ATENE/UE. RAGGIUNTO NELLA NOTTE L’ACCORDO
ORA IL PIANO PAPANDREOU VA IN PARLAMENTO
Raggiunto l’accordo sul pacchetto di tagli alla spesa pubblica greca. La comunicazione è arivata all’alba da Bruxelles: Fmi Ue e Bce hanno concordato con il premier George Papandreou i dettagli del piano di risparmi (28 miliardi di euro in cinque anni) che ora dovrà superare l’esame del parlamento di Atene. Il pacchetto di misure 2011/14 è stato integrato anche da un dettagliato piano per le privatizzazioni “da cui si dovranno ricavare decine di miliardi di euro”.
L’AIE SOSTITUISCE L’OPEC: SUL MERCATO 60 MLO DI BARILI
IL PREZZO DEL PETROLIO SCENDE DEL 7% DOPO IL BLITZ
L’attacco, simultaneo ed improvviso, ha colto di sorpresa i listini del greggio. L’Agenzia Internazionale dell’Energia ha annunciato che nei prossimi mesi immetterà sul mercato 60 milioni di barili di greggio per compensare la perdita della produzione libica (1,5 milioni di barili al giorno). Metà del petrolio arriverà dalle riserve strategiche degli Stati Uniti, il resto da Francia, Germania Regno Unito, Giappone, Spagna ed Italia. Il blitz ha ottenuto un effetto immediato: le quotazioni del brent sono calate del 7,4%, sotto quota 106 dollari.
MOODY’S NON SI FERMA PIU’: ORA TOCCA ALLE BANCHE
16 ISTITUTI RISCHIANO IL DOWNGRADING A LUNGO
L’agenzia di rating Moody’s non si ferma più. Dopo il warning sul debito della Repubblica, messo sotto osservazione per un possibile downgrade del rating (oggi Aa2) sulle partecipate del Tesoro, regioni e comuni del Nord e del Sud, ora tocca al sistema del credito.In serata l’agenzia di rating ha annunciato di aver posto sotto osservazione per un possibile downgrade il rating sul debito a lungo termine e sui depositi di 16 banche italiane e di due istituzioni finanziarie statali (GRIS).
Tra le 16 banche italiane compaiono Intesa Sanpaolo (il cui rating era stato abbassato alla vigilia dell’aumento di capitale a Aa3/C+), Mps, Banco Popolare, Carige, Bnl, Cariparma, Banca Sella. Le due istituzioni finanziarie statali sono la CDP e l’Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare). Unicredit e Bpm erano già state poste sotto osservazione per un downgrade il mese scorso. “Dopo la review sul debito sovrano della scorsa settimana abbiamo messo sotto osservazione 18 entità solo come puro effetto di quella decisione”, ha spiegato Henry MacNevin, senior vice president e team leader sulle banche italiane di Moody’s.
L’agenzia ha invece anche cambiato l’outlook a ‘negativo’ da ‘stabile’ sul rating del debito a lungo termine e dei depositi di altre 13 banche italiane. Tra queste compaiono Ubi , Credem, Credito Valtellinese e Pop Spoleto. In questo caso, ha spiegato l’analista, il motivo è da ricercarsi nella possibilità che per le banche possa esserci in prospettiva un minore supporto a livello di sistema rispetto a quello che l’agenzia attualmente assume nelle proprie valutazioni. “In Italia, come in altri paesi europei, pensiamo che guardando in avanti ci sarà un minore supporto sistemico di quanto non ci sia stato durante la crisi e pertanto queste tredici banche potrebbero vedersi abbassare il loro rating entro 12-18 mesi”, dice MacNevin aggiungendo che “non ci sono ragioni specifiche per le singole banche”, sottolinea l’analista.
DRAGHI,SLITTA DI UN GIORNO IL VIA LIBERA
PER LA NOMINA AI VERTICI DELLA BCE
il consiglio europeo ha deciso di rinviare ad oggi la nomina di Mario Draghi ai vertici della Banca Centrale Europea.La decisione è stata presa nel corso della cena informale dei capi di Stato e di governo dedicata al nuovo pacchetto di aiuti alla Grecia. Non accenna a calare l’irritazione francese per le mancate dimissioni di Lorenzo Bini Smaghi per lasciare il posto ad un rappresentante transalpina.
WALL STREET LIMITA LE PERDITE NEL FINALE
PECHINO: LA GUERRA ALL’INFLAZIONE E’ VINTA. BORSE SU’
Il premier Wen Jiabao ha ieri dichiarato che la “guerra contro l’inflazione è vinta”. La stagione dei rialzi dei tassi, insomma, entra almeno in una fase di pausa. Sull’onda della notizia i listini asiatici hanno vissuto una seduta all’insegna del rialzo. L’indice Nikkei 225 registra +0,59%, l’Hang Seng ha chiuso con un guadagno dell’1,4 per cento. Rialzi consistenti anche in Australia e Corea. A favorire al chiusura della settimana con il segno positivo (l’Asia Msci ha un saldo positivo dell’1,7%) ha contribuito anche la discesa del prezzo del greggio.
Grazie ad un colpo di reni nel finale le borse statunitensi riescono a ridurre nel finale le perdite; il Dow Jones chiude sotto dello 0,49% a 12.050 punti, l’S&P 500 perde lo 0,28% quota 1283,5 mentre il Nasdaq sale dello 0,66% a 686,75. I listini hanno beneficiato sia dell’indiscrezione secondo cui l’esecutivo greco avrebbe raggiunto un accordo con l’accoppiata Ue-Fmi su un nuovo piano di austerità che del calo improvviso del prezzo del greggio dopo l’annuncio dell’Aie. Cattive notizie invece sia dal fronte del mercato del lavoro (429 mila richieste di sussidio ) che da Washington dove la componente repubblicana ha rotto, per ora, le trattative sul budget secondo un rituale destinato a ripetersi più volte di qui al 2 agosto, data ultima per accordarsi sul tetto invalicabile del deficit a 14.300 miliardi. Come nota Alessandro Fugnoli nella sua nota settimanale la speculazione sui Cds sl sta spostando da Atene agli Usa. “Il grosso della mercanzia – scrive – verrà esposto, nei prossimi giorni, davanti al Congresso a Washington. Saranno Cds che assicureranno contro un default degli Stati Uniti. Li hanno comprati in questi giorni e sperano di rivenderli nelle prossime settimane quando monterà la psicosi e qualcuno cascherà nella trappola di pensare che, dovesse fallire il più grande debitore del mondo, gli ambulanti dei banchetti tireranno fuori dalle valigette 14 trilioni e rifonderanno pienamente i creditori”.
GIORNATA NERA PER TUTTII LISTINI EUROPEI
A MILANO VA IN SCENA LA TRAGEDIA LIGRESTI
Giornata nera per le Borse europee che hanno reagito male alla notizia che la Federal Reserve ha ridotto le stime di crescita dell’economia americana. Le preoccupazioni si intrecciano con l’attesa per il summit dell’Unione europea di oggi e domani, dominato dalla questione della Grecia.
Sul mercato dei titoli di Stato hanno sofferto i nostri Btp decennali, con lo spread dei rendimenti con il Bund tedesco che si è allargato a 207 punti base (dai 195 di ieri).
Le vendite hanno colpito con violenza i settori più legati al ciclo economico. In particolare l’indice Stoxx europeo del settore bancario ha perso il 2,8%.Quasi identica la frana di Milano (-2,73% a 19468,31) particolarmente condizionata dal peso delle banche. Madrid è caduta del 3%. Londra ha perso l’1,7%, Parigi è scesa del 2,1%, Francoforte -1,7%.
A Milano è andata in scena la tragedia del gruppo Ligresti. Fondiaria-Sai, che da lunedì sarà impegnata in un aumento di capitale da 450 milioni di euro ha subito un tonfo del 9,89% a 4,01. Il prezzo di emissione delle nuove azioni è stato fissato a 1,5 euro per azione ordinaria e 1 euro per le risparmio a sconto di circa il 39,6% sul prezzo teorico ex diritto delle azioni ordinarie, calcolato sulla base del prezzo di chiusura di Borsa del 22 giugno 2011. Il rapporto di opzione è stato stabilito in 2 nuove azioni ordinarie o di risparmio ogni azione ordinaria o di risparmio posseduta. “Lo sconto è superiore alle nostre attese con effetto diluitivo sugli utili 2012/2013 di oltre il 60% e di circa il 50% sull’Enterprise Value 2012/2013”, ha commentato a caldo Intermonte. E’ andata ancor peggio al titolo Milano assicurazioni crollata sui minimi storici e sospesa temporaneamente dalle contrattazioni dopo aver segnato un prezzo minimo a 0,5955 euro, in ribasso del 22,5%. Pur tenendo conto delle azioni di risparmio, la società è arrivata a capitalizzare meno di 350 milioni di euro: un valore così basso non è mai stato espresso da quando il titolo è quotato in borsa.
In occasione dell’aumento Milano Assicurazioni emetterà complessivamente 1.357 milioni (7 nuove azioni ogni 3 possedute per ordinarie e risparmio). L’offerta partirà il prossimo 27 giugno fino al 15 luglio. Il prezzo delle nuove azioni ordinarie è pari a 0,2574 euro. Lo sconto sul Terp (prezzo teorico di una nuova azione dopo lo stacco del dividendo) è pari a circa il 37%.
Si fanno sempre più pesanti, intanto le vendite sul comparto bancario: Popolare di Milano ha ceduto il 4,85% a 1,53 euro, Monte dei Paschi il 5,12% a 0,546 euro, Ubi Banca il 5,16% a 3,82 euro, Unicredit il 4,94% a 1,443 euro, Banco Popolare il 4,53% a 1,56 euro, Intesa SanPaolo il 4,35% a 1,783 euro.
LA PUBBLICITA’ SEGNA IL PASSO, MEDIASET CASCA GIU’
EQUITA RETROCEDE STM: PESA SEMPRE LA CRISI DI NOKIA
Scivolone di Mediaset (-6,67% a 3,104 euro) dopo le parole dell’ad Giuliano Adreani secondo cui il mercato italiano della raccolta pubblicitaria segnerà nel primo semestre un calo del 4-5% e che Mediaset ha fatto meglio del mercato, ma è comunque in leggera flessione nel periodo. “Dopo il -2,4% dei primi tre mesi 2011 ci si può attendere che anche il secondo trimestre possa essere in calo di circa il 3%”, ha spiegato Equita che ha confermato sul titolo del Biscione la raccomandazione hold con prezzo obiettivo a 4,3 euro. Per quanto riguarda la seconda parte dell’anno, Adreani ha sottolineato che qualora non si verificasse un’inversione dell’andamento economico il trend potrebbe essere confermato. “Si tratta di un cambiamento della view da parte del management, che fino ad oggi parlava di una ripresa nel secondo semestre”, ha commentato la sim milanese che rivedrà le stime sulla raccolta 2011 da +1,2% a -1/-2%.
Stm ha ceduto il 5,64% a 6,44 euro. Equita, intanto, ha tagliato il target price dell’azienda italo-francese. “Abbiamo ridotto le nostre stime sul 2011-12 per tener conto della domanda debole di Nokia, del ritardo nel lancio di alcuni prodotti da parte di altri smartphone Oem e dell’aumento dell’aliquota fiscale”, ha spiegato la sim milanese. Finmeccanica (-2,21% a 7,95 euro) ha aumentato le perdite nel pomeriggio. Secondo quanto riportato da diversi quotidiani sarebbe in arrivo un piano di ristrutturazione per la controllata Alenia, che porterà ad una razionalizzazione dei siti produttivi. “Questa indicazione conferma che al primo punto dell’agenda del nuovo Ceo Orsi c’è la riduzione dei costi per ritornare a livelli di redditività in linea con i livelli storici”, ha scritto Intermonte nella nota odierna che giudica le indiscrezioni come “una notizia positiva per il titolo anche se si devono prima conoscere i dettagli della ristrutturazione”.
A TUTTA ENERGIA, CITI PROMUOVE A BUY SNAM RETE GAS
CHEVREUX ANNUSA ARIA DI OPA SUL FRONTE EDISON
Snam Rete Gas (-0,50% a 3,996 euro) ha limitato i danni grazie all’upgrade di Citigroup, che ha portato la raccomandazione sulla controllata di Eni a buy da hold alzando il target price a 4,60 euro dal precedente 3,75 euro. “Il rischio politico e la costante pressione sugli spread continua a deprimere la performance borsistica delle utility energetiche”, ha scritto Citi nella nota odierna raccolta da Finanza.com aggiungendo che “comunque, le aziende attive nell’ambito regolamentato offrono una forte prospettiva di crescita degli utili per azione (+4,9% al 2015 contro il 4,3% dell’intero comparto) e un attraente dividend yeld”. Gli analisti della banca americana hanno quindi aggiunto Snam tra le loro top pick visto che “dopo lo stop alle centrali nucleari e un ruolo più strategico del gas in Italia, sono state rilasciate nelle ultime settimane numerose autorizzazioni per progetti nel metano e il Governo ha indicato come priorità nazionale lo sviluppo degli investimenti in questo settore”.
Intanti continua a tener banco il caso Edison (+1,58%). E’ stato convocato per il 7 luglio il Consiglio di Sorveglianza che secondo voci di stampa dovrebbe discutere la questione Edison per l’avvio delle trattative con i francesi di EdF.
Il titolo beneficia della promozione dI Cheuvreux che ha alzato il giudizio a outperform (farà meglio del mercato) da underperform e ha alzato il target price a 1,1 euro da 0,8 euro. Una decisione che si spiega in chiave speculativa, sostiene il broker francese, perché a suo dire c’è un 50% di possibilità che l’azionista di maggioranza, la francese Edf, lanci un’Opa sul 50% del capitale di Edison che non possiede. Il prezzo dell’Opa, dice Cheuvreux, potrebbe essere di 1,1 eur
Intanto ieri Edison ha sottoscritto l’accordo per la cessione delle centrali termoelettriche CET 2 e CET 3 all’Ilva (Gruppo Riva). L’operazione, che prevede un corrispettivo di circa 160 milioni di euro, dovrebbe essere perfezionata entro la fine del 2011.
RINNOVABILI: EEMS APRE A CUNEO NEL FOTOVOLTAICO
A KINEXIA IL 100% DELLE BIOMASSE DI MIRO RADICI ENERGY
Eems (+0,89%) ha comunicato l’avvenuta connessione in rete di un impianto fotovoltaico su copertura tra i più grandi d’Italia, progettato e realizzato da Kopernico, la joint venture paritetica con Espe srl.L’impianto, del valore economico di circa 11 milioni di euro e della potenza di 3,8Mwp (megawatt), è stato installato a Cuneo presso gli stabilimenti manifatturieri della filiale italiana della multinazionale AGC Flat Glass, leader mondiale nel settore del vetro. L’impianto sarà in grado di produrre circa 4.400 MWh/anno, pari al consumo medio annuo di 1.200 famiglie.
Kinexia (-1,36%), già titolare del 48,05% del capitale, ha acquistato le attività della Miro Radici Finance S.p.A. (“MRF” e, congiuntamente con Kinexia, le “Parti”) hanno concluso un accordo ai sensi del quale Kinexia acquisirà da MRF una partecipazione complessiva pari al 51,95% del capitale sociale di Miro Radici Energia S.r.l. (“MRE”) (la “Partecipazione MRE”), mentre MRF sottoscriverà un aumento di capitale ad essa riservato. La Miro Radici Energy, con un capitale sociale pari a Euro 2.310.000, svolge, anche tramite società partecipate, attività di progettazione, costruzione, installazione, esercizio e gestione di sistemi ed impianti alimentati da fonti rinnovabili programmabili – biomasse.
FERRAGAMO IN BORSA A 9 EURO IL 2076
Fissato al 29 giugno l’esordio in Piazza Affari di Ferragamo. La richiesta è stata di 3,6 volte l’offerta. IL prezzo finale, 9 euro, è al centro della forchetta tra 8 e 10,5 volte.
SAN RAFFAELE: ARRIVANO DORIS E RIVA
Cosa contro il tempo per il salvataggio del San Raffaele. L’eventuale “cordata”, a cui sta lavorando Bruno Ermolli, deve esser pronta entro il 30 giugno per evitare la richiesta di concordato fallimentare per ‘istittuo guidato da don Verzé. Ieri hanno dato la laro adesione Ennio Dosirs ed Emilio Riva.