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Borse, il rally prima o poi finirà. Come difendersi? Per Fugnoli (Kairos) la parola d’ordine è “selezione”

Pixabay

Il rally delle Borse non accenna ad arrestarsi. Nulla, al momento, sembra poter rallentare una corsa che sta coinvolgendo praticamente tutti i principali listini internazionali. Prima poi però succederà, è nell’ordine delle cose. “Durante il percorso è inevitabile che ci siano momenti di incertezza. Se questi momenti di incertezza si accompagnano, oltre a valutazioni elevate, anche a posizioni speculative cariche, allora la correzione, prima o poi, diventa inevitabile”, spiega lo strategist di Kairos, Alessandro Fugnoli, nell’ultima puntata del suo podcast “Al 4° piano”. Anzi, secondo lui, “il rialzo azionario sarà più solido se si prenderà una pausa”. Il che non significa che assisteremo presto a un’ondata di prese di profitto. Il mercato ha infatti a disposizione un’altra forma di disintossicazione più morbida. “Questa possibilità consiste in una fase laterale un po’ più lunga e con un aumento della volatilità tale da indurre chi è sovraccarico ad alleggerire le sue posizioni senza farsi male”, sottolinea Fugnoli.

Borsa: come funzionano le fasi di correzione?

Innanzitutto, sottolinea lo strategist, prevede il timing di una correzione è “praticamente impossibile. Come regola, prima avviene e meglio è, perché così può essere più dolce”. 

Tradizionalmente si dice che il mese più adatto in cui vendere è maggio. Perché? Perché dopo gli acquisti dei primi mesi – compiuti prima dagli operatori professionali e poi, a ruota, dagli investitori individuali –  “a un certo punto, quando gli investitori sono carichi, il mercato diventa vulnerabile e questo accade tipicamente dopo qualche mese di rialzo ininterrotto”. 

Ed è qui che arriva la correzione. Fugnoli però rassicura: “per gli investitori un po’ di volatilità in più non deve essere preoccupante, a condizione ovviamente che la tendenza di fondo rimanga positiva. Per capire la tendenza di fondo si guardano i tassi e la crescita degli utili”.

Borsa: 18 mesi di rialzi. Cosa succederà?

Il rialzo azionario è iniziato 18 mesi fa, ma da allora i tassi hanno continuato a salire. “Il tasso di policy era in America del 3.25 per cento nell’ottobre 2022 e oggi è del 5.50. Il decennale rendeva allora il 2.80 e oggi il 4.10. Un marziano direbbe che i tassi alti fanno bene alle borse. In realtà quello che spiega l’ottimo andamento dell’azionario è soprattutto l’andamento degli utili, che dopo il minimo del 2020 hanno continuato a crescere”, spiega Fugnoli. Alla base di questo aumento c’è la crescita dell’inflazione, ma soprattutto la performance delle società Hi-tech.

Secondo le previsioni dello strategist, quest’anno e il prossimo la crescita degli utili dovrebbe continuare e in più a giugno inizierà un ciclo di prudenti tagli dei tassi. La tendenza di fondo dell’azionario dovrebbe quindi mantenersi positiva.

Come comportarsi? “Più che ruotare da un settore all’altro, gli investitori dovranno diventare più selettivi all’interno di ogni settore. Si pensi ai famosi Magnifici Sette della grande tecnologia. Nvidia, dall’inizio di quest’anno, è salita del 76 per cento. Tesla è invece scesa del 30. Ogni società fa dunque storia a sé. Con gli indici che rallenteranno la loro corsa, diventerà più importante studiare le singole società. Sarà più impegnativo, ma sarà anche più redditizio”, conclude Fugnoli.

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