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Borse in caduta libera (-4,1%) e petrolio record: i russi bombardano e assediano Kiev e l’Ucraina

La Russia stringe la morsa attorno all’Ucraina malgrado sia attesa per domani la ripresa del negoziato: per le Borse è un martedì nero mentre il petrolio vola oltre i 100 dollari

Borse in caduta libera (-4,1%) e petrolio record: i russi bombardano e assediano Kiev e l’Ucraina

Rally dei titoli di Stato e chiusura in profondo rosso per le Borse europee: gli investitori reagiscono così all’avanzata russa su Kiev, dove i missili hanno colpito oggi la torre tv. 

I primi colloqui avviati ieri tra le parti in causa non hanno dato grandi esiti, anche se domani i negoziati dovrebbero ripartire. Il clima non promette molto di buono e in videocollegamento al Parlamento europeo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha rivolto un nuovo appello all’Europa, “Non ci abbandonate”, mentre negli Usa si attende il discorso sulla stato dell’Unione da parte del presidente Joe Biden. 

I listini del Vecchio Continente chiudono così un’altra seduta in calo e Milano, -4,14%, è la peggiore. Parigi perde il 3,94%; Francoforte -3,85%; Madrid -3,48%; Amsterdam -2,23%; Londra -1,71%.

Wall Street, ieri contrastata, è partita debole e tratta in ribasso. Visa (-3%) e Mastercard (-2,7%), società leader a livello globale nell’emissione delle carte di credito, hanno bloccato diverse istituzioni finanziarie russe dalla loro rete. Il risultato è che, già ieri, era praticamente impossibile effettuare un pagamento con carta di credito a Mosca.

La banca centrale russa ha d’altra parte deciso di tenere chiusa la piazza moscovita per il secondo giorno di seguito, ma le vendite continuano ad abbattersi sul rublo che, dopo un tentativo di recupero, è nuovamente in calo.

La guerra in Ucraina, dagli esiti e dagli sviluppi imprevedibili, continua a tenere i cittadini europei con il fiato sospeso e i mercati in scacco, inducendo gli investitori a privilegiare i classici beni rifugio. In primo luogo i titoli di Stato: il rendimento del Bund decennale torna negativo, ma il Btp italiano fa anche meglio e lo spread arretra; salgono i prezzi dei Treasury 10 anni, mentre cala il tasso. L’oro brilla sempre di più e si muove intorno a 1921 dollari l’oncia.

Sul mercato valutario salgono dollaro, yen e franco svizzero. La moneta unica tratta in ribasso contro il biglietto verde in area 1,138.

Rialzano la testa le criptovalute, dopo le perdite della scorsa ottava e si sospetta che tale effervescenza sia dovuta al fatto che Mosca e gli oligarchi cercano, per questa via, di aggirare le sanzioni dell’Occidente. Sarebbero sette le  banche russe fuori da Swift. Sembra intanto che Mosca stia preparando un decreto per arginare l’emorragia di investimenti esteri. Il primo ministro Mikhail Michoustin ha parlato di una bozza per introdurre restrizioni temporanee all’uscita di investitori stranieri dai beni russi, al fine di “consentire alle aziende di prendere decisioni informate” e non sotto “pressioni politiche”.

Continua a salire il prezzo delle materie prime dal gas (+12%) al petrolio. Il greggio texano supera di slancio i 100 dollari e tratta al momento intorno a 104 dollari al barile, con un rialzo del 9% circa. Ieri, il Canada ha deciso di vietare tutte le importazioni di petrolio russo, ma finora è l’unico Stato ad aver colpito direttamente il settore energetico del presidente Vladimir Putin. Dall’inizio dell’anno, il prezzo del petrolio Wti sale di circa il 33%. La performance è simile per il Brent che si muove oltre i 105 dollari al barile.

Europa in caduta libera

Le piazze europee, che ieri sono riuscite a limitare i danni nel finale, non replicano oggi lo stesso schema. Hanno mostrato grandi difficoltà i titoli finanziari, il settore dei viaggi e del tempo libero dopo i deludenti risultati del gruppo del gioco d’azzardo Flutte. Chiudono in controtendenza i titoli della difesa come quelli tedeschi, Rheinmetall, che fabbrica carri armati e blindati ed Hensoldt, specializzata nei sensori elettronici. Bene anche Leonardo +1,45%, a Milano. 

Shell a Londra limita i danni all’1,06%. La major britannica abbandonerà tutte le operazioni del gruppo in Russia, tra cui anche un importante stabilimento per il gas naturale liquefatto.

Pesa sul settore energetico continentale la notizia Reuters che la società Nord Stream 2, basata in Svizzera e che gestisce l’omonimo gasdotto che collega la Russia alla Germania bypassando l’Ucraina, sta considerando di presentare una richiesta di insolvenza.

La prima società di spedizioni al mondo, Maersk, ha annunciato che sospenderà le spedizioni di cargo in partenza e in arrivo dalla Russia.

L’indice Pmi Markit per il settore manifatturiero ha mostrato un leggero rallentamento della crescita nella zona euro a febbraio, anche se l’attività rimane a livelli elevati. Le catene di approvvigionamento, già duramente colpite dalla pandemia, sembravano aver trovato un po’ di fluidità ma stanno affrontando ora ulteriori interruzioni poiché le chiusure dello spazio aereo colpisce inevitabilmente anche il trasporto di merci attraverso i cieli. Il trasporto tra l’Europa e destinazioni dell’Asia settentrionale come Giappone, Corea del Sud e Cina è diventato problematico. 

Piazza Affari sotto i 25mila punti

Le perdite di Piazza Affari trascinano il Ftse Mib sotto la soglia psicologica dei 25mila punti base (24.363) ai minimi da luglio 2021.

La maglia nera di giornata spetta Moncler -9,12%, seguita da Telecom, -9,05%, alla vigilia del cda che discuterà il piano industriale che dovrebbe portare allo scorporo degli asset di rete e a creare le condizioni per una loro integrazione con Open Fiber, mentre l’offerta non vincolante di Kkr appare sempre più in bilico.

Come informazione di servizio, che nulla ha a che fare con il tonfo del titolo di oggi, si segnala che, come previsto, Adrian Calaza è entrato a far parte del gruppo a diretto riporto di Pietro Labriola, amministratore Delegato e direttore generale, subentrando a Giovanni Ronca nella carica di chief financial officer.

Le banche sono ancora tra le blue chip peggiori a partire da Mediobanca -7,83% e Intesa, -7,72%. Anche Unicredit, dopo un tentativo di rimbalzo fallito, chiude con una perdita del 6,95%. 

Male l’automotive con Pirelli -6,92% e Stellantis -6,93%, quest’ultima nonostante l’ottimismo del piano strategico al 2030.  Svetta sui titoli del Ftse Mib Eni, +3,04%, con i rialzi del greggio.

Prosegue la fase favorevole di Leonardo. Bene Terna +1,83%.

Spread in calo, si scommette su Bce prudente

Chiude in grande spolvero il secondario italiano. Lo spread tra Btp 10 anni e Bund di pari durata arretra a 149 punti base, con un calo del 7,31% rispetto alla chiusura di ieri.

Il tasso del Btp arretra a +1,42%, quello del Bund a -0,07%. Nel corso della seduta anche il tasso del titolo italiano a due anni è tornato negativo.

Gli investitori scommettono sul fatto che la crisi ucraina rallenterà il ritmo con cui le banche centrali ridurranno i loro stimoli, nonostante la corsa dell’inflazione.

Al termine del faccia a faccia con il cancelliere tedesco Christine Lagarde, presidente della Bce, ha twittato: ”Scholz e io abbiamo avuto un buon incontro. La Bce sta attuando le sanzioni decise dalla Ue. Faremo quanto necessario nell’ambito del nostro mandato per garantire la stabilità finanziaria e dei prezzi. Ciò limiterà le implicazioni dell’orribile guerra russa contro l’Ucraina per l’economia europea”.
Oltreoceano si attendono, domani e giovedì, gli interventi del presidente della Fed al Congresso, dove presenterà il consueto rapporto semestrale sulla politica monetaria; gli investitori sperano in nuove indicazioni sulle prossime mosse della banca centrale statunitense. Secondo gli esperti, la crisi ucraina convincerà la Fed a procedere solo con un rialzo dei tassi di interesse di 25 punti base a marzo, e non di 50 punti base.

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