A sei ore dall’annuncio delle decisioni della Fed gli operatori sono prudenti: la Borsa di Milano segna un lieve rialzo dello 0,2%. Francoforte sale dello 0,8%, Londra +0,7%, Parigi +0,9% e Madrid +1%.
In Europa l’inflazione si conferma debole, nonostante il dato sia sopra le attese degli economisti. A ottobre nella zona euro i prezzi finali sono saliti dello 0,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (gli analisti stimavano un aumento dello 0,1%) ma sono in calo dello 0,1% su settembre.
Il cambio euro/dollaro è stabile a 1,092. Il petrolio scende dopo i rialzi di ieri: Brent a 37,68 dollari al barile, in calo del 2% (ieri +1,4%), Wti a 37,2 dollari (-0,4%, ieri +2,9%).
Tra i petroliferi Eni sale dello 0,8%. Positive Tenaris (+1,2%) e Saipem (+0,7%), su cui stamattina Barclays ha tagliato il target price a 8,4 euro da 9. Tonfo di A2A (-4,4%): Citigroup ha tagliato il giudizio a Neutral da Buy con target ridotto a 1,3 euro dagli 1,5 precedenti. Enel guadagna lo 0,1%, Snam -0,1%.
Brillante Telecom Italia (+1,2%) dopo il +5,6% di ieri. Ieri si è vista l’affermazione in assemblea del primo azionista, la francese Vivendi, che è riuscita a inserire quattro suoi rappresentanti nel Cda e ha bloccato la conversione delle azioni di risparmio in ordinarie, evitando così la diluizione della sua quota oggi al 20,5%.
Debole Prysmian (-1,2%) che ha siglato un accordo per portare a circa il 51% la sua partecipazione in Oman Cables Industry, di cui già possiede una quota del 34,78%. L’esborso sarà intorno a 100 milioni. Tra i titoli industriali Fiat Chrysler +0,8%. Recupera Finmeccanica (+1,8%), in calo StM (-0,8%).
Trevi avanza del 18%: la società potrebbe essere scelta per la messa in sicurezza della diga di Mosul, in territorio curdo.
Infine le banche. Dopo una mattinata in territorio negativo recuperano terreno le banche: Unicredit +0,2%, Intesa -0,2%, MontePaschi -0,1%. Ribasso più marcato per Banca Popolare dell’Emilia che arretra dello 0,2% dopo il balzo superiore al 6% della vigilia.