FINMECCANICA SOTTO TIRO, VENDITE SU TELECOM
INDUSTRIA USA IN CRESCITA, ORO SOTTO QUOTA 1600
Finale dimesso per le Borse europee dopo la fiammata improvvisa per il dato assai positivo dell’indice Empire Manufactoring, un indicatore dell’attività industriale nella zona di New York. L’indice, che a gennaio si era attestato a quota -7,7, era atteso in miglioramento a -2, invece ha fatto un balzo notevolissimo andando a raggiungere il livello di +10.
Ma il rimbalzo è durato poco.
A Milano l’indice FtseMib è ripiegato dello 0,33%, a quota 16489 dopo un’accelerazione fino a +0,5%.
Londra sale dello 0,01%, Parigi -0,25%, Francoforte segna un calo dello 0,49%.
Neanche la Borsa americana si accende di entusiasmo, è ben difficile che il rialzo in Europa si mantenga vigoroso. A Wall Street Dow Jones e Nasdaq segnano +0,11%, S&P +0,13%.
Sui mercati finanziari il dato principale della giornata è la caduta dell’oro sotto quota 1.600 dollari l’oncia, livello che non toccava dal 14 agosto scorso. Due grandi investitori internazionali, George Soros e Louis Moore, stanno drasticamente riducendo le loro posizioni.
Scende anche il petrolio con il Brent a 116,6 dollari al barile (-1,1%).
Sul mercato dei cambi, euro stabile nei confronti del dollaro a 1,336.
Il rendimento del Btp a 10 anni è sceso al 4,36%, spread a quota 271 in calo di 4 punti base.
Il listino milanese è stato trascinato da Eni che sale del 2,14% dopo i buoni risultati annunciati stamattina.
Insieme ad Eni sale la controllata Saipem +0,67%%.
Pesa al contrario il forte ribasso di Finmeccanica -4,13%: il presidente Giuseppe Orsi, incarcerato per corruzione, si è dimesso, ma quel che è grave è che il governo indiano ha revocato il contratto per l’acquisto di 12 elicotteri, contratto per il quale sarebbe stata commessa la corruzione. Ubs ha abbassato il giudizio a “neutral”.
Sotto tiro anche Telecom Italia che perde IL 2,3%: il titolo viene tenuto sotto pressione dopo le indiscrezioni per possibili nuove svalutazioni pari a 3 miliardi di euro. I risultati dell’impairment test di quest’anno, ovvero la verifica delle perdite di valore delle attività iscritte a bilancio, saranno a disposizione dei consiglieri già lunedì prossimo, anche se il cda deputato a valutarli sara’ quello che ha all’ordine del giorno l’approvazione de bilancio (7 marzo). Le svalutazioni starebbero in una forchetta tra i 2 e i 4 miliardi di euro sui 36,8 miliardi di avviamenti e la conseguenza immediata sarebbe quella di un azzeramento dell’utile. I dividendi saranno garantiti dalle riserve (9 miliardi), come già successe l’anno scorso. Telecom ha infatti gia’ fatto ‘pulizia’ nel bilancio 2011 svalutando gli avviamenti delle attività domestiche per 7,3 miliardi di euro con una conseguente chiusura in profondo rosso del bilancio da “buy”.
Fiat invariata, Pirelli sale dello 0,9%, StM arretra dell’ 1,25%.
Fra le banche, Unicredit perde l’1,1%, Intesa -0,7%, Ubi -0,5%.
MontePaschi è in ribasso del 2,5%.
Fra le assicurazioni, è poco mossa Generali -1,8 %, Unipol scende dell’1,7%.
Sempre in passerella Ferragamo + 2,22%, Tod’s +1%.
Fra le mid cap corre Brembo +4,6% promossa da Mediobanca.