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Borse: Europa verso avvio positivo, i mercati riprendono vigore grazie alla spinta tech. Occhi sui dazi, a Milano aria di festa

I mercati riprendono vigore, grazie alla spinta dei tecnologici e poiché gli investitori pensano che la Casa Bianca potrebbe ammorbidire la sua posizione sulla Cina. In Asia i listini salgono, dopo che Alphabet ha segnalato incrementi a due cifre nei ricavi e negli utili del primo trimestre. Clima di festa a Milano

Borse: Europa verso avvio positivo, i mercati riprendono vigore grazie alla spinta tech. Occhi sui dazi, a Milano aria di festa

I mercati riprendono vigore, grazie alla spinta dei tecnologici e poiché gli investitori pensano che la Casa Bianca potrebbe ammorbidire la sua posizione sulla Cina, anche in assenza di segnali concreti in questo senso. In Asia i listini salgono, dopo che Alphabet ha segnalato incrementi a due cifre nei ricavi e negli utili del primo trimestre, trainati dalla ricerca e dal boom della domanda di cloud computing correlata all’intelligenza artificiale.

Inoltre sia le Borse asiatiche, sia i future a Wall Street sono incoraggiati dai toni più soft adottati da Trump sui dazi alla Cina. Secondo il Wall Street Journal le attuali tariffe del 145% sui prodotti cinesi potrebbero essere dimezzate, anche non emerge ancora una linea Usa chiara in questo senso e Pechino ha chiesto agli Stati Uniti di “annullare completamente tutte le misure tariffarie unilaterali” e ha detto che “attualmente non sono in corso negoziati economici e commerciali tra Cina e Stati Uniti”.

Borse, da dove arriva l’ottimismo dei mercati

Secondo Deutsche Bank gran parte dell’ottimismo del mercato degli ultimi giorni deriva dalla convinzione degli investitori che l’amministrazione statunitense potrebbe allentare ulteriormente la guerra commerciale. “Dovremo vedere cosa succederà, l’impressione è che gli investitori pensano che l’amministrazione statunitense cederà di più”, ha scritto Jim Reid, global strategist di Deutsche Bank. Anche il biglietto verde, che ha subito un duro colpo dopo gli annunci di tariffe, le inversioni di tendenza e la fuga di asset dagli Stati Uniti delle ultime settimane, sembra essersi stabilizzato intorno a 1,1350 dollari per euro e a 143 yen giapponesi, con le vendite di dollari che oggi calano in Asia.

Borse, il rally di Wall Street

Intanto ieri Wall Street ha chiuso in rally, trainata dai tecnologici, che hanno fatto lievitare per la terza sessione consecutiva il Nasdaq e l’S&P, rispettivamente a +2,749% e +2,03%, mentre il Dow è salito dell’1,23%. L’S&P ora è in rialzo del 4% questa settimana e il Nasdaq del 5%. Nell’after hour questa tendenza è stata rafforzata dal rialzo di quasi il 5% dei titoli Alphabet, il quale ha annunciato che nel primo trimestre Il fatturato è aumentato del 12% a 90,2 miliardi di dollari e l’utile netto è balzato del 46%, a 34,5 miliardi di dollari. Entrambi i risultati hanno superato le aspettative e hanno contribuito a placare i timori sulla sua capacità di resistere a una guerra commerciale e alla recessione negli Stati Uniti.

Big tech in accelerazione

Ieri comunque tutte le big del tech hanno accelerato, dopo che Amazon e Nvidia hanno dichiarato che la costruzione di data center di intelligenza artificiale non sta rallentando. E oggi la ripresa dei tecnologici sta contagiando l’Asia, con la Borsa di Tokyo che avanza quasi del 2%, nonostante i dati sull’inflazione di Tokyo, più elevati del previsto, che hanno fatto aumentare le aspettative di ulteriori aumenti dei tassi di interesse da parte della Banca del Giappone. Anche Seul e Hong Kong avanzano di oltre l’1%, trainate dal tech, e dopo che il segretario al Tesoro Scott Bessent ha dichiarato che l’amministrazione Trump potrebbe raggiungere “un accordo” sul commercio con la Corea del Sud “già la prossima settimana”.

Borse, come si muove l’Asia

Più prudente Shanghai, che pure è positiva, frenata dai segnali contrastanti sui negoziati commerciali tra Il presidente Usa Trump e la Cina. Sempre in Asia i prezzi del petrolio sono in rialzo, anche se gli investitori mostrano un atteggiamento attendista sugli sviluppi della guerra dei dazi e dei negoziati sul nucleare tra Stati Uniti e Iran, mentre il rendimento dei titoli del Tesoro Usa a 10 anni è sceso al 4,31% dopo essersi impennato fino al 4,4% questa settimana.

Borse, cosa fanno l’oro e l’Europa

E l’oro, dopo aver sfondato quota 3.500 dollari l’oncia si è stabilizzato intorno a quota 3.300 dollari.

Intanto i future sull’EuroStoxx avanzano, dopo che ieri le Borse europee hanno chiuso positive, ma un po’ frenate dai titoli del lusso e dopo che il governo tedesco ha previsto una crescita zero in Germania per l’anno in corso contro un incremento dello 0,3% stimato precedentemente.

Borse, cosa accadrà nello scontro Trump-Powell

Il Wsj nota che Trump nei giorni scorsi ha definito il presidente della Fed, Jerome Powell, il “grande perdente”, e che comunque l’anno prossimo, quando a maggio scadrà il mandato dell’attuale presidente della banca centrale, metterà la sua ipoteca sul successore. “Non è possibile denigrare una persona in questo modo e poi voltarsi e aspettarsi che il mercato dia per scontato che la persona che sceglierai come suo sostituto avrà una grande credibilità”, ha commentato John Silvia , presidente della società di consulenza Dynamic Economic Strategy ed ex economista capo della Commissione bancaria del Senato. Gli ultimi attacchi di Trump a Powell “lasceranno certamente un’ombra di sospetto sul prossimo presidente.

Non si può ignorare un atteggiamento così minaccioso nei confronti della Federal Reserve”, ha detto David Wilcox, economista di Bloomberg Economics e del Peterson Institute for International Economics. Entrambi gli analisti hanno dunque evidenziato che gli attacchi di Trump alla Fed lasceranno un segno e renderanno più difficile il lavoro del prossimo presidente della Fed. E non è un caso che ieri la presidente della Fed di Cleveland, Beth Hammack e il governatore della Federal Reserve Christopher Waller si siano entrambi smarcati dalla posizione attendista di Powell sui tagli, mostrandosi più propensi verso una riduzione a giugno. Oggi non sono previsti altri interventi di membri Fed e il calendario dei risultati economici e dei dati finanziari è relativamente scarno. Dopo una serie di letture per lo più pessimistiche sul sentiment dei paesi della zona euro questa settimana, oggi la Francia riferisce sul clima imprenditoriale di aprile e la Gran Bretagna sulle vendite al dettaglio di marzo, mentre l’azienda di difesa svedese Saab rilascerà la sua trimestrale.

In agenda anche le vendite al dettaglio in Canada per febbraio e soprattutto l’Università del Michigan rilascerà i suoi dati di aprile sulla fiducia dei consumatori Usa. La previsione è di un calo dell’indice da 57 a 50,8 punti. Inoltre oggi e domani le tensioni commerciali globali legate ai dazi dell’amministrazione Trump saranno al centro delle riunioni primaverili del Fmi e della Banca Mondiale di quest’anno.

Alphabet: ecco perché le azioni salgono

Le azioni di Alphabet, la società madre di Google, sono salite dopo aver segnalato incrementi a due cifre nei ricavi e negli utili del primo trimestre, trainati dalla ricerca e dal boom della domanda di cloud computing correlata all’intelligenza artificiale. Il fatturato è aumentato del 12% a 90,2 miliardi di dollari e l’utile netto è balzato del 46%, a 34,5 miliardi di dollari, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Entrambi i risultati hanno superato le aspettative e hanno contribuito a placare i timori sulla sua capacità di resistere a una guerra commerciale e alla recessione negli Stati Uniti. Le attività principali di ricerca e pubblicità di Google, che rappresenta il 56% dei ricavi del gruppo, sono cresciute di quasi il 10% a 50,7 miliardi di dollari, superando le stime che si attestavano tra l’8 e il 9%. Anche questo dato ha placato i timori di chi temeva la concorrenza dei chatbot di intelligenza artificiale come ChatGpt di OpenAI, Claude di Anthropic e Grok di Elon Musk.

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