Le Borse europee festeggiano la pace sui dazi, confermata sia dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump che dal viceministro del Commercio cinese Wang Shouwen. Piazza Affari avanza dello 0,4%, attorno a quota 23.400. Fanno meglio gli altri listini: guida la corsa Parigi (+0,8%) davanti a Madrid (+0,7%) e a Francoforte (+0,6%), teatro di un singolare duello cinese: il gruppo Baic sta rastrellando azioni Daimler per raddoppiare la sua quota dal 5 al 10% e così sorpassare Geely, altra società cinese oggi ferma al 9%. Fa storia a sé la Borsa di Londra (+2,2%), ai massimi da luglio, in pieno rally assieme alla sterlina dopo il risultato elettorale.
Non pesa invece sul mercato l’andamento debole della congiuntura dell’Eurozona. L’indice Pmi composito flash di Ihs Markit è risultato pari a 50,6 a dicembre grazie all’andamento del settore salito al massimo da quattro mesi a 52,4 da 51,9, ma la manifattura soffre: l’indice, in discesa a 45,9, segna l’undicesimo mese di ribasso, i nuovi ordini per l’esportazione si sono contratti per il quindicesimo mese consecutivo. “Sono quasi assenti i segnali di un imminente miglioramento”, ha commentato Chris Williamson, responsabile dell’indagine: “La crescita dei nuovi ordini è rimasta bloccata e la crescita dell’occupazione si è quasi azzerata, segnando il valore più basso in oltre cinque anni”.
L’Istat segnala l’andamento debole dell’inflazione: il dato di novembre (-0,2%) è stato rivisto al ribasso (contro +0% provvisorio).
Lo spread tra i tassi a 10 anni di Btp e Bund si attesta a 150 punti base dai 146 del finale di seduta di venerdì. Il rendimento è a 1,20% da 1,16% dell’ultima chiusura.
Si riduce leggermente il controvalore del portafoglio di titoli di Stato italiani detenuto da soggetti esteri, sceso in settembre a 701,638 miliardi di euro dai 707,969 miliardi rivisti di agosto.
I prezzi del greggio restano vicini ai massimi degli ultimi tre mesi. I futures sul Brent guadagnano 3 centesimi a 65,25 dollari al barile, mentre il greggio leggero Usa scambia in ribasso di 3 centesimi a 60,04 dollari al barile.
Saipem + 1,03% dopo che l’ad Stefano Cao ha detto che la società potrebbe tornare in tempi non lunghi a distribuire un dividendo.
In terreno positivo tutti i titoli del paniere principale con l’eccezione di Buzzi (-1,8%). Barclays ha tagliato la raccomandazione da Overweight a Underweight.
Limitato l’impatto sul listino del salvataggio della Popolare di Bari. Unicredit invariata, Intesa +0,4%. Andamenti contrastati per il resto del settore.
Alcuni titoli del risparmio gestito, partiti bene, già vedono realizzi nella tarda mattinata.
Fineco Bank +0,7%, Banca Generali -0,7%, Banca Mediolanum +1,2%.
Nexi +1,6%: si avvicina la fusione con Sia.
Fiat Chrysler +0,4% alla vigilia della firma del memorandum of understanding con Psa che potrebbe arrivare in settimana.
Sale Juventus (+2,4%) che affronterà il Lyon nella sfida di Champions League. I possessori dei diritti d’opzione hanno tempo fino al 18 dicembre per sottoscrivere le nuove azioni relative all’aumento di capitale da 300 milioni di euro.
Bene alcune utility, a partire da Snam (+1,8%) e da Terna (+1,1%).
Nel resto del listino, da segnalare il rialzo di Banca Ifis (+1,6%): Banca Imi ha rafforzato il proprio giudizio portando la raccomandazione da Add (accumulate) a Buy, target price 18,10 euro.
Sale ancora Il Sole 24 Ore (+3,2%).