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Borse frenate dal rialzo dei tassi bond. Bene auto e banche

Imagoeconomica

I listini europei archiviano una seduta moderatamente positiva, trascinati da Francoforte (+1,31%) che aggiorna i suoi massimi storici grazie ai titoli delle case automobilistiche. In scia girano bene i motori di Piazza Affari, che sale dello 0,33% con Stellantis +2,98%, Cnh +3,75%;,Exor +1,48%. La crescita è frazionale a Parigi +0,13%; Amsterdam +0,25%; Madrid +0,32%; Londra +0,24%. Ininfluente appare la decisione dell’Ema sul vaccino di AstraZeneca ritenuto “sicuro ed efficace”, ma arrivata alla fine della seduta. Il siero è al momento sospeso in diversi paesi, tra cui l’Italia, in via precauzionale. Oltreoceano Wall Street è partita in ordine sparso, dopo i picchi della vigilia raggiunti sulle ali di una Fed colomba.

Al momento il Dow Jones è in ulteriore progresso, ma il Nasdaq perde quasi l‘1,5%, mentre il tasso del T-Bond decennale s’impenna a 1,75%. Nell’azionario salgono i titoli legati alla ripresa, banche e industria, mentre scendono i tecnologici che soffrono la concorrenza dei titoli di Stato e vedono nella ripresa economica e nelle riaperture la perdita di una parte dei succosi affari messi a segno durante il lockdown. L’economia a stelle strisce andrà alla grande quest’anno, ha garantito Jerome Powell: la stima del pil  2012 è passata in tre mesi da +4,2% a +6,5%, la disoccupazione resta elevata ma in calo, l’inflazione potrà spingersi fino al 2,4%, ma solo temporaneamente.

Quindi non cambierà la politica accomodante della banca centrale che non prevede un aumento dei tassi prima della fine del 2023. Per Powell “Non è ancora il momento di cominciare a parlare di tapering”. In chiaroscuro sono i dati macroeconomici della giornata: il numero di richieste settimanali di sussidi di disoccupazione è aumentato inaspettatamente, mentre l’indice delle imprese della Fed di Philadelphia è balzato più del previsto al suo livello più alto dal 1973. Tutto ciò però non sta allentando la morsa sui Treasury.

Le prospettive spingono il dollaro in rialzo: l’euro cambia in area 1,19. La moneta unica perde quota anche contro la sterlina (0,8558), mentre la BoE, al termine della sua riunione, conferma la sua politica e non intende ritirare il suo programma di stimolo. La banca centrale inglese vede infatti segnali di ripresa dell’economia britannica grazie al ritmo spedito delle vaccinazioni, ma reputa lo scenario poco chiaro, frenando le speculazioni su una possibile inversione della sua massiccia politica espansiva.

In questa settimana, animata dalle riunioni delle banche centrali, si è sentita oggi anche la voce della presidente della Bce Christine Lagarde, che parlando al Parlamento europeo ha ribadito che “la situazione economica sembra migliore” di quanto non fosse un anno fa, “e possiamo aspettarci che migliori nel 2021. Nel breve termine, tuttavia, le prospettive economiche per l’area dell’euro rimangono circondate da incertezza a causa delle dinamiche della pandemia e la velocità delle campagne di vaccinazione.

Il grave impatto che la pandemia continua ad avere non solo sull’economia, ma su tutti gli aspetti della vita di molti europei, non ci permette di “celebrare” l’anniversario del PEPP”. Fra le materie prime va a picco il petrolio, messo sotto pressione dal rialzo del dollaro, dall’inatteso aumento delle scorte settimanali Usa e dala campagna di vaccinazione a rilento in Europa. L’oro nero perde quota per la quinta seduta consecutiva e il contratto Brent maggio 2021 perde circa il 5%, scambiando a 64,55 dollari al barile.

In Piazza Affari i petroliferi accusano il colpo, ma Eni (+0,37%) ha motivo di festeggiare dopo che ieri pomeriggio il Tribunale di Milano ha assolto tutti gli imputati, tra cui l’ad Claudio Descalzi per le presunte tangenti pagate dal gruppo petrolifero e da Shell in Nigeria. “La sentenza di piena assoluzione elimina una fonte di rischio che pendeva da diversi anni sul titolo”, scrive Equita nel daily. Secondo il broker Bestinver, “la notizia è positiva per Eni, ma non ha impatti significativi sul titolo perché il mercato aveva sempre dato poco peso al caso”.

Nella parte bassa del listino si fermano Nexi -2,68%; Amplifon -1,72%; Terna -1,64%; Atlantia -1,42%. Enel scende dell‘1,2%, nel giorno dei risultati definitivi 2020, che vengono diffusi a mercati chiusi. Rallentano i bancari, sempre ben intonati nelle ultime sedute. Brilla Banca Mediolanum +2,52%. Bene Intesa +1,57%. Resta in evidenza Banco Bpm +0,9% al centro, con Bper -0,73% di ipotesi aggregative, così come Unicredit +0,39% e Mediobanca (+0,04%). 

Debole Snam (-0,24%), che era partita bene in mattinata sulla scia della revisione al rialzo della guidance sull’utile netto adjusted 2021, a 1,17 miliardi di euro dai circa 1,13 miliardi stimati a novembre 2020. Il gruppo ha chiuso lo scorso anno con ricavi ed Ebitda adjusted in crescita. Secondo Equita, “i risultati sono migliori delle stime sia a livello operativo che di utile netto, anche grazie a degli one-offs”.

Fuori dal paniere principale salgono i titoli dell’editoria dopo i conti. Mediaset +1,2% prevede per quest’anno ricavi in leggera crescita (“low single digit”) e un Ebitda margin tra l’11% e il 12% dal 13,2% del 2020. Reuters scrive che il Biscione, secondo una fonte, ha presentato un’offerta preliminare per la quota detenuta da Bertelsmann nella Tv francese M6, ma la società italiana non ha commentato.

Rcs si apprezza del 2,82%, nonostante abbia chiuso il 2020 con un utile netto di 31,7 milioni, più che dimezzato rispetto ai 68,5 milioni del 2019 e un Ebitda di 83,1 milioni (da 153,3 di un anno prima), impattato da oneri non ricorrenti netti per 15 milioni. Per l’anno in corso il gruppo editoriale “ritiene che sia possibile porsi l’obiettivo di conseguire margini (Ebitda) in crescita rispetto a quelli realizzati nel 2020 e una conseguente ulteriore significativa riduzione dell’indebitamento finanziario”, ebbene il pieno raggiungimento di tali target dipenda dalla evoluzione dell’emergenza sanitaria e della situazione dell’economia e dei settori di riferimento.

Bene l’obbligazionario: lo spread fra decennale italiano e tedesco torna a calare a 95 punti base (-4,36%) e il tassi del Btp chiude a +0,69%. “Lo Stato c’è» ha detto il premier Mario Draghi a Bergamo, nella giornata nazionale dedicata alla vittime del Covid-19. 

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