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Borse, Fugnoli: “Il rialzo rallenta, ma non è finito”

Lo strategist di Kairos spiega perché l’andamento al rialzo dei listini si sia fatto più incerto a livello globale – nel 2022 si navigherà a vista- ma quali sono i due errori da non commettere

Borse, Fugnoli: “Il rialzo rallenta, ma non è finito”

Dopo un anno di marcia trionfale, l’andamento al rialzo del mercato azionario inizia a perdere qualche colpo. Secondo Alessandro Fugnoli, strategist di Kairos, la ragione principale di questo cambiamento sta nel fatto che le politiche monetarie e fiscali, negli Stati Uniti come in Europa, si sono fatte più incerte.

Negli Usa, ad esempio, l’amministrazione Biden sta incontrando difficoltà a far passare in Congresso il nuovo piano fiscale. Allo stesso tempo, la Federal Reserve – pur con mille cautele – inizia a parlare di “tapering”, ossia della possibilità di ridurre l’importo dei titoli acquistati ogni mese. Seppure con una prudenza ancora maggiore, anche la Bce inizia a considerare questa prospettiva, soprattutto per quanto riguarda il Pepp, cioè il piano di acquisti straordinario e legato alla pandemia che scadrà a marzo dell’anno prossimo.

Allo stesso tempo – come sottolinea Fugnoli nell’ultimo episodio del suo podcast mensile “Al quarto piano” – la crescita economica a livello globale è meno potente rispetto ai mesi scorsi, mentre l’inflazione rialza temporaneamente la testa e la variante indiana del Covid mina la fiducia sul successo delle riaperture nel medio periodo.

Di fronte a uno scenario così complesso, i mercati sembrano perdere la bussola e alcuni analisti si sono spinti a prevedere per il 2022 un quadro di stagflazione o di deflazione, che sembra però altamente improbabile perchè dopo la recessione da pandemia il rimbalzo delle economie è comunque forte e dovrebbe durare anche l’anno prossimo Ecco perchè, come sostiene lo stesso Fugnoli, per ora è meglio restare investiti in azioni e in bond.

Secondo Fugnoli, gli investitori devono evitare di commettere due errori. Innanzitutto, non bisogna comportarsi come se nulla fosse cambiato, continuando ad acquistare qualsiasi titolo in ribasso. Al momento, è difficile stabilire cosa succederà l’anno prossimo, perciò “è legittimo pensare che si navigherà a vista, senza il pilota automatico e con meno reti di protezione”, afferma lo strategist di Kairos.

Il secondo errore è in qualche misura l’opposto del primo: per Fugnoli, non c’è motivo di credere che la ripresa degli ultimi mesi sia stata soltanto una fragile illusione e che dunque nei prossimi mesi arriverà un nuovo crollo dei listini azionari. La risalita dal baratro della pandemia è una realtà innegabile: nel 2022 il Pil degli Stati Uniti crescerà del 3/4%, mentre quello dell’Europa risalirà del 2-3%.

Insomma, “chi ha una buona esposizione azionaria – conclude Fugnoli – dovrà evitare la tentazione di aumentarla troppo su correzione, per non correre il rischio di spaventarsi e vendere nel caso la correzione sia più profonda”.

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