L’illusione di un rimbalzo, almeno per i listini europei, dura lo spazio di un mattino. La chiusura di seduta infatti è negativa nel Vecchio Continente e il rallentamento pomeridiano segue l’andamento di Wall Street che, partita in verde all’indomani della peggior performance dell’anno, sta frenando ora la sua corsa. La Cina ha preso provvedimenti per stabilizzare lo yuan e questo ha inizialmente restituito un po’ di fiducia, ma ciò non è bastato ad accendere una luce in fondo al tunnel dello scontro fra le due super potenze. James Bullard, membro votante del Federal Open Market Committee della Federal Reserve, osserva: ”l’incertezza commerciale è e resterà alta” e la politica monetaria rischia di aumentare l’incertezza se reagisce ogni volta che le tensioni commerciali aumentano.
Il peggioramento del clima raffredda le timide piazze europee: Francoforte -0,75%; Parigi -0,13%; Madrid -0,86; Londra -0,69%. Scendono i titoli di energia, materiali e banche. Il settore auto perde smalto, con l’eccezione di Renault (+1,7% a Parigi) e Fiat (+0,79% a Milano), su cui si riaccendono le speranze per un futuro matrimonio.
Piazza Affari cede lo 0,68% e arretra a 20.631punti, mentre Matteo Salvini rimette in discussione i parametri europei, affermando che il deficit 2020 non potrà essere inferiore al 2% e marcando così la differenza con il ministro dell’economia Giovanni Tria, mentre si riaffaccia lo spettro di elezioni anticipate.
I Btp accelerano comunque sul finale di seduta, soprattutto nella parte lunga ed extra lunga della curva, mentre prosegue il rally dei bond della zona euro alimentato dalle tensioni Usa-Cina.
Attorno alle 17,30 la forbice tra i tassi di Btp e Bund sul tratto a 10 anni si attesta a 205 punti base, dai 206 dell’avvio e dai 212 del finale di seduta di ieri. Il tasso del decennale si ferma a 1,52% da 1,56% dell’ultima chiusura e 1,53% dell’apertura. Una leggera limitazione dei guadagni segue le parole di Salvini. L’incertezza pesa sulle banche: la peggiore è Ubi, -1,39%, la migliore è Banco Bpm +0,18%, prima di alzare il velo sui conti del primo semestre. Si prepara a presentare la sua semestrale anche Unicredit, -0,85%.
Le blue chip su cui si concentrano le vendite maggiori sono Pirelli -2,68%; Cnh -2,42%; Tenaris -2,34%; Campari -2,15%; Amplifon -2,06%; Ferrari -1,99%. Gli acquisti premiano Fineco +2,25%, dopo i numeri del trimestre migliori di sempre mostrati ieri; Buzzi, +2,24%, anche grazie al buon giudizio di Hsbc; Diasorin +0,96%; Hera +0,41%. Fuori dal listino principale Cairo perde colpi, -4,44%; dopo la presentazione dei conti a causa del calo nei magazine; Bio on -8,21% resta in altalena. Giù Pininfarina -9,06%.
Il petrolio appare incerto come tutto il resto: il Brent arretra dello 0,1%, 59,75 dollari al barile; il Wti cede lo 0,29%, 54,53 dollari al barile. L’oro vola sempre più alto alto a 1482,65 dollari l’oncia.
Sul fronte valutario l’euro-dollaro è poco mosso con il cambio attorno a 1,12.