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BORSE DI OGGI 6 DICEMBRE 2022 – L’incognita tassi torna a spaventare i mercati sia in Usa che in Europa

La ripresa oltre le attese dell’economia americana fa temere una nuova stretta Fedsui tassi e mette paura alle Borse al di là e al di qua dell’Oceano

BORSE DI OGGI 6 DICEMBRE 2022 – L’incognita tassi torna a spaventare i mercati sia in Usa che in Europa


Il nervosismo di Wall Street pesa sulle Borse europee che chiudono anche oggi in calo: Piazza Affari è la peggiore, -1,15%, a causa di prese di profitto e bassi volumi per la festa dell’Immacolata di giovedì, anche se la Borsa sarà aperta per gran parte della giornata. Sono in perdita frazionale Francoforte -0,7%, Londra -0,56%, Amsterdam -0,47%, Madrid -0,47%, Parigi -0,14%.

A New York gli indici viaggiano in rosso dopo le perdite della vigilia e sembrano destinati ad aggravare il loro bilancio settimanale. In particolare Meta zavorrata il Nasdaq (-1,4%) con un tonfo superiore al 5%. 

L’euro-dollaro è poco mosso e il cambio resta attorno a 1,051. È ondivago il petrolio, in un mercato volatile concentrato più sulle azioni delle banche centrali che sul tetto al prezzo del greggio russo.Il Brent perde lo 0,63% e tratta a 82,16 dollari al barile, il Wti cede l’1,77% 75,57 dollari al barile.

Focus sulle banche centrali 

L’attenzione degli investitori resta sulle banche centrali, in vista delle ultime riunioni dell’anno di Fed, Bce e Banca d’Inghilterra la prossima settimana. 

Gli ultimi dati macroeconomici Usa fanno temere una banca centrale che dovrà misurarsi con un’economia ancora molto forte e con un’alta inflazione. In particolare hanno stupito recentemente i dati del lavoro di novembre e l’andamento dell’Ism servizi cresciuto dai 54,4 punti di ottobre a 56,5, contro attese per un calo a 53,3. Si tratta del trentesimo mese consecutivo oltre la soglia di 50 che separa contrazione ed espansione. 

Sul fronte Bce il capo economista Philip Lane, in un’intervista esclusiva a Milano Finanza ha detto che la banca centrale europea dovrà alzare ancora i tassi di interesse, ma il picco dell’inflazione potrebbe essere vicino.

Intanto oggi la banca centrale australiana ha aumentato i tassi di 25 punti base, portandoli ai massimi da un decennio e ha messo in conto di dover intervenire ancora nei prossimi mesi.

Pil italiano in calo nel 2023 per Istat e Fitch

Il 2023 si avvicina a grandi passi e si preannuncia ben peggio del 2022 sotto il profilo della crescita economica.

Fitch ha rivisto nuovamente al ribasso le previsioni del pil mondiale per il prossimo anno a causa dell’intensificarsi della lotta all’inflazione da parte delle banche centrali e del deterioramento delle prospettive del mercato immobiliare cinese. L’agenzia nel suo outlook stima una crescita mondiale dell’1,4%, in ribasso rispetto all’1,7% indicata a settembre 2022. 

Negli Stati Uniti la crescita dovrebbe fermarsi nel 2023 allo 0,2%, dallo 0,5% stimato prima, a causa dell’aumento del ritmo di inasprimento della politica monetaria. 

Per l’Italia il segno sarà negativo, -0,1%, mentre quest’anno l’incremento sarà del 3,7%.

Anche l’Istat ha rivisto al ribasso le sue stime sul Belpaese per il 2023: +0,4% da +1,9% previsto a giugno. Per l’anno in corso però la correzione al rialzo: +3,9% da +2,8%.

Piazza Affari, tonfo della Juventus -4%

I movimenti del listino principale sono racchiusi oggi tra il rialzo di Leonardo +0,76%% e il calo di Diasorin -3,43%, mentre fuori dal perimetro delle blue chip peggiora la situazione della Juventus (-5,33%) dopo che la società ha ufficializzato i rilievi dei revisori di Deloitte sul bilancio al 30 giugno, pur precisando di non condividerli. Per gli esperti contabili ci sarebbero perdite sottostimate. 

Tra le banche tornano gli acquisti su Unicredit +0,69%, mentre Mps, ben comprata ieri, oggi perde il 4,65%.

Nell’energia si apprezza Erg, +0,54%, sostenuta dalla conferma della raccomandazione “buy” degli analisti di Intesa Sanpaolo (-0,58%), che hanno alzato il prezzo obiettivo sul titolo a 37,1 euro. “Riteniamo che il prossimo piano industriale, atteso nel primo trimestre del 2023, possa agire come ulteriore catalizzatore”, affermano.

Tra le poche big cap in rialzo ci sono inoltre Prysmian +0,42% e Azimut +0,3%.

Si confermano negative Amplifon -2,95% e Nexi -3,09%, dopo le perdite di ieri.

Perde quota Iveco -2,91%.

Le prese di profitto mandano in rosso Saipem, -2,68%, che ha guadagnato più del 50% negli ultimi tre mesi.

Spread stabile, rendimenti in calo

La seduta è positiva per i titoli di Stato. Lo spread tra Btp 10 anni e Bund di pari durata è a 186 punti base (-0,5%) e i rendimenti arretrano rispettivamente a +3,65% e +1,79%.

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