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Borse, il calo di Wall Street contagia anche l’Europa

Imagoeconomica

In Europa forse “il peggio è passato”, ma oltreoceano “qualcosa non sta funzionando”, ammette il virologo Anthony Fauci, commentando il divampare della pandemia negli Stati Uniti. Wall Street ne prende atto e si muove in profondo rosso con le banche, infliggendo nel pomeriggio una decisa spallata alle borse europee che chiudono contrastate. Milano -0,57%, scende a 19.124 punti; Francoforte -0,87%; Parigi -0,18%; Madrid -1,24%. Si salva Londra +0,27%, sorretta da una sterlina in calo (l’euro contro la valuta britannica sale a 0,909).

Anche quella di oggi, in Europa, è stata dunque una seduta piuttosto volatile, rischiarata in tarda mattinata dalle parole di Christine Lagarde: “Abbiamo probabilmente superato il punto più basso – ha azzardato la presidente della Bce – ma lo dico con una certa apprensione, perché è possibile una seconda grave ondata”. Le banche centrali metteranno in campo una risposta imponente, ma anche la politica deve fare la sua parte in questa fase storica. Una ventata di ottimismo, che aveva portato Piazza Affari a guadagnare oltre un punto percentuale, una positività spazzata via però dal gelo della Borsa di New York, dove le vendite stanno colpendo soprattutto le banche.

La fuga dai titoli dei colossi finanziari americani è stata innescata dalla decisione della Fed di bloccare i piani di riacquisto di azioni proprie, vietando al contempo l’aumento dei dividendi nel terzo trimestre, dopo che gli stress test hanno mostrato che in alcuni scenari legati all’evoluzione della pandemia, alcune banche potrebbero sfiorare i livelli minimi di capitale. Il settore bancario dell’S&P 500 cede il 3,9%.

Anche sul Ftse Mib le banche archiviano una seduta negativa: Banco Bpm -3,75%; Mediobanca -4,02%; Unicredit -1,79%; Intesa -1,47%, benché ieri sera la Consob abbia approvato il documento di offerta ops su Ubi (-0,87%). Il periodo di adesione inizierà il 6 luglio e finirà il 28 luglio, salvo proroghe. Sul documento di offerta si legge che Intesa “prevede che, in caso di fusione, la prospettata integrazione del gruppo Ubi possa generare sinergie, per l’esercizio 2023, in misura pari a 662 milioni ante imposte’, mentre ‘a regime, a decorrere dal 2024 (incluso), in misura pari a 700 milioni ante imposte per anno”.

Nel resto del listino sono negativi i titoli petroliferi, soprattutto Saipem, -4,57% e Tenaris -2,58%. Male Telecom -3,76%, penalizzata già ieri dal giudizio ‘sell’ di Goldman Sachs. “I timori di una seconda ondata spingono gli investitori a uscire dai ciclici per puntare sulle utility”, osserva un trader. Gli acquisti sono consistenti su Snam +2,13%; Terna +1,17%; Hera +0,85%. Bene Atlantia, +1,79%, con il mercato propenso a credere a una soluzione sulle concessioni. In ripresa Cnh +1,76% e Campari +1,76%. Bene ancora Interpump +1,69%. Fuori dal listino principale ha navigato in acque tranquille relativamente Cattolica (-1,32%), dopo il balzo di ieri (+38%), a seguito dell’annuncio di un accordo con Generali (-0,15%) per una partnership strategica.

Il maggior gruppo assicurativo italiano entrerà nel capitale di Cattolica con una quota del 24,4%, attraverso un aumento di capitale riservato da 300 milioni con un prezzo di emissione di 5,55 euro per azione. Poco mosso l’obbligazionario. Lo spread fra decennale italiano e tedesco chiude a 181 punti base (+0,26%); il tasso del Btp è stabile a 1,29.L’euro-dollaro è piatto, intorno a 1,12. L’avversione al rischio rilancia l’oro, che si muove in progresso oltre 1778 dollari l’oncia. Il petrolio ricomincia a scendere: Brent -0,85%, 40,70 dollari al barile.

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