Avvio di settimana all’insegna del Toro sui mercati finanziari, con Wall Street che supera ancora una volta sé stessa e parte subito a livelli massimi. I listini europei, già ben intonati, traggono beneficio dalla spinta americana e chiudono in netto rialzo. Piazza Affari riagguanta quota 20.113 punti base, +2,12% trascinata dai titoli petroliferi e dal risparmio gestito. Sulla stessa lunghezza d’onda sono Francoforte +2,2%; Parigi +2,3%; Madrid +2%; Londra +1,53%.
Wall Street mette la quarta in partenza: lo S&P 500 vola oltre i 3400 punti e Apple vale circa 506 dollari per azione (+1,9%), nel giorno del frazionamento azionario 4 per 1. Ci si muove con fiducia, in attesa dell’avvio, giovedì 27 agosto, del simposio di Jackson Hole, con i banchieri centrali che per la prima volta s’incontreranno in via virtuale a causa della pandemia. Tra gli interventi più attesi, c’è quello del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell che con il suo discorso darà il via all’evento.
I progressi sono stati più timidi sui mercati asiatici, Tokyo +0,28%. Hong Kong ha chiuso però con un incremento dell’1,74%, grazie al rally di Tencent (+5,79%) poiché, secondo Bloomberg, la Casa bianca sta rassicurando le compagnie americane sulla possibilità di fare affari con l’app WeChat.
Queste notizie, insieme a quelle su futuri vaccini e possibili cure contro il Covid 19 sono alla base dell’ottimismo odierno. Per quanto riguarda i vaccini l’Italia ha avviato la sperimentazione su un primo volontario allo Spallanzani di Roma. Si tratta del siero messo a punto dall’azienda Biotech Reithera di Castel Romano e finanziato con otto milioni di euro da Regione Lazio e ministero della Ricerca con il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). Dagli Usa giunge invece notizia che la Food and Drug Administration, ha concesso l’autorizzazione a utilizzare il plasma sanguigno per curare il Covid, nonostante dati incompleti sull’efficacia della cura.
Il trattamento prevede l’uso d’emergenza del plasma di persone che hanno già avuto la malattia su pazienti ancora in fase acuta, Questo trattamento fa sperare gli americani, unitamente al fatto che i casi di contagi negli Usa sono diminuiti del 22% rispetto a due settimane fa. La pandemia potrebbe, per la prima volta, essere sotto controllo, dopo 6 mesi. Secondo il Financial Times poi l’amministrazione Usa sta valutando di bypassare i normali standard per consentire una corsia preferenziale al vaccino sperimentale britannico negli Usa in vista delle elezioni presidenziali.
Alla corsa dei Tori sta contribuendo inoltre il rialzo del petrolio, Brent +1,17, 44,87 dollari al barile, dopo che l’uragano Marco e la tempesta tropicale Laura hanno colpito il Golfo del Messico con il conseguente stop del 58% della produzione di petrolio offshore e del 45% di gas naturale nella regione. In un clima così frizzante si appanna l’oro, con lo spot gold che scende a 1931,9 dollari l’oncia (-0,44%).
Sul mercato valutario è poco mosso l’euro-dollaro, intorno a 1,18. In Piazza Affari è il giorno del riscatto dei petroliferi: Eni è regina del listino, +4,04%, seguita da Saipem +3,85%. Leggermente più arretrata Tenaris +3,37%.
In grande spolvero il risparmio gestito: Banca Generali +3,84%; Azimut +3,66%; Banca Mediolanum +3,25%. In recupero l’automotive: Fiat +3,22%; Pirelli +3,44%. Rialza la testa Leonardo +3,48%. Acquisti su Hera +3,27%. Banche in progresso: Mediobanca +2,95%.
Enel sale del’1,75%. Gli analisti di Goldman Sachs hanno incrementato da 9,6 euro a 10,2 euro il target price sul colosso elettrico; gli esperti hanno confermato Enel nella propria lista di titoli da acquistare con convinzione. Le perdite sono circoscritte a due titoli e modeste: Nexi -0,84%; Amplifon -0,18%.
Fuori dal paniere principale Cattolica Assicurazioni guadagna lo 0,59%, nel giorno in cui il tribunale di Venezia ha respinto la richiesta di alcuni soci di sospendere la delibera di aumento di capitale a favore di Generali. “L’operazione con Generali – assicura la società – prosegue come previsto dagli accordi a suo tempo stipulati e comunicati”.
Timido l’obbligazionario: lo spread fra decennale italiano e tedesco scende a 143 punti base (-0,88%), il rendimento del Btp è 0,94%.