Il rally di due giorni che si è diffuso sulle azioni globali è già finito. Oggi è tornato il mood negativo dopo i nuovi provvedimenti commerciali di Trump che stavolta se l’è presa con le esportazioni di chip di Nvidia verso la Cina, mentre gli investitori faticano ad assumere posizioni a lungo termine a causa dell’imprevedibilità degli annunci di Washington. Le aziende tecnologiche cinesi hanno guidato al ribasso tutta l’Asia, mentre Nvidia, nelle contrattazioni after-hours, mostra un netto calo. In negativo anche i future sugli indici azionari di Stati Uniti ed Europa, mentre l’oro ha raggiunto un nuovo record. Il dollaro ha ridotto parte del suo rialzo di martedì, mentre il franco svizzero e l’euro hanno guidato i guadagni rispetto alla maggior parte delle valute. Sui mercati pesa anche il doppio No di Trump all’Europa: No a dazi zero per l’industria e No alla condanna dell’ultima strage russa in Ucraina.
Wall Street, Nvidia in netto calo nel post-trading
E’ prevalsa la cautela in chiusura a Wall Street, con il Dow Jones che archivia la seduta con un leggero calo dello 0,38%, mentre rimane intorno alla linea di parità l’S&P-500, che chiude la giornata a 5.397 punti. Senza direzione il Nasdaq 100 (+0,18%); come pure, pressoché invariato l’S&P 100 (-0,16%).
Nel trading dopo la chiusura del mercato, Nvidia ha esteso il suo calo a oltre il 6% dopo aver annunciato che il governo statunitense inizierà a richiedere una licenza per esportare i chip H2O dell’azienda in Cina, un’escalation di restrizioni a cui l’azienda si è pubblicamente opposta; precisando che l’operazione sarebbe costata 5,5 miliardi di dollari.
Gli investitori si concentreranno anche sui dati sulle vendite al dettaglio negli Stati Uniti e sul discorso del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, più tardi oggi. È probabile che le vendite al dettaglio a marzo siano aumentate dell’1,3%, anche se in gran parte perché i consumatori si sono affrettati ad acquistare prima dell’entrata in vigore dei dazi. In agenda le trimestrali di Travelers, U.S. Bancorp e Abbott. La Banca del Canada annuncerà la sua politica monetaria oggi: gli analisti stimano solo il 40% di possibilità di un allentamento in vista delle elezioni generali previste per la fine del mese.
Europa sotto i riflettori
I mercati finanziari europei stanno ottenendo risultati migliori di quelli americani, secondo Bloomberg: l’euro è al suo massimo storico in tre anni e i titoli di Stato tedeschi superano di gran lunga i titoli del Tesoro. E sebbene le azioni europee siano state colpite dalla guerra commerciale, si stanno rivelando molto più resilienti di quelle americane. Le azioni europee stanno attirando investitori in fuga dalla volatilità che ha sconvolto i mercati statunitensi, dice Bloomberg. I dazi a intermittenza del presidente degli Stati Uniti e la politica fiscale pianificata hanno costretto gli investitori a chiedersi se i titoli del Tesoro e il dollaro continueranno a essere il porto sicuro che sono stati per decenni. Tutto ciò suggerisce che sia finita l’era in cui l’America, al centro dei mercati finanziari e del commercio globali, assorbiva migliaia di miliardi di dollari dal resto del mondo. Ora gli investitori sono alla ricerca di alternative in cui investire il loro denaro, in aperta opposizione alle politiche e allo stile di governo imprevedibile di Trump. C’è anche una crescente consapevolezza, fondata sulla risposta coesa dell’UE alla pandemia nel 2020, che l’Unione è più forte di un tempo, dice Bloomberg.
Quest’anno, l’S&P 500 è in calo del 7,9%, dividendi inclusi, a fronte di un rendimento del 10% in dollari per l’indice Stoxx Europe 600. Eppure, a giudicare dal rapporto prezzo/utile, le azioni europee sembrano ancora un affare: sono quasi il 30% più economiche di quelle statunitensi, ben oltre lo sconto medio del 17% registrato un paio di decenni fa. Amundi SA, il più grande gestore patrimoniale europeo, è tra coloro che privilegiano le azioni europee, con una preferenza per i titoli difensivi, di qualità e value. L’euro dollaro è oggi quasi invariato a 1,135, poco sotto i massimi da tre anni. Si attende il verdetto della Bce in agenda il 17 aprile che ha più spazi di manovra rispetto alla Fed.
La premier italiana Giorgia Meloni incontrerà oggi il presidente degli Stati Uniti Donald Trump alla Casa Bianca, in accordo con l’Unione Europea, con l’intento di proporre l’ eliminazione reciproca della maggior parte dei dazi industriali tra Stati Uniti e Unione Europea, creando di fatto una zona di libero scambio. Tra i traguardi che il suo entourage considera più raggiungibili c’è la possibilità di convincere Trump ad accettare un vertice USA-UE, che consenta agli stati membri di discutere di commercio e difesa che offrirebbe a Trump l’opportunità di parlare per la prima volta con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
Nel frattempo, il responsabile commerciale dell’UE, Maros Sefcovic , è tornato da Washington con poca chiarezza sulla posizione degli Stati Uniti dopo l’incontro con le sue controparti americane , sottolineando la sfida che attende Meloni.
In Asia, i tech guidano il calo. Pil cinese a +5,4%
Il presidente Donald Trump continua a insistere per esercitare la massima pressione su Pechino, che è stata esclusa dalla sconvolgente revoca dei suoi dazi “reciproci”. Ora ha ordinato un’indagine su potenziali nuovi dazi su tutte le importazioni statunitensi di minerali essenziali, fortemente sbilanciati verso la Cina. Di positivo c’è stamane che i dati sul Pil cinese hanno superato quelli di 2018 , con una solida crescita del 5,4% nel primo trimestre. Tuttavia, gli investitori sanno che tale crescita è precedente all’aumento dei dazi sulla Cina da parte degli Stati Uniti, che ha raggiunto un sorprendente 145%.
La notizia della scura su Nvidia sta facendo il giro del mondo e si abbattuta anche in Asia, in particolare sui technologici. L’indice MSCI delle azioni dell’Asia-Pacifico al di fuori del Giappone è sceso dell’1,3%, interrompendo una serie positiva di quattro giorni. L’indice Hang Seng di Hong Kong ha registrato la performance peggiore nella regione, con un calo del 2,3%, con il settore tech in calo del -5%. Baidu, Alibaba e Tencent, principali acquirenti di H20, hanno perso tra il -2% e il -5%. CSI 300 -0,8%.
Trump afferma che la palla è nel campo della Cina per un accordo commerciale, ma il presidente cinese Xi Jinping, da parte sua, sembra essere più concentrato sulla sua visita nel Sud-est asiatico. Trump afferma che i due hanno un ottimo rapporto, ma Xi non mostra segni di cedimento. Tutta questa incertezza ha alimentato un nuovo rialzo dell’oro, con i lingotti in rialzo dell’1,3%, raggiungendo un altro massimo storico di 3.275 dollari l’oncia. Petrolio -1%. Bitcoin -1,2% a 83.200 dollari.
Borse europee viste aprire in calo. A Piazza Affari da seguire Stellantis e Unicredit
Le borse europee son viste aprire in calo sulla base delle indicazioni offerte dal future dell’indice EuroStoxx50 a -1,3%, mentre i future sul Nasdaq anticipano un avvio in ribasso del -2,3% a causa delle news negative in arrivo da Nvidia.
Banco Bpm voterà a favore dell’aumento di capitale di Mps, propedeutico all’offerta in azioni su Mediobanca. Anche la società di asset management Anima voterà a favore dell’aumento di capitale del Monte a servizio dell’ops su Mediobanca. Anima detiene circa il 4% del capitale della banca senese.
Eni Morgan Stanley abbassa il target da 15 a 13,3 euro.
Ferragamo Stifel abbassa il target da 7 a 6 euro.
Saipem Morgan Stanley abbassa il target da 3,3 a 3,2 euro.
Stellantis Le scelte politiche di Stati Uniti ed Europa, con i dazi sulle importazioni da una parte e le norme contro le emissioni di CO2 dall’altra, mettono l’industria automobilistica sotto “estrema pressione”. Lo ha detto il presidente di Stellantis, John Elkann.
Unicredit Tra le prescrizioni del governo per il via libera all’offerta su Banco Bpm attraverso i poteri speciali del golden power vi è l’uscita al più presto dalla Russia da parte della banca guidata da Andrea Orcel. E’ quanto scrive il Messaggero secondo cui il verdetto di Palazzo Chigi sull’Ops potrebbe arrivare già venerdì prossimo. Gli altri due impegni richiesti riguardano il mantenimento di un rapporto stabile impieghi/depositi e dei livelli di finanziamenti relativi al project financing praticati da Banco Bpm, aggiunge il quotidiano. Anche La Repubblica indica venerdì come data per la decisione del governo, ma non esclude che possa slittare fino al 22 aprile.
Terna. S&P ha comunicato di aver rivisto positivamente il rating di lungo termine di Terna, alzandolo da ‘BBB+’ ad ‘A-’, un notch al di sopra di quello della Repubblica Italiana, con outlook stabile. Il rating di breve termine è stato confermato ad ‘A-2’.
Si riuniscono le assemblee degli azionisti di Banca Mediolanum, Campari, Ferrari, Iveco, Prysmian, Salvatore Ferragamo. Moncler e Brunello Cucinelli riuniscono anche il cda sui conti del primo trimestre del 2025.