Ancora depresse le Borse europee. Il pessimismo è alimentato dalla discesa della Borsa di Francoforte, che ieri ha varcato la soglia di un importante segnale tecnico: il ribasso del 10% dai massimi di aprile. Oggi l’indice Dax (-1,17 a metà giornata) è scivolato sotto la barriera degli 11 mila punti. A Milano l’indice Ftse Mib (-0,51%) cala a 22528 punti. Parigi -0,74%, Madrid -0,59%. Londra perde lo 0,22%.
In controtendenza Atene (+2%), in attesa del vertice di domani a Bruxelles tra Tsipras (che continua a sostiene che l’accordo è vicino) e la coppia Merkel-Hollande. La Borsa di Istanbul si muove poco sopra la parità, dopo il -5% di ieri.
Stabile il cross euro-dollaro a 1,1295.
Calmo il mercato obbligazionario. Il Bund decennale è fermo al rendimento dello 0,88%. Lo spread Italia-Germania si restringe di 2 punti base a quota 135 e si allinea a quello della Spagna. Il rendimento del BTP 10 anni è fissato al 2,23%.
Il petrolio si rafforza in rialzo: Brent a 63,7 dollari al barile (+1,6%).
A Piazza Affari sale Eni (+0,8%) sale grazie alle voci secondo cui potrebbe vendere una quota del 20% di Saipem a Fsi, il Fondo strategico italiano che fa capo alla Cassa depositi e prestiti.
Al contrario, scende Saipem che perde il 5,8% per il timore di un aumento di capitale dopo l’ingresso del fondo Strategico.
In calo anche Fiat Chrysler (-1,01%). Secondo il Wall Street Journal Marchionne si è mosso per sollecitare l’intervento dei fondi activist nei confronti del board di Gm per portare avanti l’ipotesi di un merger.
Carige perde il -5,5% nel secondo giorno dell’aumento di capitale da 850 milioni.
Invariata Montepaschi: ieri si è concluso il periodo di trattazione dei diritti d’opzione.
Tra le altre banche, Unicredit -0,2%, Intesa -0,8%, Banco Popolare -0,2%.