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BORSE EUROPEE OGGI: Piazza Affari fa meglio del resto d’Europa grazie alle banche. In rally Unicredit

Carlo Musilli - FIRSTonline

Seduta all’insegna della volatilità per le Borse europee. A intimorire gli operatori è lo sguardo al futuro delle politiche monetarie: dopo la stretta monetaria ad opera della Fed di ieri sera, il falco della Bce, Isabel Schnabel insiste sulla determinazione a continuare ad alzare il costo del denaro In Europa, sottolineando che l’incombente recessione non è sufficiente da sola a raffreddare i prezzi.

Anche il Giappone è intervenuto a sostegno dello yen, per la prima volta dalla fine degli anni 90. Oggi focus sulla Bank of England con il consensus che punta su un rialzo di 50 pb anche se non è esclusa una mossa più aggressiva di 75 pb.

Ma sui mercati incombe anche la minaccia nucleare in Ucraina, dopo il discorso di Putin.

Milano recupera, l’Europa resta in calo

Recupera Piazza Affari che oscilla attorno la parità. Intorno alle 12:45, il Ftse Mib guadagna lo 0,06%, ancorato sopra i 22mila punti. Tra i listini europei Francoforte lascia sul terreno lo 0,63%, Madrid lo 0,3%, Amsterdam lo 0,67%. Mentre Parigi ondeggia su un calo attorno -0,73%, nonostante l’accordo di Biosynex per l’acquisizione del 100% del capitale dell’italiana Bigix Pharma. In rosso anche Londra -0,29%.

Borse Cina, chiudono in rosso: Hong Kong la peggiore

Chiusura in calo per le Borse cinesi che accusano la decisione della Fed. A fine seduta l’indice Composite di Shanghai ha accusato una flessione dello 0,27%, scivolando a 3.108,91 punti, mentre quello di Shenzhen ha ceduto lo 0,62%, a quota 1.991,85 punti. La peggiore è la Borsa di Hong Kong dove l’Indice Hang Seng, penalizzando dalle prospettive fosche per l’economia dell’isola, ha terminato gli scambi in calo dell’1,6% a quota 18.147,95 punti.

In rialzo petrolio e gas

Risale, dopo due giorni di cali, il prezzo del petrolio. Il Wti del Texas avanza così dello 0,64% a 83,82 dollari al barile (+1,06%), mentre il Brent rivede quota 90 dollari (+0,9%).

Il prezzo del gas sul mercato di Amsterdam parte in calo a 181 euro al megawattora, per poi tornare sui 190 euro al megawattora.

Bce: “Pronti ad altri aumenti dei tassi”

Dalla Bce arriva l’ennesimo allarme sul rallentamento della crescita economica globale e quindi anche della zona euro. “Dopo un rimbalzo nella prima metà del 2022″, hanno detto da Francoforte, “i dati recenti indicano un sostanziale rallentamento della crescita economica dell’area dell’euro, con l’economia che dovrebbe ristagnare nel corso dell’anno e nel primo trimestre del 2023”. 

Nonostante l’attività economica nell’Eurozona abbia beneficiato della riapertura dell’economia nel secondo trimestre dell’anno (+0,8% su base trimestrale), grazie anche alla forte attività nel settore dei servizi a seguito della revoca delle restrizioni legate alla pandemia, e nonostante il turismo vivace della stagione estiva, il Consiglio direttivo ritiene che “l’economia rallenterà sostanzialmente nel resto di quest’anno”. I dati delle indagini in arrivo indicano, infatti, uno slancio di crescita al ribasso che interesserà tutti i settori dell’economia nel terzo trimestre dell’anno.

Piazza Affari sostenuta dal comparto bancario

Nel listino principale, a metà seduta, Unicredit spicca il volo e guadagna il 5,64%, dopo le parole pronunciate dall’ad Orcel sulla volontà di rivedere al rialzo la guidance per il 2023 della banca. Su di giri Fineco (+3,92%), Bper Banca (+3,6%), Banco Bpm (+3,46%) e Intesa Sanpaolo (+2,46%).

Viaggia in territorio positivo anche Poste Italiane (+1,60%).

Sul parterre di Piazza Affari si segnalano i ribassi di Diasorin (-3,29%), Stm (-2,98%), Recordati (-3,08%) e Cnh (-2,05%).

Sottotono Saipem che mostra una limatura dello 0,78%.

In sofferenza anche le utility, A2a (-1,30%), Hera (-1,79%), Snam (-1,06%) e comparto automotive (Pirelli -2,13%, Stellantis -2%).

Andamento nervoso per titoli del settore petrolifero, Eni registra un frazionale rialzo dello 0,14%. In rosso Tenaris (-1,27%).

Spread torna sotto i 220 punti. Sale l’euro

Lo spread Btp-Bund torna sotto i 220 punti (219 punti), con il rendimento del Btp decennale che è sceso al 4,04% e il rendimento del Bund decennale a 1,85%.

Intanto l’euro guadagna terreno. Il cambio sul biglietto verde si è attestato sopra la parità. Lo yen è sceso a un minimo di 24 anni, 145,405 per dollaro, subito dopo l’annuncio della banca nazionale del Giappone di mantenere la politica monetaria invariata, ma poi è risalito bruscamente fino a 144,98.

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