Le Borse europee si avviano a chiudere in calo l’ultima seduta di una settimana intensa. Alle elezioni della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e all’instabilità politica francese si sono aggiunte le novità arrivate dagli Usa dove Joe Biden sembra sempre più vicino al ritiro e Donald Trump alla Casa Bianca. L’ex presidente ha tenuto il tanto atteso discorso di chiusura della convention repubblicana promettendo di resuscitare il celeberrimo “American Dream”, che però per i produttori di chip rischia di trasformarsi in un incubo degno di Freddy Krueger. Prosegue infatti l’andamento negativo dei titoli tecnologici, zavorrati dalla possibile stretta alle esportazioni di chip alla Cina e dalle affermazioni dello stesso Trump che due giorni fa ha detto che Taiwan dovrebbe pagare gli Stati Uniti per la sua difesa in quanto non dà nulla al Paese.
A pesare sul settore tecnologico oggi però è anche l’enorme guasto informatico globale, causato da un problema nel software dell’azienda di sicurezza informatica CrowdStrike, che sta provocando disservizi in tutto il mondo ai sistemi che utilizzano alcuni servizi Microsoft. In tilt i grandi aeroporti, molte compagnie aeree sono bloccate. Segnalate interruzioni dei servizi anche da parte di ospedali, banche, tv satellitari e borse. Nel pre-market di Wall Street sia Microsoft (-2,7%) che soprattutto CrowdStrike (-17,7%) sono in forte calo.
Borse europee in forte calo con il settore tech
In questo contesto, all’indomani della conferma di von der Leyen e della Bce che – come da previsioni – non ha toccato i tassi e ha lasciato la porta “aperta” a un eventuale ribasso a settembre, le Borse europee procedono in ribasso e si avviano a chiudere la settimana in rosso, zavorrate dal calo dei prezzi delle materie prime e dalla flessione del settore tecnology globale.
A metà giornata, l’indice paneuropeo Stoxx 600 cede lo 0,57%, toccando i minimi di oltre due settimane, con il settore dei viaggi e del tempo libero che, a causa del guasto informatico, registra la sua peggior seduta (-2,6%) da oltre un mese. Lo stoxx 600 technology cede l’1,8% del suo valore.
Tra i listini, la maglia nera spetta a Francoforte, che cede lo 0,7% dopo che i prezzi alla produzione nella prima economia europea sono scesi dell’1,6% su base annua a giugno. In ribasso di oltre mezzo punto Parigi, mentre Madrid perde lo 0,33%. Fuori dalla Ue Londra, i cui sistemi sono stati fortemente intaccati dai problemi informatici globali, scende dello 0,39%
Sul fronte macro sono da segnalare i risultati dell’ultimo sondaggio trimestrale della Bce condotto presso i previsori professionali, secondo cui l’inflazione quest’anno potrebbe attestarsi in media al 2,4%, in linea con le previsioni del sondaggio di tre mesi fa, per poi rallentare al 2,0% l’anno prossimo, come previsto in precedenza, in entrambi i casi al di sotto delle previsioni interne della Bce. Entro il 2026, l’inflazione potrebbe scendere all’1,9%, ma nel lungo periodo – definito come 2028 – si attesterà al 2%.
Milano in rosso: Nexi in fondo al Ftse Mib
A metà giornata Piazza Affari perde lo 0,53% a 34.345 punti. Anche in Italia è pesante il settore tech, con Stmicroelectronics che cede l’1,3%, penalizzata dal cattivo andamento dei titoli tecnologici. In fondo al Ftse Mib c’è però Nexi (-2,48%) dopo che Unicredit (+0,09%) ha avviato il collocamento dell’1,1% del capitale al prezzo di 5,7 euro. Male anche l’auto con Iveco (-2,1%) e Stellantis (-1,8%). Pesante Campari (-2%).
Tra i titoli in positivo troviamo invece Amplifon (+1,8%) e Pirelli (+0,84%). A spingere il titolo della società pneumatici è il consiglio degli analisti di Jefferies che suggeriscono di acquistare le azioni (‘Buy’) per le quali stimano un target di prezzo a 6,9 euro.
Fuori dal Ftse Mib, Piovan va in orbita (+11,79%) a 13,75 euro, poco sotto i 14 euro messi sul piatto da Automation Systems, il cui capitale sociale è’ indirettamente detenuto dal fondo Investindustrial VIII SCSp, nell’ambito dell’Opa sulle azioni della società.
Gli altri mercati
Sul valutario, l’euro viaggia sotto 1,09 dollari e si attesta a 1,088 sul biglietto verde, mentre il Bitcoin è a 63.980 dollari. Sostanzialmente invariati i prezzi del petrolio, con il Brent a 85,01 dollari (-0.07%) e il Wti a 82,93 (+0,01%). Il gas naturale ad Amsterdam scende dello 0,8% a 32,39 euro al MWh.
Sul secondario lo spread tra Btp e Bund si attesta a 131 punti base, con il rendimento del Btp decennale benchmark in rialzo al 3,73% dal 3,70% di ieri.