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Borse in attesa della Fed, si impennano petrolio e gas dopo le sanzioni alla Russia. Il rublo vola ai massimi

Le Borse aspettano le decisioni della Fed che stasera potrebbe alzare i tassi di 50 punti. Le nuove sanzioni fanno impennare i prezzi di petrolio e gas. Trimestrale positiva per Tim Brasil

Borse in attesa della Fed, si impennano petrolio e gas dopo le sanzioni alla Russia. Il rublo vola ai massimi

Prudenza sulle Borse europee, tensione sulle materie prime. Può essere riassunto così l’andamento di oggi, martedì 4 maggio, dei mercati finanziari.

Tra Fed e sanzioni alla Russia

Sui listini azionari, l’attenzione è puntata sulla Federal Reserve che stasera annuncerà il secondo rialzo dei tassi d’interesse Usa dopo quello di marzo. Stavolta, secondo gli analisti, la banca centrale Usa dovrebbe decidere un aumento di 50 punti base, il rialzo più “massiccio” da oltre 20 anni.

Nel frattempo, la Presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha proposto nuove sanzioni contro la Russia. I Paesi Membri avrebbero però chiesto più tempo per esaminare il documento. La decisione definitiva dovrebbe dunque slittare al 9 maggio. La proposta di Bruxelles prevede di vietare, in maniera graduale, l’importazione di tutto il petrolio russo via mare e via oleodotto, greggio e raffinato. “Ci assicureremo – ha affermato von der Leyen, di eliminare gradualmente il petrolio russo in modo ordinato, in modo da permettere a noi e ai nostri partner di assicurare vie di approvvigionamento alternative e di ridurre al minimo l’impatto sui mercati globali. Questo è il motivo per cui elimineremo gradualmente il greggio russo entro sei mesi e i prodotti raffinati entro la fine dell’anno”. La Commissione ha inoltre proposto l’esclusione di Sberbank e di altre due banche russe (Agricoltural Bank e Moscow Credit Bank) dal sistema Swift. La presidente ha infine annunciato che l’Ue è al lavoro su un importante piano di aiuti per l’Ucraina. 

Si impennano petrolio e gas

Gli annunci sulle sanzioni arrivati da Bruxelles hanno fatto impennare il prezzo del petrolio, con il Brent che avanza del 3,2% a quota 108,36 dollari al barile. In forte rialzo anche i prezzi del gas che ad Amsterdam ​​salgono del 4,9% a 104,3 euro al MWh.

In salita lo spread

Ad incidere sullo spread è invece l’attesa per la Fed. A metà giornata, il differenziale tra Btp decennali e Bund si attesta a 191 punti base, in rialzo dell’1,2% rispetto alla chiusura di ieri. Sale anche il rendimento del BTp decennale benchmark che si attesta al 2,95%, in rialzo del 2,72%, toccando i massimi da fine  2018.

Caute le Borse europee, vola il rublo

Le Borse europee, per il momento, hanno imboccato la strada della cautela. Francoforte e Madrid cedono rispettivamente lo 0,2% e 0,3%, mentre Parigi scende dello 0,5%. In calo di mezzo punto percentuale anche Londra, mentre Piazza Affari, alle 12.50, segna -0,3% a 24.167 punti.  

Andamento altalenante per la Borsa di Mosca, dove l’indice Moex denominato in rubli cede il 2,3%, mentre l’indice Rts viaggia in rialzo dell’1%. Cala del 2,6% Sberbank dopo l’annuncio delle sanzioni. In rosso anche Gazprom (-2,5%) e Lukoil (-3%). 

Sul mercato valutario, il rublo ha toccato i massimi da 2 anni contro euro, a 71,91, e dollaro, a 68,37. 

Piazza Affari: i migliori e i peggiori

A Milano continua la stagione delle trimestrali. L’attenzione è oggi concentrata su Enel (-0,7%), Ferrari (-1,4%), Moncler (-1,38%), Telecom Italia (+0,3%) e Unicredit (in parità). In attesa dei conti della controllante, è arrivata la trimestrale di Tim Brasil che nei primi tre mesi del 2022 ha realizzato utili in crescita del 46,4% a a 405 milioni di reais (circa 77,5 milioni di euro) e ricavi in aumento dell’8,9% a 4,72 miliardi di reais.

Tornando alla Borsa, a trainare i rialzi c’è invece A2a (+2,8%), seguita a ruota da Saipem (+1,99%), Leonardo (+1,15%) e Pirelli (+0,74%). Tra i titoli peggiori figurano invece Campari (-3,4%), Amplifon (-2,6%), Diasorin (-2,12%) e Cnh (-1,8%).

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