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Borse e mercati: il 2024 sarà un anno positivo, ma con 2 fattori di rischio. Le previsioni di Fugnoli

Imagoeconomica

Che anno sarà il 2024 per i mercati? Andrà tutto liscio o ci sono nuovi problemi all’orizzonte? Risponde a queste domande l’edizione di gennaio 2024 del podcast “Al 4° piano” con Alessandro Fugnoli, strategist di Kairos Partners Sgr. Il titolo della puntata è già di per sé abbastanza esemplificativo “La perfezione non è di questo mondo”. Volendo infatti riassumere la posizione di Fugnoli, possiamo affermare che “Il 2024 sarà un anno positivo, ma non necessariamente facile”. Vediamo perché.

Sul 2023 non ci abbiamo proprio preso

Facciamo un passo indietro. Nel gennaio del 2023 le previsioni sull’anno appena trascorso erano fosche. Molto fosche. L’idea dominante era infatti che il mercato, nel corso dell’anno, avrebbe vissuto molte difficoltà. Lo spauracchio più grande? La recessione, che veniva ormai data quasi per scontata e che avrebbe spinto le Borse ad archiviate i 12 mesi sostanzialmente invariate. 

Cos’è accaduto in realtà? “La recessione non c’è stata e per le borse, a parte due falsi allarmi in primavera e in autunno, è andato tutto per il meglio”, sottolinea Fugnoli”. Prendendo come esempio la sola Piazza Affari, il 2023 è stato da record. Il 2023 del Ftse Mib si è infatti chiuso con la performance migliore d’Europa e con una delle migliori al mondo insieme al Nasdaq e alla Borsa di Tokyo. Alla fine dell’ultima seduta del 2023 l’indice principale della Borsa di Milano segnava 30.351 punti base, livello massimo annuale, il più elevato dal giugno del 2008. In termini percentuali il rialzo è stato del 27,69% rispetto ai 24.158 punti del 2 gennaio 2023. Anche nel resto d’Europa i guadagni sono stati a doppia cifra: Madrid (+22,76%), Francoforte (+20,3%), Parigi (+16,52%), Amsterdam (+14,2%),  Zurigo (+3,81%), Londra (+3,78%).

Mercati: le previsioni per il 2024

“Per quest’anno – spiega Fugnoli –  l’idea dominante è che le cose andranno molto bene per l’economia, per le borse e per i bond, che l’inflazione scenderà ancora e che le banche centrali, a partire da marzo, non faranno altro che tagliare i tassi. Con queste premesse si pensa anche che il 2024 sarà un anno facile, magari un po’ noioso, ma solido e con pochi rischi”. 

“Una volta presa la decisione di stare completamente investiti, ci sarà solo da staccare le ottime cedole obbligazionarie e cavalcare qualche fisiologica rotazione di borsa, niente di più. Insomma, routine, e per di più profittevole”, continua lo strategist di Kairos.

Per quanto riguarda l’inflazione, secondo le previsioni tutto dovrebbe andare per il meglio, anche se le tensioni nel Mar Rosso potrebbero avere qualche impatto. “Niente farà però tornare l’inflazione ai livelli di un anno fa”, sottolinea.

Parlando invece della crescita, domina l’ottimismo. La Cina intende crescere del 5%, Il Pil Usa potrebbe salire del 2%, mentre l’Europa dovrebbe emergere dalla leggera recessione che ha colpito la Germania e mantenere nel suo complesso il segno positivo.

L’incognita tassi d’interesse

“Con queste premesse, tuttavia, ovvero con un’inflazione che farà fatica a scendere ancora e con un’economia che non rallenterà, le banche centrali preferiranno non avere fretta nel tagliare i tassi. Se però li taglieranno comunque in tempi rapidi e in misura consistente, come si aspettano i mercati e come i governi sperano che facciano, le banche centrali si esporranno al rischio di vedere l’inflazione risalire nella seconda metà dell’anno”, afferma Fugnoli, evidenziando che “i mercati sono così convinti della bontà dello scenario a medio e lungo termine, che qualche ritardo o intoppo verrà probabilmente accolto con un’alzata di spalle”. 

Investimenti: gli accorgimenti da prendere per un 2024 “tranquillo”

Secondo lo Strategist, nel 2024 ci sarebbe anche un altro rischio da considerare, questa volta proprio all’interno dei mercati: l’eccessivo ottimismo. In fasi, come quella attuale, di ottimismo generalizzato e di bassa volatilità, la dimensione delle posizioni degli investitori tende a crescere, mentre i trader, sentendosi tranquilli, vendono volatilità in quantità sempre maggiori per incassare i premi. Questo, a lungo andare, destabilizza i mercati e può portare a improvvise esplosioni di volatilità. 

Cosa fare, dunque? “Per attraversare con successo una fase in cui molte notizie positive sono già incorporate nei prezzi bisogna non essere troppo golosi. Va limitato l’uso della leva da una parte e vanno limitate le aspettative dall’altra. Con questi accorgimenti, il 2024 potrà essere un anno più che soddisfacente senza essere particolarmente rischioso”, conclude Fugnoli.

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Categories: Finanza e Mercati