Seduta dimessa per le Borse europee, appesantite dai dati negativi sul manifatturiero europeo. Piazza Affari ha chiuso la seduta a 20.345 punti, in ribasso dello 0,51%. Quasi in equilibrio Parigi (-0,03%), Londra (-0,08%) e Francoforte (-0,09%). Lo spread tra Btp e Bund ha chiuso a 154 punti con un rendimento del decennale in lieve aumento al 2,43%. Il cambio euro/dollaro è invariato a 1,31.
In assenza di Wall Street, chiusa per il Labour day, l’attenzione si è concentrata sulla delusione per i dati Pmi, in particolare quelli italiani, e sulla preoccupazione per le notizie in arrivo dall’Ucraina. In Europa i settori in maggiore calo sono Automotive (Stoxx -1%) e banche (-0,7%). Guadagnano i farmaceutici (+1%) e i titoli petroliferi, nonostante la flessione del greggio, con il Brent scambiato a 103 dollari al barile (-0,1%) e il Wti a 95,6 dollari (-0,3%).
Eni ha lasciato sul terreno lo 0,32%, nonostante Goldmnman Sachs abbia inserito il titolo nella lista delle azioni preferite.
In calo invece Saipem (-2,5%) dopo che Deutsche Bank ha ridotto il rating da hold a sell e il target price da 18 a 16 euro.
Fra le banche di Piazza Affari, scendono Unicredit (-0,76%), Intesa (-0,8%). Pesanti Banco Popolare (-2,7%) e MontePaschi (-2,55%).
Debole Fiat (-1,2%). Finmeccanica sale dello 0,7%, StM +0,8%. Arretra Prysmian (-0,9%).
Infine, Luxottica è salita dello 0,47% nel giorno dell’uscita di Andrea Guerra dal gruppo. D’ora in poi la società avrà due amministratori delegati: uno dedicato alle funzioni corporate sarà Enrico Cavatorta, l’altro, focalizzato sui mercati, sarà nominato a breve.