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Borse, i conti di Alphabet deludono e spingono in rosso i futures. La Cina àncora lo yuan. Mega commessa per Fincantieri

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Dopo una chiusura in rialzo di Wall Street ieri sera, stamane i futures del Nasdaq puntano al rosso dopo la delusione inferta dai deludenti conti di Alphabet che ha mostrato di spendere troppo in capex. Le azioni del proprietario di Google sono scese del 7,6% dopo l’orario di chiusura, cancellando 192 miliardi di dollari dal suo valore di mercato. Così anche le borse asiatiche sono cautamente contrastate, mentre il dollaro perde terreno rispetto allo yen e scendono i rendimenti dei titoli del Tesoro Usa. I futures sulle azioni europee sono tutti leggermente in rosso, il che non sorprende dato che Trump continua ad avvertire che l’ Unione Europea è nel mirino dei dazi pur senza specificare cosa vuole in cambio. Intanto anche l’Ue sta pensando alle contromosse.

Ma davvero Trump vuole impossessarsi della striscia di Gaza?

Gli investitori sono rimasti sconcertati anche dalle improvvise dichiarazioni del presidente Donald Trump , secondo cui gli Stati Uniti vorrebbero impossessarsi della Striscia di Gaza devastata dalla guerra e svilupparla economicamente trasformandoloa nella Riviera del Medio Oriente, una volta che i palestinesi si saranno reinsediati altrove, ovviamente. La proposta viene vista come il rischio di una maggiore incertezza politica e di una maggiore volatilità del mercato in futuro. Non è chiaro se si tratti di una proposta seria, dato che ricorda in modo inquietante un’idea avanzata l’anno scorso dal genero di Trump, Jared Kushner, secondo cui le proprietà costiere di Gaza potrebbero essere molto preziose e Israele dovrebbe allontanare i civili mentre la Striscia viene ripulita. Apparentemente i mercati hanno preso la cosa con le pinze: il petrolio non ha reagito ma l’oro è salito ancora, toccando nuovi massimi della storia.

Wall Street chiude in positivo ieri. Brilla Palantir. Occhi su Google

Seduta in rialzo ieri per la Borsa di New York, che mostra sul Dow Jones un rialzo dello 0,30%; sulla stessa linea, giornata di guadagni per l’S&P-500, che termina la giornata a 6.038 punti. In denaro il Nasdaq 100 (+1,26%); sulla stessa linea, buona la prestazione dell’S&P 100 (+0,9%). Brilla Palantir Technologies dopo i conti, con un rialzo del 24% che la porta a valere oltre 236 miliardi di dollari. Da registrare, al top tra i giganti di Wall Street, Dow (+3,13%), Chevron (+2,60%), Apple (+2,10%) e Amazon (+1,95%). Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su Paypal, che ha terminato le contrattazioni a -13,17%. Lettera su Moderna, che registra un importante calo del 6,51%.

Sul fronte delle trimestrali, dopo la chiusura del mercato, le azioni Alphabet, il proprietario di Google sono scese del 7,6%, cancellando 192 miliardi di dollari dal suo valore di mercato: la società ha registrato un fatturato nel cloud sotto le attese, anche se sta aumentando la spesa per l’intelligenza artificiale. Invece le azioni Snap sono aumentate dopo che i risultati del quarto trimestre della società di social media hanno superato le stime. La stagione degli utili continua oggi, con Walt Disney e Uber Technologies che riporteranno i risultati prima dell’apertura.

Ma oggi i futures S&P 500 sono scesi dello 0,4% e i futures Nasdaq hanno perso lo 0,5% in risposta. I ritardi nell’imposizione dei dazi su Canada e Messico hanno per lo almeno attenuato i timori che la Federal Reserve possa frenare sulla discesa dei tassi. I rendimenti dei titoli del Tesoro a due anni sono tornati al 4,224%, dopo il picco del 4,282% toccato lunedì.

La Cina cauta dopo vacanza. Pechino ancora lo yuan

I mercati asiatici sono contrastati ma tutto sommato cauti e sollevati dal fatto che per ora le ritorsioni di Pechino ai dazi di Trump sembrano contenute. Le Blue chip cinesi sono tornate dalle vacanze di oltre una settimana per il Capodanno lunare con un calo limitato allo 0,2%. L’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen è a -0,3%. Ha girato in negativo e perde lo 0,7% anche l’Hang Seng di Hong Kong.

Pechino ha fissato un ancoraggio per il suo yuan di 7,1693 per dollaro per il suo yuan, temendo uno scivolone della valuta per compensare l’impatto dei dazi sulle sue esportazioni. Il dollaro è salito dello 0,5% sullo yuan onshore, ma questo ha appena raggiunto il livello del mercato offshore e rimane ben al di sotto del record di lunedì a 7,3765.

Finora la Cina ha risposto in modo relativamente moderato all’aumento del 10% dei dazi imposto da Trump, annunciando contromosse (con dazi fino al 15% sulle importazioni di carbone e gas naturale liquefatto e un dazio del 10% su petrolio greggio, attrezzature agricole e alcune auto) che coprono, dice Jp Morgan in una nota, solo 14 miliardi di dollari di esportazioni statunitensi verso la Cina. Da qualche ora il servizio postale statunitense non recapita i pacchi in arrivo dalla Cina e dalle poste di Hong Kong.

Stamane un sondaggio ha mostrato che l’attività dei servizi in Cina è cresciuta a un ritmo più lento a gennaio, ma gli analisti sospettano che ciò sia dovuto in gran parte alla coincidenza con le festività del Capodanno lunare.

Il più ampio indice MSCI di azioni Asia-Pacifico al di fuori del Giappone è salito dello 0,6% e l’indice principale della Corea del Sud è rimbalzato dell’1,2%. Il Nikkei del Giappone è rimasto invariato mentre lo yen è aumentato in generale insieme ai rendimenti dei titoli di Stato giapponesi che hanno raggiunto nuovi massimi pluriennali dopo che i dati positivi sui salari hanno rafforzato le aspettative di un ulteriore inasprimento da parte della Banca del Giappone quest’anno.

Dollaro in ritirata dai picchi. Euro torna in vista di 1,04

Il calo dei rendimenti dei Treasuries ha coinciso con un ritiro del dollaro dai suoi picchi, con l’indice del dollaro in calo a 108,050 dal picco di lunedì di 109,880. L’euro si è rafforzato a 1,0380 dollari, dopo il minimo di due anni di 1,0125 dollari toccato all’inizio della settimana. Allo stesso modo, il dollaro era arretrato a 1,4327 dollari canadesi da un massimo di 22 anni di 1,4792. Il dollaro è sceso dello 0,7% anche sullo yen giapponese, toccando il minimo delle sette settimane a 153,09, rompendo il supporto a 153,72.

Nei mercati delle materie prime, l’oro ha raggiunto un nuovo massimo storico a 2.848 dollari l’oncia, favorito in parte dal calo del dollaro e dei rendimenti. I prezzi del petrolio sono stati appesantiti dai dazi cinesi sulle importazioni di petrolio statunitense, ma hanno trovato sostegno nelle notizie secondo cui Trump avrebbe ripristinato la sua campagna di “massima pressione” sull’Iran nel tentativo di ridurre a zero le esportazioni di petrolio iraniano. Il Brent è sceso di 35 centesimi a 75,85 dollari al barile, mentre il greggio statunitense ha perso 22 centesimi a 72,48 dollari al barile.

Borse europee

Le borse europee sono viste aprire deboli in base all’andamento dei futures sull’EUROSTOXX 50 a-0,5%. In calo anche i futures statunitensi.

Fincantieri. Maxi ordine nelle navi da crociera. Chiuso l’accordo con Leonardo per la divisione ex Wass che va a rafforzare il polo in house della subacquea, il colosso della cantieristica guidato da Pierroberto Folgiero porta a casa un contratto a Norwegian Cruise Line Holdings (Ncl) per la costruzione di quattro navi da crociera di ultima generazione (in termini di basso impatto ambientale). L’ordine (definito molto importante dal gruppo controllato al 71,3% da Cdp) vale circa 9 miliardi di euro, dunque oltre 2 miliardi di euro a nave.

Mediobanca. Aurelia, la holding della famiglia Gavio, ha venduto un’opzione put su 250 mila azioni Mediobanca il 4 febbraio 2025. La scadenza è il 19 dicembre, lo strike a 14 euro, il prezzo medio ponderato pari a 1,095 euro. Aurelia fa parte dell’accordo di consultazione tra soci Mediobanca con 4,3 milioni di azioni. L’operazione, non la prima in questi giorni, è stata resa nota per rispettare la normativa dopo l’offerta pubblica di scambio totalitaria volontaria annunciata da Banca Monte dei Paschi di Siena su Mediobanca.

Monte dei Paschi di Siena. In giornata si riunirà il consiglio di amministrazione della banca senese per l’esame dei risultati finanziari dell’esercizio 2024.

Unicredit ha notificato al governo italiano l’offerta lanciata su Banco Bpm in base alla normativa del golden power

Intesa Sanpaolo ha migliorato la previsione di utile 2025 a ben oltre 9 miliardi di euro, prevedendo ricavi in crescita e costi più bassi. L’ad, Carlo Messina, ha detto di non aver nessuna intenzione di partecipare ai movimenti di M&A nel mercato italiano. La banca ha valutato in passato una potenziale acquisizione di Generali e ha deciso di non farla, ha detto il ceo, escludendo qualsiasi ulteriore interesse per una partecipazione nel gruppo assicurativo.

Anima riunisce il cda sui conti preliminari 2024.

Ferrari ha previsto ricavi e utili in crescita nel 2025. La Rossa presenterà il suo primo veicolo completamente elettrico in occasione del capital markets day previsto per il 9 ottobre.

Stellantis ha nominato Fabio Catone al posto di Eric Laforge come responsabile del marchio Jeep in Europa con effetto immediato. Anne Abboud è la nuova responsabile della divisione Pro One.

Crédit Agricole, la seconda banca francese quotata in borsa, ha superato le previsioni sugli utili trimestrali con un balzo del 27%, trainati da attività assicurative e asset management, anche se nell’investment banking la performance è stata inferiore a quella dei competitor. Crédit Agricole ha detto che l’utile netto per i tre mesi a dicembre è aumentato del 27% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 1,69 miliardi di euro e superando la stima media degli analisti di 1,32 miliardi. I ricavi sono stati pari a 7,1 miliardi di euro, in aumento del 17%, anche in questo caso superiori a una previsione media di 6,53 miliardi di euro. L’ottimo quarto trimestre ha consentito a Crédit Agricole di registrare un fatturato e un utile netto record per l’intero anno, quest’ultimo per un totale di oltre 7,1 miliardi di euro.

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