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Borse in bilico tra guerra e negoziati Russia-Ucraina: titoli della difesa in volo, male le banche

Le Borse restano in bilico tra gli scenari di guerra Russia-Ucraina e le speranze di risultati al tavolo dei negoziati – Soffrono i tioli bancari, corrono quelli della difesa

Borse in bilico tra guerra e negoziati Russia-Ucraina: titoli della difesa in volo, male le banche

Asia positiva, tiene Wall Street, Europa ancora giù, ma non troppo: i future sull’indice Euro Stoxx 50 segnalano una partenza in pallido rosso. È il bollettino finanziario all’inizio del sesto giorno di una guerra che, tra l’altro, ha in pratica raso al suolo il sistema finanziario di Mosca. Due le novità che meritano di essere sottolineate.

Il petrolio resta sotto i 100 dollari al barile: Brent a 99,02, Wti a 96,7. È vicino un accordo per il rilascio di una parte delle riserve strategiche. Gli Stati Uniti si sarebbero impegnati ad abbassare le proprie di trenta milioni di barili. Altri paesi consumatori aderenti alla International Energy Agency dovrebbero procedere in modo analogo.

Si risveglia il Bitcoin: +4%, oltre i 44 ila dollari. Il motivo? Si parla di una possibile alternativa per i russi dopo le sanzioni che hanno congelato le riserve di Mosca. Ma Binance, il più importante listino per le criptovalute, ha annunciato di aver aderito alla richiesta di Kiev di congelare i depositi dei clienti russi.

Fuori dalla Russia Shell, Equinor e la “cinese” Volvo

Si estende intanto l’isolamento economico della Russia. Dopo Bp, ieri Shell e la norvegese Equinor hanno proceduto alla chiusura dei rapporti con le società russe. All’appello per ora manca solo Exxon, da sempre interessata ai campi siberiani. Stop anche ai camion di Daimler e alle vendite di Jaguar, Land Rover e Volvo, controllata dai cinesi di Geely.

Intanto, passo dopo passo, prende velocità la ripresa dell’Asia, dove la maggior parte delle borse si muove in rialzo; lo Yen si indebolisce, rimbalza la Rupia indiana. Il Nikkei di Tokyo si avvia a chiudere in rialzo dell’1,5%. Il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen sale dello 0,2%.

L’economia della Cina accelera. L’indice PMI manifatturiero è salito a febbraio a 50,2 punti, sopra la soglia che separa la contrazione dall’espansione. Il consensus era a 49,8. L’indice PMI dei servizi, all’interno del quale ci sono le costruzioni e l’immobiliare, è salito più del previsto. Gli indici hanno battuto le previsioni grazie al risultato delle medie e grandi imprese, mentre la performance delle piccole imprese è la più debole da febbraio 2020.

L’indice Hang Seng di Hong è sulla parità, penalizzato dalle indiscrezioni della stampa locale su un prossimo blocco sanitario totale che possa permettere di sottoporre a test tutti i 7,4 milioni di abitanti della città. Il provvedimento dovrebbe scattare nella seconda parte di marzo.

Il Kospi di Seul guadagna lo 0,8%. BSE Sensex +0,7%. S&P ASX 200 di Sidney +0,8%.

Prosegue il recupero del Nasdaq (+0,41%), alla terza seduta consecutiva con un segno più. In lieve ribasso S&P (-0,24%) e Dow Jones (-0,49%).

Poco mossi i future in vista della seduta odierna. In grande evidenza anche negli Usa il settore Difesa sull’onda dell’aumento della spesa militare tedesca. Avanzano tra il 3 e l’8% Raytheon Technologies, Lockheed Martin Corp, General Dynamics Corp, Northrop Grumman e L3Harris Technologies.

Effervescente anche la cybersecuriry: sopra il 4% i guadagni di Palo Alto Networks, Fortinet, Zscaler and CrowdStrike Holdings.

Treasury Note a dieci anni tratta a 1,85%, +3 punti base. L’oro è poco mosso a 1.905 dollari. Treasury Note a dieci anni a 1,85%, +3 punti base. Euro-dollaro in lieve calo a 1,119.

Panetta (Bce): gli stimoli per ora devono restare

La Banca Centrale Europea dovrebbe attendere prima di rimuovere ulteriori misure di stimolo, date le crescenti incertezze a causa della guerra in Ucraina. Fabio Panetta, membro del Comitato esecutivo Bce, interviene così dopo gli sviluppi della crisi ucraina. “L’istituto ha ancora bisogno di confermare che l’inflazione non calerà sotto il target del 2% – ha continuato – Sarebbe imprudente procedere ulteriormente finché non avremo solide conferme che l’inflazione, reale e stimata, sia saldamente ancorata al 2%. In un contesto di condizioni finanziarie più ristrette sarebbe poco saggio impegnarsi a priori su future manovre di politica monetaria, finché l’impatto dell’attuale crisi non sarà più chiaro”, ha aggiunto concludendo che “il rischio di un’inflazione elevata sempre più radicata sembra limitato al momento”.

In questo contesto il Btp accelera nel finale di seduta, confortato anche dal via libera di Bruxelles al primo pagamento di 21 miliardi di euro del fondo “Next Generation Ue” a fronte dei 51 progetti presentati dal governo.

Il tasso del decennale scende a 1,78% da 1,82% dell’avvio. In calo allo 0,16% anche il rendimento del Bund. Lo spread Italia-Germania sullo stesso segmento a 160 punti dai 163 dell’avvio. In una settimana senza aste di titoli il Tesoro potrebbe lanciare un’operazione riservata agli specialisti.

Piazza Affari -1,39%. Indice -7% da inizio anno

Dopo una partenza in profondo rosso a -3%, Piazza Affari ha riguadagnato posizioni a mano a mano che prendeva corpo il negoziato. Milano chiude a -1,39% a 25.415 punti base, comunque uno dei peggiori listini in Europa, zavorrato dal settore bancario.

La Borsa italiana ha portato a termine il secondo mese negativo di seguito con una perdita del 5,15%, peggior bilancio mensile dall’ottobre 2020. Dal primo gennaio ad oggi ha lasciato sul terreno il 7%.

La Svizzera congela i fondi di Putin

In rosso anche gli altri mercati. Nel resto d’Europa Parigi perde l’1,39%; Francoforte -0,82%; Londra -0,49%; Amsterdam sale dello 0,26%.

Madrid -0,16%. A febbraio i prezzi al consumo in Spagna sono saliti del 7,5% anno su anno, dal +6,2% del mese prime. Il dato armonizzato all’area euro si confronta con il +7% atteso dal consensus.

Zurigo -0,15%. Il governo svizzero ha adottato integralmente le sanzioni dell’Unione Europea. Il paese elvetico ha deciso di colpire finanziariamente il presidente russo Vladimir Putin, il primo ministro Mikhail Mishustin e il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, con effetto immediato.

I Bond di Mosca sono junk, Cds alle stelle

Chiusa a tempo indeterminato la Borsa di Mosca, ma l’effetto delle sanzioni ha comunque spinto la finanza russa sull’orlo del default.

Tra le azioni, il peggior tracollo lo registra Sberbank, che perde il 75% dopo che la Bce ha dichiarato in fallimento o a rischio di probabile fallimento la sua divisione Sberbank Europe. In forte calo anche Lukoil (-58%) e Rosneft Oil (-41%) dopo la decisione di Bp di venderne la quota di minoranza detenuta. Male anche Gazprom Neft (-29%) e PhosAgro (-59%).

Il rublo ha perduto quasi il 30 % del valore a 106 contro il dollaro. Non è stato sufficiente il rialzo dei tassi ufficiali (a 20 da 9,5%) per fermare l’emorragia.

A causa delle sanzioni occidentali la Banca centrale non può usare le riserve valutarie per comprare rubli sul mercato aperto. La Banca centrale russa ha vietato ai broker attivi sulla borsa di Mosca di vendere azioni nei portafogli di non residenti in Russia.

Emergenza anche per le obbligazioni. I bond russi in dollari (la tranche più importante scadrà del 2047) sono precipitati a 33 centesimi dopo che S&P ha retrocesso il rating a junk.

Schizzano al rialzo i contratti di protezione dal default, i Cds al 37 per cento (+20%).

Leonardo e Fincantieri in volo, è l’ora della difesa

Il titolo migliore di Piazza Affari è stato Leonardo (+15% a 8 euro), preceduto però da Fincantieri (+20,82%), entrambi in netta controtendenza con il resto del listino, ma in linea con il comparto europeo del settore militare/difesa. L’indice Stoxx Europe Total Market Aerospace & Defense si muove con un rialzo intorno al +4%. La francese Thales +12%, la britannica Bae System +14%. Ma a dare il via al rialzo è stata la decisione della Germania di investire già a partire dal 2022 il 2% del suo Pil in difesa e sicurezza, e dunque con due anni di anticipo rispetto a quanto finora previsto. Ieri il cancelliere Olaf Scholz ha annunciato al Bundestag che Berlino investirà ogni anno oltre il 2% del Pil. Di recente Leonardo ha acquisito una quota del 25% nella tedesca Hensoldt.

Banche nel mirino: Unicredit ancora la peggiore

Le banche hanno pagato il prezzo più alto dopo la sospensione delle banche russe dal sistema Swift. A partire dagli istituti più esposti con Mosca ovvero l’austriaca Raffeisen, la francese Société Générale e Unicredit (-9,47%) dopo un rinvio per eccesso di ribasso. Sotto tiro anche Intesa Sanpaolo (-7,43%). Secondo il Financial Times l’esposizione compresa le banche italiane e francesi con Mosca si aggira sui 25 miliardi.

Pirelli limita i danni, oggi le strategie di Stellantis

In forte ribasso anche Pirelli, che pure ha ridotto a -4,76% le perdite iniziali. Pesa sulla Bicocca il legame azionario che ha legato il gruppo a Rosneft. Giù alla vigilia della presentazione del piano strategico a lungo termine di Stellantis (-3,83%).

Acquisti su Tenaris in rialzo del 3,59% e su Saipem +4,3%. Vivaci anche i titoli legati alle energie rinnovabili come Erg e Alerion. Nuovo strappo di Gas Plus (+30%) sulle aspettative di un incremento della produzione nazionale di gas.

Generali, il Cda punta su Sironi per il dopo Galateri

Nella serata di ieri il Consiglio di Amministrazione delle Generali ha nominato per cooptazione Alessia Falsarone, Andrea Sironi, attuale presidente di Borsa Italiana, e Luisa Torchia amministratori della Società. Sironi, designato come amministratore indipendente, verrà proposto come candidato Presidente nella lista per il rinnovo del CdA che sarà presentata dal Consiglio uscente. Sironi è professore e rettore universitario e uno dei principali esperti internazionali di governance e risk management.

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