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Borse europee in rialzo nel giorno del taglio dei tassi: corre l’hi-tech, a Piazza Affari occhi su Iveco-Leonardo

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È arrivato il giorno tanto atteso. Alle 14.15 di oggi, giovedì 6 giugno, la Banca centrale europea annuncerà il primo taglio dei tassi dopo tre anni di stretta monetaria, con il tasso sui depositi che dovrebbe scendere dall’attuale 4% al 3,75%. La sforbiciata è da tempo data per scontata e l’attenzione degli investitori si concentrerà soprattutto sulle parole della presidente Christine Lagarde che in conferenza stampa potrebbe dare qualche indicazione sulle mosse successive, sulle quali invece l’incertezza è molto elevata. La Bce ha già detto che l’approccio dipenderà dai dati, ma lo scontro tra falchi e colombe sembra destinato a riaccendersi. I mercati monetari prezzano per quest’anno tagli per circa 65 punti base, con due riduzioni da un quarto di punto date per scontate e le chance di una terza mossa viste intorno al 50%. Moody’s Ratings prevede invece che la Bce taglierà i tassi di riferimento di circa 100 punti base nel 2024, tenendo conto delle modeste prospettive di crescita economica. “Il probabile taglio dei tassi da parte della Bce sosterrà la crescita dei prestiti delle banche dell’area euro dopo mesi di debole attività di prestito. Tassi più bassi forniranno anche sollievo ai mutuatari vulnerabili, riducendo il rischio patrimoniale delle banche”, afferma Fabio Ianno, VP-Senior Credit Officer di Moody’s Ratings. 

Da non sottovalutare nemmeno i dati in arrivo dagli Stati Uniti che potrebbero avallare o, al contrario, allontanare un possibile taglio dei tassi a settembre. In attesa del meeting Fed della prossima settimana, domani sarà il turno dei payroll non agricoli, ma oggi l’attenzione sarà sulle nuove richieste settimanali di disoccupazione, che nelle attese dovrebbero essere sostanzialmente stabili a 220.000.

Italia: Pil +1% nel 2024, inflazione verso i target Bce

Secondo l’Istat il Pil dell’Italia crescerà dell’1% nel 2024 e dell’1,1% nel 2025, sostenuto dalla domanda interna al netto delle scorte e dalla domanda estera netta (+0,7% per entrambe). Nel 2025 la crescita dell’economia sarebbe invece trainata prevalentemente dalla domanda interna (+0,9%).

Per gli investimenti fissi lordi si prevede una dinamica di decelerazione nel biennio (+1,5% e +1,2% rispettivamente nel 2024 e 2025, dal +4,7% del 2023), determinata dal venir meno degli incentivi fiscali all’edilizia, che saranno compensati sia dagli effetti dell’attuazione delle misure previste dal Pnrr, sia dalla riduzione dei tassi di interesse. L’occupazione crescerà invece del +0,9% nel 2024 e del +1,0% nel 2025) a fronte di una disoccupazione in calo al 7,1% quest’anno e 7,0% nel 2025.

Buone notizie anche sui prezzi, con l’Istat che si attende un graduale ritorno verso tassi di inflazione vicini ai target della Bce. Tale dinamica determinerà per il 2024 una forte decelerazione del deflatore della spesa delle famiglie residenti (+1,6% dal +5,2% del 2023) a cui seguirà un moderato incremento nel 2025 (+2,0%). Lo scenario previsivo rimane caratterizzato dal perdurare di un’elevata incertezza del quadro internazionale, determinata dall’evoluzione delle tensioni geopolitiche, fa sapere l’istituto nazionale di statistica.

Rimanendo sui dati, delude le attese il dato sugli ordini all’industria in Germania, scesi ad aprile dello 0,2%, riflettendo le persistenti difficoltà del settore industriale della locomotiva d’Europa.  

Borse europee in rialzo con gli occhi su Lagarde

In questo contesto le Borse europee viaggiano in rialzo, trainate dai titoli tech (+1,8% il settore) che hanno toccato i massimi di quasi 24 anni, mentre gli investitori si preparano alla decisione sui tassi della Banca centrale europea. 

Lo Stoxx 600 avanza dello 0,67% ai massimi da tre settimane, con il Ftse Mib che guadagna lo 0,45% a 34.664 punti. Andamento quasi fotocopia (+0,46%) a Madrid, mentre fanno ancora meglio Francoforte (+0,56%) e Amsterdam (+0,52%). Parigi sale dello 0,38%, fuori dalla Ue Londra è in rialzo dello 0,32%.

Sull’azionario è da segnalare la performance del gigante tedesco del software aziendale Sap, che guadagna il 5,77% dopo che gli analisti hanno notato i commenti dell’amministratore delegato Christian Klein alla conferenza Sapphire, dove ha fornito una guidance incoraggiante per il 2026 e il 2027. Anche l’olandese di semiconduttori Asml estende i rialzi di ieri con un +2,2%.

Nel settore salute si mette in evidenza Novo Nordisk (+3,25%) che ha toccato un nuovo record.

A Piazza Affari occhi su Iveco-Leonardo

A Piazza Affari gli occhi degli investitori si concentrano su Leonardo (-0,34% dopo aver toccato un rialzo dell’1,5%) e soprattutto su Iveco (+5,34%). La società dell’automotive non è riuscita a fare prezzo in avvio dopo un indiscrezione del Corriere secondo cui Leonardo avrebbe contattato alcune banche d’affari internazionali, tra cui Ubs, per studiare l’acquisto di Iveco Defence Vehicles (Idv). Alcune stime fissano il valore di Idv a circa 750 milioni, ma gli analisti vedono una valutazione più elevata alla luce dei multipli delle altre aziende di settore, aggiunge il quotidiano. Secondo Equita, per Iveco “in caso di cessione verrebbe rimosso l’stacolo ad eventuali M&A in quanto l’uscita dal business della difesa ridurrebbe il rischio di esercizio del golden power da parte del governo”. Per Leonardo “riteniamo sia inevitabile pagare un premio di maggioranza”, aggiunge il broker.

Sugli scudi (+2,71%) FinecoBank dopo i dati della raccolta netta a maggio di 945,6 milioni di euro, mentre il buonumore dell’Hi-tech contagia Stm (+1,45%). In rialzo anche le banche nel giorno della Bce: Unicredit (+0,7%), Intesa Sanpaolo (+0,3%), Mps (+0,7%)

In fondo al Ftse si piazzano invece Poste Italiane (-1.47%), Nexi (-1,27%), Mediobanca (-1,08%).

Fuori dal Ftse Mib, Fincantieri sale del 2% sulla scia di alcune dichiarazioni dell’AD Folgiero alla stampa.

Il petrolio tenta il rimbalzo

Tenta il rimbalzo il petrolio grazie alle crescenti aspettative di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve a settembre, ma i guadagni sono limitati da un piano dell’Opec+ di aumentare l’offerta e dalla crescita delle scorte statunitensi. A metà giornata il Brent sale dello 0,36% a 78,69 dollari al barile, il Wti avanza dello 0,47% a 74,4 dollari. Il gas Ttf rimane debole dopo il ribasso della vigilia che lo ha portato al minimo delle ultime 10 sedute. 

Sul valutario l’Euro si muove stabile a 1,088 dollari. 

Spread in leggero calo nel giorno della Bce

Passando ai bond governativi, lo spread tra Btp e Bund è in leggero calo a 129 punti base nel giorno del taglio dei tassi da parte della Bce. Al contrario, viaggia in leggero rialzo il rendimento del BTp decennale benchmark, che si attesta sopra il 3,80%, così come quello del Bund, che supera il 2,5%.

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