arriva all’appuntamento con la FED domani poco lontano dai massimi degli ultimi due anni, nonostante il calo del 2,50% delle ultime sedute.

Focus sulla Bce giovedi. Atteso un taglio dei tassi

Per i mercati europei la notizia potrebbe far risollevare gli animi. Giovedì la Bce renderà nota la sua decisine sui tassi e le attese sono per un taglio di un quarto di punto dopo i tagli di giugno, settembre e dicembre 2024. Ma più in generale c’è ottimismo riguardo gli allentamenti di politica monetaria. Tutto lascia pensare che il 2025 inizierà con un altro taglio dei tassi nella zona euro, a 2,75%-2,90% dal precedente 3,0% -3,15%. “Contrariamente a quanto accaduto a dicembre, i preparativi per la riunione di mercoledì-giovedì sono stati relativamente tranquilli, almeno in pubblico. Non ci sono state opinioni controverse sulle prossime mosse. Al contrario, sembra esserci un crescente consenso sulla necessità di ulteriori tagli dei tassi”, scrive in una nota Carsten Brzeski, Global Head of Macro di ING. I segnali di miglioramento dell’economia tedesca arrivati ieri mattina dalle rilevazioni dell’istituto IFO sul clima per gli affari, non dovrebbero cambiare il contesto, così come non dovrebbero muoverlo i dati sul PIL del quarto trimestre della zona euro: il consensus si aspetta +0,1% trimestre su trimestre, in frenata dal robusto +0,4% del periodo precedente e contro il +0,2% previsto dallo staff della BCE nell’aggiornamento di dicembre. I verbali della riunione di dicembre avevano già evidenziato un crescente orientamento all’allentamento da parte dell’Eurotower, basato sui dubbi relativi alle previsioni di crescita e sul crescente rischio di un’inflazione sottotono. Ing, così come tanti altri analisti, prevede che la riduzione dei tassi continuerà: “Il tasso d’interesse sui depositi, al 3%, è ancora restrittivo, troppo per l’attuale stato di debolezza dell’economia dell’Eurozona. La recente impennata dei rendimenti obbligazionari ha inoltre peggiorato le condizioni finanziarie dell’area. Anche se alcuni sostengono che la politica monetaria può fare ben poco per risolvere i problemi strutturali, l’instabilità politica e l’incertezza presenti in molti Paesi costringeranno la BCE a continuare a fare il lavoro pesante”.

Borse europee viste aprire sulla parità. Occhi a Sap, Moncler

Le borse europee dovrebbero aprire intorno alla parità. Future EuroStoxx50 +0,1%. Ieri il FtseMib di Milano ha terminato la seduta sulla parità, grazie allo spunto delle utility e dei titoli difensivi.

Enel e il private equity Kkr sono tra i potenziali offerenti per la società britannica dell’energia rinnovabile Cubico Sustainable Investments, secondo fonti a conoscenza del processo di vendita.

Italgas. Secondo indiscrezioni, l’Antitrust procede in modo spedito con l’analisi dell’operazione 2i: il via libera dovrebbe arrivare in febbraio.

Leonardo. Nelle prossime settimane potrebbero esserci novità su forma societaria, contenuti industriali e assetto finanziario da dare all’accordo allo studio tra Leonardo, Airbus e Thales nei satelliti, secondo il Corriere della Sera.

Monte dei Paschi. Citigroup ha tagliato la raccomandazione a Neutral da Buy e ha alzato il target price a 6,35 euro da 6.

Mediobanca. Questa mattina si riunisce il Cda per una prima valutazione dell’offerta di Banca Mps. Oltre ad Equita, l’AD Alberto Nagel è alla ricerca anche di un’altra banca d’affari di spicco come adviser per l’offerta di Mps, scrive La Repubblica.

Moncler, Brunello Cucinelli. Il gruppo finanziario di Hong Kong, Blue Pool Capital, è entrato nel capitale di Golden Goose con una partecipazione del 12%. Lo dice una nota dell’azienda italiana di sneaker di lusso. Il private equity Permira manterrà una partecipazione di maggioranza in Golden Goose. La transazione, spiega la nota, “è stata negoziata e concordata poco dopo la decisione del gruppo di rinviare l’Ipo prevista per giugno 2024 ed è stata completata oggi”.

Recordati Ieri il titolo ha toccato i massimi della storia.

Stellantis Il prossimo 19 marzo il presidente John Elkann andrà in audizione alla commissione Attività produttive della Camera per presentare un quadro delle attività del gruppo in Italia.

StM. Il gruppo tedesco Sap ha chiuso il quarto trimestre 2024 con ricavi pari a 9,38 miliardi di euro, in crescita dell’11% rispetto allo stesso periodo di un anno prima (+10% a cambi costanti), com i ricavi dai servizi cloud cresciuti del 27% a 4,71 miliardi di euro. I ricavi da licenze software sono scesi del 18% a 0,68 miliardi (-19% a cambi costanti), i ricavi da servizi sono saliti del 2% a 1,11 miliardi. Il backlog del cloud è salito del 32% nel trimestre, raggiungendo i 18,08 miliardi, con un incremento del 29% a cambi costanti. L’utile operativo è salito del 6% a 2,02 miliardi di euro. Per il 2025, Sap si aspetta ricavi del cloud tra 21,6 e 21,9 miliardi, in crescita del 26-28% a cambi costanti dai 17,14 miliardi del 2024. I ricavi di cloud e software sono stimati a 33,1-33,6 miliardi, in aumento dell’11-13% a cambi costanti dai 29,83 miliardi del 2024.

Diasorin. Il cda proporrà all’assemblea dei soci la proposta di introdurre il potenziamento del sistema del voto maggiorato in linea con le nuove disposizioni della legge capitali.

Gibus. Terra Holding, azionista di maggioranza con l’80% circa del capitale, ha lanciato un’opa volontaria totalitaria finalizzata al delisting del titolo dall’Egm al prezzo di 10 euro per azione.

De Nora. In occasione degli incontri bilaterali siglati tra l’Italia e il Regno dell’Arabia Saudita, la società ha firmato due contratti di collaborazione e ricerca con le aziende saudite Acwa Power e Saudi Water Authority nell’ambito delle tecnologie per il trattamento delle acque e per l’idrogeno

Juventus ha raggiunto un accordo con la società Chelsea Football Club per l’acquisizione, a titolo temporaneo fino al 30 giugno 2025, dei diritti alle prestazioni sportive del calciatore Da Palma Veiga Renato a fronte di un corrispettivo di 3,8 milioni di euro, oltre ad oneri accessori pari a 0,2 milioni.

Ferrari Group, attiva nel settore delle soluzioni integrate per gioielleria e beni di lusso, ha rivelato la sua intenzione di avviare un’IPO nelle prossime settimane, mirando a una quotazione alla Borsa di Amsterdam. La famiglia Deiana, attraverso la Deiana Holding Limited, prevede di vendere il 25% delle azioni durante l’IPO, che includerà anche un’opzione greenshoe per aumentare il numero di azioni disponibili. Nel 2023, Ferrari (fondata nel 1959 in Italia e ora con sede a Londra) ha registrato ricavi di 333 milioni di euro e prevede di raggiungere tra 345 e 350 milioni nel 2024.

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