Non solo i banchieri, come sottolinea Mario Draghi: anche i grandi della tecnologia hanno un cuore. La notizia d’apertura del Wall Street Journal è la ricostruzione del love affair tra Elon Musk e Nicole Shanahan, moglie dell’ex amico Sergej Brin, uno dei fondatori di Google che non l’ha presa affatto bene: richiesta di divorzio e immediata rottura delle relazioni tra Alphabet e Tesla. La nota rosa alleggerisce la cronaca di inizio settimana dominata dalla ripresa del dollaro su euro e yen, sostenuto dalla prospettiva del prossimo aumento dei tassi. Ma il rialzo è frenato dai timori sulla congiuntura: i TBond trattano al 2,79%, sensibilmente sotto la barriera del 3% a conferma che, oltre all’inflazione, i mercati temono la frenata dell’economia. “Per ora – rassicura la responsabile del Tesoro Janet Yellen – non vedo il rischio recessione”. Ma mesi fa la stessa Yellen giudicava “un fenomeno transitorio” l’inflazione.
In rosso l’indice Nikkei, future europei in ribasso
- I mercati asiatici riflettono l’atmosfera depressa da nuovi segnali di recessione. A Tokyo il Nikkei cede lo 0,75%, Hang Seng di Hong Kong -0,7%, indice Hang Seng Tech -1,5%. CSI 300 della borsa cinese0,7%.
- Partenza in rosso anche per i listini europei: l’indice EuroStoxx 50 anticipa un ribasso dello 0,7%.
- La scorsa settimana si è chiusa con un +3,7%. Segno più anche per Milano +1,3% nella settimana delle dimissioni del governo Draghi.
- I future sull’S&P500 si muovono poco sotto la parità. Venerdì l’indice principale di Wall Street ha perso lo 0,93% quando si è saputo che l’attività commerciale si è contratta per la prima volta in quasi due anni a causa dell’inflazione e dei tassi di interesse in rapido aumento.
Il Treasury ai minimi da maggio, il Btp riparte da 3,3%
- Frenano i rendimenti delle obbligazioni. Il Treasury decennale 2,78% è sui minimi da maggio. Il Bund decennale tedesco riparte da 1,03%. Il BTP decennale, penalizzato dalla crisi di governo, rende il 3,3%.
- Il petrolio Brent e WTI è in calo dello 0,7%, quarto ribasso consecutivo.
- Oro poco mosso a 1.726 dollari l’oncia. La settimana si è chiusa con un progresso dell’1,1%, dopo cinque al ribasso consecutive.
- Gas naturale europeo a 159 euro per MWh.
- Bitcoin -4% a 21.800 dollari.
Entro l’anno tassi Usa al 3,5%. Yellen: non ci sarà recessione
La settimana finanziaria ruoterà comunque attorno alle decisioni della Fed. La previsione è per un aumento dei tassi di 75 punti, ma c’è chi non esclude una stretta più severa per abbattere l’inflazione che corre sopra il 9 per cento. Wall Street sposa la linea più soft nella convinzione che la corsa dei prezzi dell’energia sia ormai agli sgoccioli, mentre si fa serio il rischio recessione.
Di qui la previsione di un aumento “solo” dello 0,75% che sarà seguito da un altro di mezzo punto a settembre e da altri due dello 0,25% entro fine anno, il che vorrebbe dire un target del 3,5%, il più alto dal 2008. Poi ci sarà una pausa prima che la banca centrale inizi a tagliare il costo del denaro. Da seguire anche il dato sul pil del secondo trimestre: in caso di crescita negativa gli Usa entreranno ufficialmente in recessione.
Oggi l’Ifo tedesco. In settimana il Pil del secondo trimestre
Anche l’Europa, che ha assorbito senza traumi il primo rialzo del costo del denaro dal 2011, guarda ai dati del pil di Italia, Francia e Germania oltre che dell’intera Eurozona in uscita venerdì. Sarà l’occasione per verificare se la recessione è già arrivata o meno. La settimana si apre con l’indice tedesco Ifo.
Oggi la trimestrale Vodafone. Staffetta a Wolfsburg
Più che ai dati macro, però, saranno da seguire i conti societari. In Usa saliranno alla ribalta Microsoft, Meta Platforms, Amazon ed Apple. L’occasione per verificare la forza della ripresa dei titoli tech (+13% nell’ultimo mese). Da seguire anche Boeing e Pfizer.
Attenzione stamane ai listini della City: arrivano i conti di Ryanair e di Vodafone. Nel vecchio Continente riflettori accesi anche su Volkswagen dopo le dimissioni a sorpresa del ceo Herbert Diess, disarcionato a favore di Oliver Blume (numero uno di Porsche) per i problemi emersi nella gestione del passaggio all’elettrico, specie per i dissensi con il sindacato.
I conti di Italgas, Azimut strappa con Assogestioni
Per Piazza Affari si apre una settimana densa di appuntamenti societari. Apre il calendario stamane Italgas, seguiranno nei prossimi giorni le grandi banche, il pianeta Eni e l’Enel, Stellantis e le altre consociare di Exor. E molte altre star, a partire da Moncler.
Eni. Ha ricevuto solo conferma parziale da Gazprom della sua richiesta di approvvigionamento di gas in Italia per sabato 23 luglio. Lo stesso comportamento è atteso anche per i prossimi giorni.
Saipem. Dopo l’aumento di capitale, Intesa San Paolo detiene il 3,423%, Eni il 31,193%.
Intesa San Paolo. Fondazione Cariplo, che ha recentemente aumentato la sua partecipazione nell’istituto di credito dal 3,9% al 4,8%, intende incrementarla ulteriormente.
Azimut. Azimut Capital Management SGR e Azimut Investment SA hanno comunicato ad Assogestioni la propria determinazione di recedere dall’associazione con effetto dallo scorso 1 luglio.
Poste Italiane. Consob ha sospeso l’istruttoria per l’approvazione del documento relativo all’Opa promossa da Poste Italiane su Sourcesense in attesa di informazioni supplementari, per un periodo non superiore a 15 giorni.
AS Roma. Alla scadenza dell’Opa, la Romulus and Remus Investments di Dan Friedkin ha raggiunto una partecipazione complessiva del 95% del capitale sociale del club, la società d’investimento lo ha detto in un comunicato venerdì, e potrà così procedere al delisting della società, previsto tra la fine di agosto e l’inizio di settembre.