Le preoccupazioni sulla crescita economica frenano le Borse, che chiudono contrastate in Europa e si muovono in leggero calo a New York, nella mattina americana.
La foto finale vede piatte Milano -0,06% e Amsterdam +0,7%; in rosso pallido Parigi -0,23% e Francoforte -0,45%. Poco sopra la parità Londra +0,65% e Madrid +0,17%.
Sul mercato valutario è calma piatta per l’euro-dollaro, con il cambio intorno 1,04. Si apprezza il rublo, che si muove oltre quota 64 per dollaro e tocca i massimi da cinque anni contro l’euro, sostenuto dalle continue restrizioni al commercio di valuta. Sono deboli le monete digitali: il bitcoin è nuovamente sotto i 30mila dollari.
Si rianima il petrolio, dopo una mattina in calo. Il Brent si apprezza dello 0,31% a 111,96 dollari al barile.
Scendono le quotazioni del gas ad Amsterdam (95 euro al Mwh, -1,94% rispetto alla chiusura di venerdì), mentre la Ue lavora a una bozza per i pagamenti alla Russia.
Crescita a rischio con Covid, guerra e inflazione
Gli investitori si muovono con cautela in un contesto che non promette sviluppi entusiasmanti.
La giornata si è aperta con i dati del rallentamento cinese, a causa dei recenti lockdown. In aprile la produzione industriale del Dragone è scesa del 7,08% rispetto a marzo e del 2,9% rispetto a un anno fa, mentre le vendite al dettaglio sono crollate dell’11,1%.
Nel primo pomeriggio sono arrivate poi le previsioni della Commissione europea per l’area euro con il taglio delle stime per il pil e l’incremento delle previsioni sull’inflazione, a causa della guerra in Ucraina e del conseguente aumento dei prezzi delle materie prime. La crescita del blocco sarà del +2,7% nel 2022 e del 2,3% nel 2023, contro +4% e +2,7% della stima precedente. L’inflazione invece è vista crescere al +6,1% quest’anno, contro +2,6% nel 2021 (stima di febbraio 3,5%); nel 2023 calerà al 2,7% (stima di febbraio 1,7%).
Nelle previsioni di Bruxelles il pil dell’Italia passa a +2,4% nel 2022 e +1,9% nel 2023 (contro +4,1% e +2,3% della stima precedente). Un rallentamento che pesa in prospettiva, visto anche l’enorme debito pubblico italiano che, secondo Bankitalia, a marzo si è attestato a 2.755,4 miliardi di euro, 18,9 miliardi in più rispetto al mese precedente.
Per gli Usa sono uscite ieri le fosche previsioni di Goldman Sachs, che vede un alto rischio di recessione per la prima economia del mondo. La banca d’investimento ha tagliato quindi le previsioni per lo S&P 500 da 4.700 a 4.300 punti “visti i tassi d’interesse più alti e il rallentamento della crescita economica”.
Venerdì, lo S&P 500 ha chiuso a poco meno di 4.024 punti, dopo la sesta settimana consecutiva in calo. Anche l’agenzia Fitch ha avvertito che ci sarà un rallentamento della crescita globale nel 2022 e 2023.
McDonald’s dice addio a Mosca dopo 32 anni
La notizia più simbolica del giorno è l’addio di McDonald’s alla Russia dopo 32 anni dal suo sbarco nella terra di Lenin.
La catena di fast food più famosa del mondo aprì i battenti nel 1990 e fece il pieno di clienti moscoviti, desiderosi di mangiare un boccone di consumismo a stelle e strisce.
Oggi probabilmente il testimone passerà a un produttore locale (Zio Vania) e un ciclo, che si sperava felice, si sta concludendo nel peggior modo possibile. A Wall Street McDonald’s perde lo 0,71%.
L’energia sostiene Piazza Affari
Saipem, +8,12%, Tenaris +5,07%, Eni +1,36% forniscono un po’ di energia a Piazza Affari. Radiocor scrive che il cane ha sei zampe sta valutando l’avvio dell’iter necessario per aprire un doppio conto, uno in euro e uno in rubli, e rispettare, così, il pagamento delle forniture di gas dalla Russia in modo da non violare i contratti con Gazprom.
Tra i titoli che hanno fatto il pieno di acquisti oggi c’è Interpump +5,07%, grazie ai risultati trimestrali presentati venerdì scorso che gli sono valsi il “Buy” di Equita e Banca Akros.
Bene le utility: Hera +3,96%, Snam +2,94%, A2a +2,17%, Terna +2%, Italgas +1,94%. Secondo l’Economia del Corriere della Sera sono tornati a circolare rumors di una fusione tra Snam e Terna, con varie banche d’affari che hanno messo a punto dossier sul possibile matrimonio.
Nella top ten di giornata Leonardo +1,94%
In fondo al listino sono Nexi -4,66%, Ferrari -3,48%, Telecom -2,02%, Moncler -2,16%.
Le banche si sono mosse in ordine sparso. Negative Bper -0,92% e Intesa -0,91%.
Fallisce il rimbalzo Unipol, che lascia sul campo un altro 1,11%.
È moderatamente positivo il secondario: lo spread tra decennale italiano e tedesco scende a 189 punti base (-0,78%), con un rendimento del Btp a +2,82% e del Bund di +0,93%.