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Borse in caduta libera: si aggrava il bilancio del semestre più nero dal dopoguerra. La Fed guida il crollo

Imagoeconomica

Il semestre più nero delle Borse si avvia ad una chiusura drammatica. Attorno alle 14 Piazza Affari, in linea con gli altri mercati, accelera al ribasso, anticipando un’apertura in calo dei listini Usa. Il whatever it takes alla rovescia della Fed è all’origine della fuga degli investitori dalle piazze finanziarie. Milano lascia sul terreno il 2,9% scivolando poco sopra i 21 mila punti, i future Usa viaggiano già a -2%. La fuga dalle azioni provoca un lieve rafforzamento dei titoli di Stato: il Btp decennale vede il rendimento in leggero calo al 3,38%, mentre lo spread viaggia a 191 punti base.

Stamattina la Banca centrale svedese ha annunciato un aumento dei tassi d’interesse di mezzo punto percentuale, allo 0,75%. Riksbank ha avvisato che è in arrivo un ulteriore inasprimento monetario.

La matricola De Nora paga a Milano la scelta della data del debutto: -3,3%, attorno a 13 euro, sotto il prezzo di offerta a 13,5 euro, il valore più basso della forchetta dell’Ipo. Snam, socia di minoranza, sale dell’1,22%, unica blue chip positiva.

L’Oscar negativo sulle borse europee tocca all’utility Uniper, -15% a Francoforte. La società nata dallo scorporo di alcune attività di E.On ha avvertito che sta trattando con il governo delle forme di sostegno: Uniper è uno dei più importanti acquirenti di gas russo, principalmente attraverso Gazprom. 

A Piazza Affari la zampata dell’Orso si è abbattuta sui bancari; Unicredit lascia sul terreno il 6,7%, poco meglio fa Banco Bpm (-5,5%). Pesa la previsione di Andrea Enria, presidente della Vigilanza della Bce: “Le banche dell’eurozona beneficeranno di un graduale aumento dei tassi di interesse, ma la volatilità dei mercati e l’impatto della guerra in Ucraina potrebbero rappresentare un deterrente”, ha detto, aggiungendo che”i mercati prevedono che la redditività e la qualità degli attivi delle banche possano essere influenzate da sviluppi macroeconomici avversi”.

Sotto tiro Tim (-4,7%) nonostante Barclays abbia alzato il target a 0,19 euro. Continua la frana di Saipem (-21% l’azione, -28% i diritti).

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