Partenza riflessiva per Piazza Affari, mentre l’euro rimbalza sul dollaro a 1,044. L’indice Ftse Mib viaggia appena sotto la parità. Rallenta anche la Borsa di Francoforte (-0,44%), poco sotto la parità Parigi, in frazionale rialzo Londra (+0,05). Madrid +0,1%.
L’inflazione tedesca sale dell’1,7%. L’Eurozona segue a ruota: i prezzi nei 19 paesi della moneta unica sono saliti dell’1,1% su base annua, grazie all’aumento dell’energia ma anche degli alimentari. Anche in Italia l’inflazione di fondo, calcolata al netto degli alimentari freschi e dei prodotti energetici, è rimasta in territorio positivo (+0,5%), pur rallentando dal +0,7% del 2015. Ma, per la prima volta dal 1959, la media annuale dei prezzi al consumo è scivolata in terreno negativo, a -0,1%, sotto la pressione del calo dei consumi: i dati comunque non giustificano una chiusura anticipata del Qe, come ventilato da Clemens Furst, presidente dell’Ifo.
Arriva un nuovo segnale positivo per l’economia europea. Alle 10 è stato pubblicato l’indice Pmi sulle aspettative dei direttori degli acquisti delle aziende dei servizi e della manifattura della zona euro. L’indicatore, calcolato da Markit, è salito in dicembre a 54,4 da 53,9 di novembre.
Il petrolio Brent sale dello 0,8%, a 55,93 dollari il barile, e torna in prossimità dei massimi degli ultimi 18 mesi toccati ieri. Eni è in rialzo dello 0,2%. A dicembre la domanda di gas segna un incremento del 12% anno su anno. Saipem -1,2%. Ancora in ribasso Enel (-0,2%).
Inverte la rotta Banco Bpm (-2%) dopo un nuovo rialzo (+2,2%) in apertura. Moody’s ha assegnato i rating alla nuova entità bancaria. L’outlook di lungo termine sui depositi è Stabile, mentre quello sul debito senior è Negativo.
Unicredit guadagna lo 0,2%: i soci stabili della banca sono pronti a far la loro parte nell’aumento di capitale. La ricapitalizzazione da 13 miliardi di euro dovrebbe partire il 13 febbraio.
Intesa Sanpaolo +1,5%: la Banca sarà tra i finanziatori, con un prestito fino a 5,2 miliardi di euro, dell’acquisizione del 19,5% di Rosneft da parte del consorzio formato da Glencore e Qatar Investment Authority.
Banca Popolare dell’Emilia Romagna (-1,5%) ha fatto sapere che nessun socio, in vista della trasformazione in Spa, ha avanzato richiesta di recesso. Ubi Banca +2,7%.
Sotto tiro Stm: -3,32% e addirittura -6,5% in apertura dopo il giudizio di Morgan Stanley intervenuta ieri pomeriggio sul titolo del primo produttore europeo di semiconduttori abbassando il rating a Underweight da Equal Weight. Il concetto si traduce in “sottopesare” il titolo. Il nuovo target price è fissato a 7 euro dal precedente 5,25 euro. Il nuovo prezzo obiettivo riconosce una perdita potenziale del 35% rispetto alla chiusura di ieri.
Avanza Ferragamo (+3,65%). Hsbc ha alzato la raccomandazione a Buy, mentre il target price sale a 29 euro da 23 euro. Ancora in ribasso Luxottica: -1,3% dopo-2,7% di ieri. Le vendite piovono anche se stamattina Raymond James ha confermato il suo ottimismo ritoccando il target price a 55 euro da 51 euro. Giudizio Outperform invariato.
Effervescente Fincantieri (+2,3%), nel pieno della battaglia per l’acquisto dei cantieri Saint Nazaire.
Mediaset -0,2%. Sui giornali si parla di un report della banca francese Natixis nel quale si avanza l’ipotesi che Vivendi si stia preparando a lanciare un’Opa. I contendenti potrebbero trovare un accordo in grado di evitare la guerra. Una parte delle attività di Mediaset in Italia, in particolare quelle nella televisione generalista, dovrebbero essere scorporate e girate a Fininvest.