Le Borse europee hanno aperto in rosso in scia al vertice tra i capi di Stato Ue. Pesa l’assenza di indicazioni più precise sul recovery fund ma anche la delusione per l’esito negativo dei test sul remdesivir, il farmaco di Gilead -4% che aveva suscitato molte speranze nella lotta contro il coronavirus. Ma Milano -0,28%, sostenuta dai future positivi delle Borse Usa, è la piazza meno colpita dal ribasso, : peggio Parigi -0,4%, Madrid -0,85%. Negativa anche Londra -0,4%. Francoforte -0,45%. Ad aprile l’indicatore elaborato dal centro studi Ifo è piombato a 74,3 punti in netto calo rispetto ai 86,1 di marzo, segnando un nuovo minimo storico. “La crisi da coronavirus ha colpito con piena forza l’economia tedesca”, ha affermato l’istituto tedesco.
Il commissario Ue dell’Industria Thierry Breton ha aggiornato i stamane i dati della crisi. “Ad oggi – ha detto – nell’Unione europea, siamo in rotta verso un 5-10% (di recessione), ovvero circa il 7,5%. Ma è così oggi, e se le cose non migliorano e avremo un secondo picco (dell’epidemia), le cose potrebbero peggiorare”. Per l’Italia, a giudicare dal Def, i dati sono ancora peggiori: – 8% il pil, debito pubblico al 155,7%. Il mercaro attende il verdetto sul rating di S&P: per Commerzbank l’Italia sfuggirà al downgrade. Ieri sera Moody’s ha detto di ritenere temporaneo l’impatto del coronavirus sul quadro macroeconomico italiano: il merito credito non dovrebbe cambiare, purché ci sia ripresa dal terzo trimestre, il costo del funding resti basso ed il debito torni a scendere. L’agenzia esprimerà il suo giudizio sul debito italiano l’8 maggio insieme a DBRS.
Il Btp tratta a 1,95% di rendimento, -3 punti base. Bund a -0,47% -3 punti base.
Con il prezzo del greggio ancora in netto calo (Wti giugno -4,36% a 15,78 dollari al barile e Brent -2,25% a 20,85 dollari al barile) Eni +0,5%. “E’ ancora troppo presto per dare indicazioni sul dividendo, per dire cosa faremo. Il momento non è ancora arrivato. Vediamo a che punto sarà la situazione per quanto riguarda l’emergenza Covid-19 tra un paio di mesi”. Ad affermarlo è l’ad di Eni, Claudio Descalzi, rispondendo agli analisti. La società chiude il primo trimestre con un utile operativo rettificato di 1,3 miliardi di euro, 200 milioni di euro in più delle aspettative del consensus, il risultato netto invece è inferiore alle aspettative a causa di svalutazioni. Giù Saipem -0,27% e Tenaris -0,99%.
Ripiega, dopo i guadagni degli ultimi giorni, Atlantia -0,6%
Unicredit -1,7% starebbe valutando la possibilità di vendere o riorganizzare le attività dei pagamenti digitali. Nexi sta lavorando con INPS per mettere a punto dei sistemi in grado di aiutare le banche ad erogare il bonus di 600 euro previsto dal Cura Italia.
Nel risparmio gestito. Azimut +1%, chiuderà il 2020 con 300 milioni di euro di utile netto, ben oltre le attese del consensus, lo dice il presidente della società. Banca Generali -0,78%. L’assemblea ha votato a favore del dividendo proposto dal c.d.a., da pagare tra il 15 ottobre e la fine dell’anno.
Fiat Chrysler -0,5%. Il sindacato più seguito tra i dipendenti del gruppo negli Stati Uniti, si oppone al programma di riapertura degli stabilimenti.
Desole Tim -1%. L’assemblea ha approvato tutte le proposte del consiglio di amministrazione, inclusa la distribuzione del dividendo e il piano di incentivazione, confermando alla presidenza Salvatore Rossi. Il Cda è stato aggiornato sull’avanzamento del progetto di JV con Kkr per gestire la rete secondaria e sviluppare collegamenti in fibra. Le attività, propedeutiche all’invio di un’offerta vincolante, proseguono regolarmente.