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Borse europee in caduta, a Milano Popolari sotto tiro

FIRSTonline

Dopo una partenza debole, nel corso della mattinata le Borse europee hanno ampliato le perdite. A metà seduta Piazza Affari lascia sul campo il 2,4% e, con tutti i titoli in rosso, si aggiudica la maglia nera fra i principali listini del continente. Negli stessi minuti, Francoforte cede il 2,2%, mentre Parigi e Londra scivolano rispettivamente dell’1,9 e dell’1,6%. I fattori d’incertezza a livello internazionale sono tre: il referendum del 23 giugno sulla Brexit, la decisione sui tassi in arrivo la prossima settimana dalla Federal Reserve e le elezioni spagnole del 26 giugno.

Fra i titoli peggiori sul Ftse Mib figurano ancora una volta i bancari. Le vendite colpiscono soprattutto Bpm (-5,9%), Ubi (-5,6%) Bper (-5,2%) e Mps (-4,7%). Male anche Banco Popolare (-4,5%), promessa sposa della popolare milanese, nel quinto giorno dell’aumento di capitale.

Non si salvano nemmeno Intesa (-3%) e Unicredit (-4,2%). Su quest’ultima, in particolare, pesano i tempi lunghi per la nomina del nuovo Ceo. Il presidente Giuseppe Vita, in un’intervista a Il Sole 24 Ore, ha dichiarato che la scelta potrebbe arrivare entro la fine di luglio. Secondo indiscrezioni di stampa, il presidente del Consiglio Matteo Renzi starebbe facendo pressioni per Fabio Gallia, Ceo della Cdp.

“La lunghezza dei tempi per l’avvicendamento al vertice della banca – scrivono gli analisti di Icbpi – rappresenta un ulteriore segnale di scarsa sintonia tra i vari soci e di lentezza del processo decisionale”. Anche gli analisti di Mediobanca Securities sottolineano che il periodo indicato per la scelta del nuovo Ceo è lungo e “probabilmente esporrà il titolo a ulteriori pressioni”.

Intanto, la Banca d’Italia ha fatto sapere questa mattina che ad aprile i prestiti in sofferenza degli istituti del nostro Paese sono risaliti a 198,3 miliardi di euro (erano 196,9 a fine marzo), di cui 140 miliardi rappresentano crediti alle imprese, mentre 37,4 miliardi riguardano prestiti alle famiglie consumatrici e 15,9 miliardi le partite Iva.

Tra i titoli assicurativi, Unipol (-4,4%) e Generali (-3,2%). Vendite anche su Leonardo (-3,7%), Fca (-1,9%) e Telecom Italia (-3,2%).

Mentre peggiorano i mercati azionari, gli acquisti che premiano i beni rifugio come i titoli di stato, soprattutto tedeschi. Il Bund decennale stamattina ha toccato nuovi minimi storici, mentre il Tesoro italiano ha collocato in asta bond a 12 mesi per 6,5 miliardi di euro con un rendimento ancora negativo (-0,122%), ma in aumento frazionale rispetto all’analoga asta di maggio (+ 2 punti base). La domanda ha raggiunto quota 9,373 miliardi e il rapporto di copertura si è attestato a 1,44, in flessione rispetto all’1,72 dell’asta precedente.

Quanto alle materie prime, cala il prezzo del petrolio: il Brent è sceso a 51,09 dollari al barile (-1,7%), mentre il Wti è tornato sotto quota 50, a 49,65 dollari (-1,8%).

Sul fronte valutario, si rafforza il dollaro, spingendo l’euro sotto la soglia di 1,13, a 1,1297.

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