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Borse europee in rialzo, vola Londra, petrolio in rally

Pixabay

Le Borse europee festeggiano la pace sui dazi, confermata sia dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump che dal viceministro del Commercio cinese Wang Shouwen. Piazza Affari avanza dello 0,4%, attorno a quota 23.400. Fanno meglio gli altri listini: guida la corsa Parigi (+0,8%) davanti a Madrid (+0,7%) e a Francoforte (+0,6%), teatro di un singolare duello cinese: il gruppo Baic sta rastrellando azioni Daimler per raddoppiare la sua quota dal 5 al 10% e così sorpassare Geely, altra società cinese oggi ferma al 9%. Fa storia a sé la Borsa di Londra (+2,2%), ai massimi da luglio, in pieno rally assieme alla sterlina dopo il risultato elettorale.

Non pesa invece sul mercato l’andamento debole della congiuntura dell’Eurozona. L’indice Pmi composito flash di Ihs Markit è risultato pari a 50,6 a dicembre grazie all’andamento del settore salito al massimo da quattro mesi a 52,4 da 51,9, ma la manifattura soffre: l’indice, in discesa a 45,9, segna l’undicesimo mese di ribasso, i nuovi ordini per l’esportazione si sono contratti per il quindicesimo mese consecutivo. “Sono quasi assenti i segnali di un imminente miglioramento”, ha commentato Chris Williamson, responsabile dell’indagine: “La crescita dei nuovi ordini è rimasta bloccata e la crescita dell’occupazione si è quasi azzerata, segnando il valore più basso in oltre cinque anni”.

L’Istat segnala l’andamento debole dell’inflazione: il dato di novembre (-0,2%) è stato rivisto al ribasso (contro +0% provvisorio).

Lo spread tra i tassi a 10 anni di Btp e Bund si attesta a 150 punti base dai 146 del finale di seduta di venerdì. Il rendimento è a 1,20% da 1,16% dell’ultima chiusura.

Si riduce leggermente il controvalore del portafoglio di titoli di Stato italiani detenuto da soggetti esteri, sceso in settembre a 701,638 miliardi di euro dai 707,969 miliardi rivisti di agosto.

I prezzi del greggio restano vicini ai massimi degli ultimi tre mesi. I futures sul Brent guadagnano 3 centesimi a 65,25 dollari al barile, mentre il greggio leggero Usa scambia in ribasso di 3 centesimi a 60,04 dollari al barile.

Saipem + 1,03% dopo che l’ad Stefano Cao ha detto che la società potrebbe tornare in tempi non lunghi a distribuire un dividendo.

In terreno positivo tutti i titoli del paniere principale con l’eccezione di Buzzi (-1,8%). Barclays ha tagliato la raccomandazione da Overweight a Underweight.

Limitato l’impatto sul listino del salvataggio della Popolare di Bari. Unicredit invariata, Intesa +0,4%. Andamenti contrastati per il resto del settore.

Alcuni titoli del risparmio gestito, partiti bene, già vedono realizzi nella tarda mattinata.

Fineco Bank +0,7%, Banca Generali -0,7%, Banca Mediolanum +1,2%.

Nexi +1,6%: si avvicina la fusione con Sia.

Fiat Chrysler +0,4% alla vigilia della firma del memorandum of understanding con Psa che potrebbe arrivare in settimana.

Sale Juventus (+2,4%) che affronterà il Lyon nella sfida di Champions League. I possessori dei diritti d’opzione hanno tempo fino al 18 dicembre per sottoscrivere le nuove azioni relative all’aumento di capitale da 300 milioni di euro. 

Bene alcune utility, a partire da Snam (+1,8%) e da Terna (+1,1%).

Nel resto del listino, da segnalare il rialzo di Banca Ifis (+1,6%): Banca Imi ha rafforzato il proprio giudizio portando la raccomandazione da Add (accumulate) a Buy, target price 18,10 euro.

Sale ancora Il Sole 24 Ore (+3,2%).

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