Piazza Affari arretra assieme alle altre Borse europee sull’onda del tracollo degli emergenti. A metà giornata l’indice Ftse Mib rallenta dell’1,2% circa, dopo aver rotto il supporto a 22.900 punti, ai minimi dal momento più caldo della crisi greca. Perdite attorno al punto percentuale per Francoforte e Parigi, Londra arretra dello 0,6%. Lo spread Btp/Bund risale a 120 punti base. Il decennale rende l’1,79%.
Pesa la nuova frana di Shanghai (-3,4%) così come la previsione di un’apertura in calo di Walll Street. Ieri sera intanto la Borsa brasiliana (Bovespa -1,8%) ha toccato il livello più basso dalla fine del 2014. In Europa, Istanbul perde l’1,7% e si porta su livelli che non si vedevano da quasi un anno. La lira si svaluta per il sesto giorno consecutivo sul dollaro, a 2,97.
Il petrolio WTI ha perso stanotte il 4,3% e stamattina tratta a 41 dollari al barile, sui minimi dal marzo del 2009. Il Brent, scambiato a 46,9 dollari il barile, ha chiuso in calo del 3,4%.
La caduta del prezzo del petrolio sta avendo serie ripercussioni sulle economie dei paesi produttori di greggio come il Kazakistan, terzo esportatore dell’Asia centrale. La valuta del Paese, il Tenge, sta crollando (-27% su dollaro) dopo che il governo di Astana ha deciso di rinunciare al cambio fisso. La Borsa di Astana invece vola +10%.
A conferma dell’incertezza generale rimbalza l’oro, in salita per il quarto giorno consecutivo a 1.137 dollari l’oncia.
A Piazza Affari la peggior blue chip è Buzzi (-4%), travolta dalla frana del rublo. Pesanti anche Atlantia (-2,4%) e Autogrill (-2,3%). Tutti i titoli del paniere Ftse Mib sono in terreno negativo.
In calo i petroliferi: Eni perde l’1,2%. Saipem -1,1% e Tenaris -1,6%. Non va meglio alle utilities: Enel -1,4%, Snam -1%.
La crisi continua a imperversare nel settore lusso: Yoox -2%, Luxottica -1,5%, Tod’s-1%, Ferragamo -1,5%.
La probabile frenata delle commesse pesa sui big dell’industria: Finmeccanica -2,5%, Fiat Chrysler -1%,Prysmian -1,6%, StM -1,5%.
In ribasso anche le banche: Intesa -1,2%, Unicredit -0,8%, Ubi Banca -1,3%.
Prelios corregge del 4%, dopo il +28% messo a segno delle due precedenti sedute.