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Borse in altalena: a Piazza Affari scendono i petroliferi e salgono le banche, exploit di Inwit 

I dati macro provenienti dagli Usa mandano in rosso Wall Street e zavorrano l’umore delle Borse europee. Prezzi del petrolio in forte calo, giù anche il gas

Borse in altalena: a Piazza Affari scendono i petroliferi e salgono le banche, exploit di Inwit 

L’umore delle Borse europee, frizzante per tutta la mattinata, si rabbuia nel primo pomeriggio, quando dagli Stati Uniti arrivano gli ennesimi dati macro che mandano in rosso Wall Street, lasciando presagire un atteggiamento aggressivo da parte della Federal Reserve che la prossima settimana, secondo gli analisti, annuncerà un nuovo rialzo dei tassi di 75 punti base.

Chiusura in rosso per le Borse europee

Ed è così che il mini rimbalzo auspicato in mattinata si è trasformato in un pomeriggio dominato dall’incertezza. Alla fine della giornata Amsterdam segna -0,86%, Parigi -1%, Francoforte -0,5%. Si salvano invece Londra (+0,07%) e Madrid (+0,36%). 

A Piazza Affari non basta lo sprint delle banche e in chiusura il FtseMib segna -0,22% a 22.365 punti base.

I dati macro di oggi

Negli Stati Uniti, le vendite al dettaglio del mese di agosto hanno battuto le attese, salendo dello 0,3%, nonostante la revisione al ribasso del dato di luglio. Sono scese a 213mila unità (-5mila) le richieste di sussidi di occupazione, calando ai minimi da maggio e segnando il quinto ribasso consecutivo. Giù dell’1% i prezzi all’importazione, mentre l’indice Empire State – che misura l’andamento dell’attività manifatturiera nell’area di New York – a settembre è salito da -31,3 a -1,5 punti, contro attese per -13,8 punti. Si tratta del quarto risultato negativo degli ultimi cinque mesi.

L’andamento di Wall Street: Nasdaq in profondo rosso

Procedono in rosso i principali listini americani, che scontano in anticipo le future mosse della Fed. Per gli esperti sembra ormai certo che la Fed manterrà una linea aggressiva. La prossima settimana, con ogni probabilità, i tassi d’interesse saranno alzati di 75 punti base per la terza volta consecutiva. Addirittura, i future sui Fed Funds (che indicano le possibilità che il mercato attribuisce a una mossa di politica monetaria) attribuiscono ora un 35% di possibilità a un rialzo dei tassi dell’1%. Secondo Ray Dalio, fondatore della società di gestione degli investimenti Bridgewater Associates, l’inflazione costringerà la Fed ad alzare i tassi fino al 4,5%-6% (dall’attuale al 2,25%-2,50%). Non solo, secondo l’economista, anche se si restasse nella parte bassa della forchetta, ci sarebbe un calo di circa il 20% sul mercato azionario. 

In questo contesto, il Dow Jones cede lo 0,3% e lo S&P 500 lo 0,7%. Il listino peggiore è il Nasdaq (-1%) zavorrato dalla performance di Adobe che, dopo l’annuncio della maxi acquisizione di Figma per 20 miliardi di dollari, cede quasi il 17% del suo valore.

Le banche tengono a galla Piazza Affari

A Milano è protagonista il comparto bancario, con l’indice di settore che guadagna lo 0,91%. La classifica dei rialzi bancari è guidata da Banco Bpm (+1,85%), seguita da Intesa Sanpaolo (+1,04%) e Unicredit (+0,9%). Gli occhi degli investitori sono però puntati su Mps (+2,8%). È infatti in corso l’assemblea dei soci chiamata ad approvare il maxi aumento di capitale da 2,5 miliardi.

Positivi anche gli altri titoli finanziari: Nexi (+1,45%), FinecoBank (+0,71%), Poste Italiane (+0,79%). Bene la galassia Agnelli-Elkann con Exor (+1,2%) e Cnh (+0,86%).

Maglia rosa della giornata è Inwit, che chiude in rialzo del 4,5% in scia alle indiscrezioni riportate da Bloomberg, secondo cui Kkr e Global Infrastructure Partners sarebbero tra i fondi di private equity interessati ad acquisire una quota nelle torri Vodafone. Anche la società di investimento svedese Eqt Ab avrebbe esplorato un potenziale investimento in Vantage Towers. Vodafone avrebbe invitato gli interessati a un’asta formale per valutare le possibili offerte, ma non è ancora decisa la quota che sarà effettivamente venduta.  In questo contesto Vantage Tower è salita a Francoforte del 12%, mentre Vodafone, ha chiuso in rialzo dell’1,98%. 

Tornando a Milano, in fondo al Ftse Mib troviamo i titoli del risparmio gestito: Banca Mediolanum (-3,75%), Banca Generali (-1,9%), Azimut (-1,1%). In rosso anche i petroliferi: Saipem (-3,07%), Tenaris (-2,21%), Eni (-2,29%). Seduta da dimenticare per Campari (-3,77%), Moncler (-2,69%) e Telecom Italia (-2,74%).

Petrolio in forte calo, si raffredda il gas

A zavorrare i titoli petroliferi è il calo del prezzo dell’oro nero, con il Brent e il Wti che cedono oltre il 4%, rispettivamente a 90,16 e a 84.83 dollari al barile.

Mentre si allontana l’ipotesi di un possibile price cap europeo, il prezzo del gas si attesta a quota 212 euro al megawattora, in ribasso del 2,92%:

Passando al secondario: lo spread sale a 230 punti base, con rendimento del BTp decennale che supera la soglia del 4%, attestandosi al 4,04%.

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