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Borse deboli in attesa della Bce

FIRSTonline

Borse europee deboli e contrastate in attesa della conferenza stampa di Mario Draghi da cui il mercato si attende qualche segnale sul possibile aumento degli acquisti di titoli da parte della Bce. In pochi però credono che il presidente dell’Eurotower adotti misure espansive già oggi. Il board della Bce inaugura un fine ottobre denso di appuntamenti sul fronte della politica monetaria con il vertice della Fed sui tassi e anche quello della Bank of Japan subito dopo, il 30 ottobre.

Milano, in leggero terreno positivo in mattinata, riduce i guadagni e scivola in territorio negativo, Francoforte strappa un risicato +0,12% mentre Londra cede lo 0,17% e Parigi lo 0,17%. A Tokyo l’indice Nikkei ha chiuso in calo dello 0,6% mentre le borse asiatiche hanno messo a segno una chiusura positiva. Shanghai sale dell’1,45% e Shenzhen del 3,71%. Il mercato spera in nuove misure di rilancio dell’economia cinese in vista del meeting del Partito comunista la prossima settimana con in agenda il piano economico quinquennale.

A Wall Street la scena a Ferrari è rubata dallo scandalo Valeant. Un report di Citron Research sostiene che il colosso farmaceutico conduca operazioni al limite della legalità. Valeant userebbe un canale di distribuzione (Philidor) per aumentare le vendite dei suoi farmaci ed evitare che i pazienti e le assicurazioni passino a farmaci meno cari. 

Nel pomeriggio il mercato attende alcuni dati macroeconomici americani: le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, l’indice Fhfa dei prezzi delle abitazioni di agosto, l’indice anticipatore (Conference Board) di settembre, le vendite di abitazioni esistenti di settembre. Dall’Eurozona è atteso l’indice sulla fiducia dei consumatori di ottobre.

In mattinata è stato pubblicato il dato sulla bilancia commerciale italiana che ha indicato un surplus con i Paesi extra-Ue in lieve calo a 1,4 miliardi di euro (-105 milioni di euro) rispetto a settembre del 2014.A livello congiunturale le esportazioni sono salite del 5,2% mentre le importazioni sono aumentate dell’1,5 per cento.

A Piazza Affari si guarda alla chiusura dell’Ipo di poste Italiane prevista per le 13.30. Nel frattempo si è stretto ancora il range di prezzo. Secondo quanto si apprende, il consorzio dei collocatori questa mattina ha fornito una nuova guidance di prezzo per indirizzare ulteriormente la domanda degli investitori nell’intervallo di 6,5-6,75 euro. La forchetta ufficiale è di 6-7,5 euro. La decisione sul prezzo è attesa entro domani.

E’ probabile che l’Ipo registri una domanda pari a quattro volte l’offerta di 453 milioni di titoli (a cui va aggiunta l’eventuale greenshoe).

Guida i rialzi del Ftse Mib Fca +1,63% che rimbalza dopo le vendite di ieri. Il mercato è tornato a guardare alle prospettive di M&A del settore dopo che lo stesso Sergio Marchionne ha chiarito che, dopo l’Ipo Ferrari, il prossimo passo sarà quello di cercare un partner per la casa automobilistica. Sempre oggi, è atteso  l’esito definitivo del referendum in Usa sul nuovo contratto di lavoro di Fca. 

In evidenza anche Yoox +1,27% e Telecom Italia +1,26% che beneficia delle attese positive per la trimestrale in agenda il prossimo 6 novembre.

In fondo al Ftse Mib la Bpm -3,4% che paga le voci sull’ipotesi di nozze con Carige che invece festeggia (+4,37%). Tra le banche le vendite colpiscono anche Bper -1,03% e Intesa -0,87%. Sul fronte bancario, il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, in un’audizione in Commissione Finanze del Senato, ha affermato che il decreto legislativo sul bail-in per le banche va rivisto perché è in contrasto con le norme europee sugli abusi di mercato che tutelano la trasparenza.       

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