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Borse e Btp in tensione per il meeting della Bce

I falchi della Bce sono all’attacco, ma Eurotower si limiterà probabilmente a mandare un blando segnale anti-inflazione, riducendo di poco gli acquisti e confermando il Qe fino al 2024 – Negli Usa cresce invece la fronda pro-tapering della Fed e i mercati soffrono – Bill Gates compre la catena del Four Season

Borse e Btp in tensione per il meeting della Bce

“Ci sono momenti in cui a Wall Street si avvertono da lontano i grugniti dell’Orso nascosto nella foresta”. Con questa immagine poetica un analista spiega a Bloomberg che una parte non trascurabile dei Big punta ad una correzione dei prezzi, nell’ordine di un buon 10%, prima di far ripartire gli acquisti. La prima occasione per innescare il cambio di rotta arriva con le riunioni delle banche centrali. Oggi la Bce, con ogni probabilità, manderà un blando segnale antinflazione riducendo gli acquisti via Pepp, ma ribadirà che gli interventi via Qe (il canale tradizionale di intervento) proseguiranno almeno fino al 2024. Una stretta più convinta arriverà a fine mese dalla Fed dove cresce il partito dl “tapering”. Ma sono altri gli indizi che lasciano intuire una fase complicata per Wall Street.

YELLEN LANCIA L’ALLARME SUL DEBITO, I DUBBI DEL BEIGE BOOK

L’allarme di Janet Yellen, innanzitutto. Se non verrà alzato il tetto del debito pubblico, ad ottobre saranno guai seri, con ricadute gravi sui bond. Ma preoccupa anche lo stato della ripresa così come emerge dal Beige Book: le aziende, si legge, si trovano a dover affrontare un forte rincaro delle materie prime, una penuria di semilavorati ed una generale difficoltà di reperimento di tutto quel che serve a mandare avanti gli affari: anche il personale non si trova facilmente.  

Anche in Asia prevale la cautela. Il Nikkei di Tokyo (-0,7%) è in negativo dopo otto sedute consecutive.

A HONG KONG ESPLODE IL CASO EVERGRANDE

Scende anche il CSI 300 di Shanghai e Shenzen (-0,5%) dopo la pubblicazione da parte dell’Ufficio Nazionale di Statistica dei dati sui prezzi alla produzione ed al consumo. I primi, sospinti dal rincaro delle materie prime, galoppano, in agosto sono saliti del 9,5%, ma a sorpresa, si raffredda leggermente l’inflazione, salita dello 0,8%.

L’indice Hang Seng di Hong Kong è in calo dell’1,7%. Al suo interno scendono due grandi nomi della Internet economy come Tencent (-5%) e Netease (-6%): i media riferiscono che i dirigenti delle due società sono stati convocati dalle autorità di controllo di Pechino a dar conto di come stanno rispondendo nella pratica alla nuova normativa su minori e video game.

Evergrande Group, lo sviluppatore immobiliare che si trova in precarie condizioni finanziarie, perde l’8%.

BILL GATES COMPRA LA CATENA FOUR SEASON

Il future del Nasdaq è in calo dello 0,1%, ieri l’indice ha perso lo 0,7%, l’S&P500 lo 0,1%. Dow Jones -0,2%.

Bill Gates ha acquistato il controllo della catena Four Season rilevando per 2,2 miliardi di dollari la quota del principe saudita Al Waleed.

In forte calo Coinbase (-3,2%): la Sec ha minacciato di far causa alla piattaforma se andrà avanti il progetto di prestiti basati sulle criptovalute.

E LO YOGA FA BOOM: LULULEMON +13%

Corre l’abbigliamento sportivo di Lululemon (+13%). La società di abiti per lo yoga e la meditazione ha alzato di 300 milioni di dollari la previsione sull’anno fiscale in corso (gennaio 2021-gennaio 2022) a 6,26 miliardi di dollari.

Il petrolio WTI è piatto a 69,2 dollari il barile. L’oro è sceso a 1.788 dollari.

BCE, VERSO UN (MODESTO) TAGLIO DEGLI ACQUISTI PEPP

L’opinione prevalente, sia in Europa che in Usa, è che oggi la Bce taglierà, seppur di poco, gli acquisti settimanali di titoli secondo il programma Pepp, anticipando un’operazione simile da parte della Fed, vivamente caldeggiata da James Bullard, uno dei membri più influenti della banca centrale Usa. Il condizionale è d’obbligo alla vigilia della riunione del direttorio che, in ogni caso, darà garanzie sul mantenimento dei tassi bassi. I mercati, però, ieri hanno seppur con prudenza, preso in considerazione il nuovo scenario imposto dalla crescita dell’inflazione (più seria di quanto non si ammetta, ha ribadito il banchiere austriaco Robert Holzmann) e dal clima politico, a meno di due settimane dal voto tedesco che avrà, comunque vada, una grande influenza sulle scelte dell’Unione Europea.

DA 80 A 60 MILIARDI AL MESE, MA SALE IL DOLLARO

La previsione più accreditata vede un taglio da 80 a 60 miliardi al mese degli acquisti fino a dicembre per poi scendere a 30 miliardi/mese in attesa di esaurire entro marzo i fondi Pepp. Ma continueranno comunque gli acquisti previsti dal Qe, seppur da dosare con “grande flessibilità”.

La prospettiva dell’imminente tapering non ha fermato gli acquisti sul dollaro ai massimi da una settimana ma ha frenato la corsa dei listini azionari sulle due sponde dell’Atlantico, mentre i rendimenti delle obbligazioni si mantengono sui valori massimi.

BTP, RENDIMENTO ALLO 0,74%, UN BOND VERDE DALLA GERMANIA

Il Btp decennale rende lo 0,74%, poco sotto i livelli della vigilia ma vicino ai massimi da metà luglio Il Bund di analoga durata viaggia a -0,34%, lo spread a 107 (contro 108 alla vigilia). Prende spazio intanto l’offerta verde. In attesa delle emissioni targate Bruxelles (in partenza il 21 ottobre) la Germania ha ieri collocato un decennale green per 3,2 miliardi di euro, in scia al ventennale spagnolo.

MILANO -0,75% SOTTO QUOTA 26 MILA

Nell’attesa, Piazza Affari perde quota 26 mila (25.876 punti in chiusura), cedendo lo 0,75%.

SUL DAX SOFFRONO L’AUTO E SIEMENS

Fa peggio Francoforte (-1,5%), dove pesa la frenata delle consegne di auto e il tonfo di Siemens (-3,5%).

All’origine del tracollo le difficolta della controllata Siemens Gamesa (-6,9% a Madrid; -0,77% la Bolsa al termine della giornata): JP Morgan ha tagliato a underweight il rating della società dell’eolico. In forte calo a Copenhagen il leader europeo Vestas (-3,8%).

PARIGI: ARRETRA SANOFI, CROLLA INTERPARFUM

Negative le altre piazze: Amsterdam -0,72%, Londra -0,76%.

A Parigi (-0,85%) è in calo Sanofi (-2,5%) dopo l’acquisto dell’americana biotech Kadmon per 1,9 miliardi di dollari. Sotto tiro anche Interparfums (-4,98%) che ha rivisto al ribasso le stime dell’esercizio.

STELLANTIS PAGA L’USCITA DI DONGFENG

Pesa su Piazza Affari la discesa di Stellantis (-2,86%), che martedì sera, tramite un’operazione di Accelerated Book, l’azionista cinese Dongfeng Motor Group ha ceduto l’1,15% del capitale per 600,4 milioni di euro al prezzo di 16,65 euro per azione. L’azienda cinese manterrà una partecipazione del 4,5% in Stellantis al completamento della vendita delle azioni. “La mossa non ci sorprende dato che post fusione il ruolo di Dongfeng (che era strategico quando Psa era indipendente) è stato ridimensionato e ci aspettiamo che nel breve/medio termine possa uscire totalmente”, scrive il broker Equita nel rapporto quotidiano.

EXOR- 0,89%. MEDIOBANCA: TROPPO ALTO LO SCONTO SUL NAV

Segna il passo anche Exor -0,89% dopo i conti. Il titolo tratta ad uno sconto rispetto al valore delle partecipate del 40%, ingiustificato per gli analisti che hanno ribadito una raffica di buy. “Il titolo – commenta Mediobanca Securities – è scambiato con uno sconto superiore al 40% rispetto al suo net asset value, ben al di sopra della media storica del 27%. Ribadiamo, quindi, il nostro rating outperform sul titolo con un target price a 83 euro”.

BREVETTO USA PER PIAGGIO, MA IL TITOLO FRENA

Frena anche Piaggio (-3,90%) nonostante che, dopo l’accordo con le case giapponesi sulle batterie, sia arrivata un’altra notizia positiva, stavolta dagli Usa. L’ente governativo ha approvato un brevetto della società di Pontedera per un sensore di veicoli a guida autonoma. A detta di Mediobanca (rating outperform e target price a 3,70 euro), la notizia è una dimostrazione concreta dell’innovazione del gruppo e potrebbe sostenere il giro d’affari nel lungo termine.

In forte ribasso tra gli altri industriali: Prysmian -2,76% e Cnh Industrial -2,20%.

BRILLA FERRAGAMO, OGGI TOCCA A TOD’S

La nota positiva arriva da Salvatore Ferragamo (+6,5%), dopo il recupero di redditività registrato nei conti del primo semestre, annunciato martedì a mercati chiusi. Aiutano anche le indicazioni sui mesi di luglio e agosto nei quali il gruppo ha registrato ricavi vicini ai livelli pre-pandemia. Diversi gli upgrade da parte dei broker. Equita ha portato la raccomandazione a “buy” e prezzo obiettivo a 20,5 euro. Deutsche Bank ha portato il prezzo obiettivo a 18,8 euro da 17,70. Morgan Stanley a 18,5 euro da 17.

 A mercati chiusi sono usciti i conti del semestre di Tod’s (ieri -0,2%): schizza il fatturato a 398,4 milioni (+55%), ebit -2,7 milioni contro i -94 milioni di un anno fa. “Eccellente” la performance del canale e commerce.

Rimbalzano Diasorin (+2,75%) e le utility: A2a +1,94%, Snam +1,46%. Hera +0,94% si è aggiudicata il 100% di Ascotrade.

BANCHE, PIÙ FACILI GLI INCENTIVI FISCALI PER LE FUSIONI

Ritracciano lievemente le banche; Unicredit e Intesa Sanpaolo in flessione rispettivamente dello 0,1% e dello 0,44%. Giù anche Bper che arretra dello 0,25%.

Gli incentivi fiscali alle aggregazioni bancarie si possono applicare a “più operazioni distinte approvate o deliberate nel 2021”, secondo quanto chiarisce l’Agenzia delle Entrate in una risoluzione che alimenta le attese del mercato su fusioni multiple.

WITT, BUONI PROFITTI SULLE NUVOLE

Nel pomeriggio è partita al rialzo Witt con un balzo di oltre il 5%. Sono diverse sedute che il titolo della società attiva nel servizio cloud computing per le imprese è sugli scudi. Ieri, in particolare, il mercato ha premiato i dati sul primo semestre chiuso con una crescita dei ricavi adjusted del 52% a 35,1 milioni di euro e un margine operativo lordo adjusted di 14,2 milioni (+72,8%).

ALL’AIM FERVI (MANUTENZIONE) FA SHOPPING

Bene WeBuild (+1,04%) che, come parte del consorzio Sotra Link, si è aggiudicata il contratto da oltre 1 miliardo di euro per la costruzione e la gestione di un sistema viario da realizzare in Norvegia.

In rosso invece Fila (-6,96%) dopo che il private equity Vei Capital è uscito completamente dal capitale del gruppo. Sull’Aim, in rally Fervi (+12,71%) dopo l’acquisizione della Rivit con sede a Ozzano dell’Emilia.

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