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Borse, è il giorno del rimbalzo: Milano superstar

Rimbalzano Piazza Affari e le altre Borse europee dopo il flop di ieri sulla scia di Brexit. Oggi il miglior listino è proprio quello italiano, che a metà mattinata guadagna oltre il 4% riavvicinando i 16.000 punti, dopo che ieri il Ftse Mib aveva lasciato sul campo quasi il 4%. Intorno alle 10,30 nessun titolo del paniere principale risulta essere in territorio negativo: a trascinare sono come da copione le banche, in particolare le Popolari con Ubi che avanza del 10% a 2,66 euro per azione, dopo che ieri la banca ha detto di non avere in programma nessun aumento di capitale, ma un utile netto da 730 milioni di euro nel 2019 e da 870 milioni nel 2020. Nel frattempo, quest’anno il dividendo sarà almeno pari a quello dell’anno scorso, mentre sul fronte dei tagli nel 2017 arriveranno 2.750 esuberi.

Guadagnano intorno all’8-9% anche Mediobanca, Bpm, Unipol, Unicredit, Mps, Intesa Sanpaolo. Ieri quasi tutti questi titoli avevano perso il 10% e oltre. Molto più timida la reazione di Yoox Net-à-Porter, che sale solamente dell’1% dopo aver perso ieri il 9%, con gli investitori che evidentemente ancora si interrogano sull’impatto di Brexit sui conti della società. Corre anche Telecom Italia che guadagna il 6%, Fca +4,4% dopo che ieri aveva lasciato sul terreno un altro 6,22% anche a causa delle previsioni di Goldman Sachs per il prossimo triennio.

Bene anche gli altri listini europei, ma con rialzi più contenuti: Parigi guadagna il 2,67%, Francoforte il 2,18% e Madrid il 2,79%. Londra segna un progresso del 2,2% e Atene rimbalza del 3,5%.

Sul fronte valutario prende respiro la sterlina britannica, che risale sul dollaro statunitense a 1.333 e vale oggi 1.202 euro. Si riduce anche lo spread Btp Bund che la scorsa settimana ha avvicinato i 200 punti base: oggi a metà mattinata è fissato a 154 punti base. Risale corposamente invece il petrolio: sia Wti che Brent segnano oltre il +2% e rivedono zona 50 dollari al barile, superando rispettivamente i 47 e i 48 dollari al barile. Ne beneficiano i titoli energetici: Eni, Snam e Saipem guadagnano intorno al 3%, un po’ meno Tenaris sul +1,2%.

Sul fronte macroeconomico notizie non entusiasmanti sulla fiducia dei consumatori e delle imprese. A giugno secondo l’Istat l’indice del clima di fiducia dei consumatori registra una diminuzione, che segue quella già registrata nei due mesi precedenti, passando a 110,2 da 112,5 di maggio. Il peggioramento riguarda anche le imprese, con l’indice composito del clima di fiducia che diminuisce a 101,2 da 103,0.

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Categories: Finanza e Mercati