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Borse europee deboli, ma Milano risale

FIRSTonline

In attesa della riunione dell’Ecofin sulla Grecia, ancora a rischio liquidità, le Borse europee si muovono nervose. Tuttavia, mentre i principali listini del Vecchio Continente viaggiano in rosso, Piazza Affari a metà giornata ritrova la strada dei rialzi e nel primo pomeriggio sale dello 0,5%, con lo spread Btp-Bund in calo a 129,6 punti. 

Sul fronte macroeconomico, oggi l’Istat ha diffuso i dati sulle vendite al dettaglio. L’indice destagionalizzato delle vendite al dettaglio (valore corrente che incorpora la dinamica sia delle quantità sia dei prezzi) è calato dello 0,2% rispetto al mese precedente. L’indice grezzo è aumentato dello 0,1% tendenziale. 

Parigi cede invece lo 0,17%. Si mette in luce Bic, dopo l’annuncio dei conti trimestrali. Londra perde lo 0,62% e Francoforte lo 0,74%. A Berlino il Governo ha rivisto al rialzo le stime del Pil per il 2015 a +1,8% (+1,5% precedente) e per il 2016 a +1,8% (+1,6%).

Non è stato sufficiente lo sprint dell’Asia a fugare i timori per una Grexit: Tokyo ha chiuso in rialzo dell’1,1% ai massimi di 15 anni spinta dalle attese positive sui conti corporate e dalla notizia. A sottolineare l’alleanza tra il premier e i Big dell’industria arrivano poi la notizia che Abe intende candidare nel board della Bank of Japan il direttore finanziario di Toyota. 

Gli operatori guardano ai dati in uscita negli Usa. A partire dalle richieste settimanali di mutui. Nella settimana terminata il 17 aprile l’indice che misura il volume delle richieste di mutui negli Stati Uniti è salito  del 2,3% rispetto alla settimana prima.

Nel pomeriggio in arrivo anche l’indice della fiducia dei consumatori di aprile per l’Eurozona, le vendite di abitazioni esistenti a marzo negli Usa e le scorte settimanali di petrolio. Intanto il Wti  cede lo 0,09% a 56,56 dollari al barile. Il cambio euro dollaro è stabile a 1,0739. 

A Piazza affari l’indice Ftse Mib è guidato da Moncler (+3,6%) nonostante sia una giornata difficile per il lusso dopo il profit warning di Richemont. In fondo al Fase Mib ci sono infatti Tod’s (-1,16%) e Ferragamo (-0,95%). Bene anche le Banche: Banco Popolare +3,36%, Unicredit +2,88% grazie al report favorevole di Berenberg, che ha alzato il giudizio a buy da sell e migliorato sensibilmente il target price sul titolo: da quattro euro si passa a 8 euro, Bpm (+2,2%), Intesa (+2,11%).

Tra i titoli più piccoli si mette in luce Kinexia (+4,39%) dopo la presentazione del piano e Pininfarina +11,39% finita in asta di volatilità. Il titolo è finito sotto i riflettori da quando sono state diffuse le prime indiscrezioni su un interesse del gruppo indiano Mahindra&Mahindra per rilevare la maggioranza della società.

Sul Ftse Mib si concentrano le vendite anche su Atlantia (-1,06%) e Telecom Italia (-1%), tra i peggiori delle blue chip.

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