La maggior parte delle piazza asiatiche ha interrotto la corsa oggi. In particolare si segnala una brusca frenata dei titoli giapponesi in un giorno in cui lo yen ha ripreso forza e il calo dei prezzi del greggio hanno pesato sull’andamento dei titoli dell’energia. Circa tre titoli sono scesi per ogni due in rialzo nell’indice MSCI Asia Pacific, di poco cambiato a quota 141.34 alle 9:03 del mattino aTokio. Lo Standard & Poor’s 500 era cresciuto dello 0,3% ieri alla vigilia del Giorno del Ringraziamento, tradizionale festa americana.
“Nel medio termine le cose continuano a muoversi positivamente per la maggior parte delle economie, ma la crescita è generalmente più lenta” commenta Angus Gluskie, managing director di White Funds Management a Sydney. “Si deve essere nei mercati, ma non ci si può aspettare ritorni spettacolari”.
Il giapponese Topix è scivolato dello 0,3%, mentre lo yen si è rafforzato per il terzo giorno consecutivo posizionandosi al livello di 117.64 per dollaro. Il sudcoreano Kospi saliva dello 0,5% e l’australiano S&P/ASX 200 dello 0,2 per cento. L’indice neozelandese NZX 50 invece scivolava dello 0,1 per cento, prima dell’apertura dei mercati di Hong Kong e Cina.
Il benchmark per l’Asia-Pacifico è rimbalzato del 5,7% dallo scorso 17 ottobre grazie alle misure di stimolo introdotte dalla banca centrale giapponese. Nel frattempo anche la Bce e la Banca centrale cinese hanno annunciato interventi. Infine, la fiducia dei consumatori americani è cresciuta ai massimi degli ultimi sette anni a novembre alla vigilia della stagione festiva che tradizionalmente porta a un incremento dei consumi.