Il trimestre brilla, ma l’ultima seduta dei listini europei risulta opaca, nonostante il missile d’investimenti da migliaia di miliardi di dollari che verrà tra breve lanciato dal presidente Joe Biden e che resterà in orbita per i prossimi otto anni. Wall Street apprezza e scambia in rialzo. I titoli tech guadagnano circa l’1%, mentre i finanziari e gli energetici sono in ribasso, in un’inversione di tendenza rispetto a quanto visto questo trimestre. Piazza Affari chiude la seduta piatta (+0,05%), sorretta da titoli che possono beneficiare del piano Usa, ma zavorrata da Pirelli -3,55% e banche.
Nel resto d’Europa Francoforte (+0,02%) consolida le posizioni record raggiunte ieri, mentre Parigi perde lo 0,34% in attesa di conoscere le decisioni del presidente Macron per arginare i contagi di Sars-Cov-2 in Francia. Indossa la maglia nera Londra, -0,83%, nel giorno del disastroso debutto di Deliveroo in Borsa. La famosa società di consegna di cibo a domicilio ha perso il 26,30%, dopo aver abbassato le sue pretese in fase di collocamento al minimo della forchetta. A fare paura sarebbe il clamore suscitato dalle lotte sui diritti dei raider e la struttura del capitale, con due classi di azioni.
Prosegue il calo di Zurigo, -0,61% dove Credit Swiss resta ko (-4,93%) a causa dei timori per perdite legate ad Archegos, il fondo Usa che è andato in default mandando in tilt una parte del settore bancario.
Sale intanto l’inflazione a marzo nella zona euro, soprattutto a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia: + 1,3% dopo +0,9% di febbraio. Un balzo previsto dalla Bce, che aveva avvisato della possibilità che l’inflazione potesse sforare il target entro fine anno, assicurando contestualmente che non sarebbe intervenuta sul picco, giudicato temporaneo. L’inflazione sottostante infatti, tenuta in maggior considerazione dalla Bce nelle sue scelte di politica monetaria, è rallentata a marzo, in contrasto con le attese del mercato che si aspettavano un andamento stabile.
Anche in Italia l’inflazione si conferma in crescita per il terzo mese consecutivo, riportandosi ai livelli di maggio 2019. Secondo i dati provvisori diffusi oggi da Istat, i rialzi sono dello 0,3% mese e dello 0,8% anno.
Oltreoceano, Wall Street procede intonata, anche se la chiusura del primo trimestre può portare volatilità, perché gli investitori aggiustano i portafogli. Al momento rimbalza il Nasdaq, indice dei tecnologici che ha più sofferto in questa fase, con i tassi dei Treasury in rialzo e la prospettive di ripresa economica che premiano maggiormente i titoli ciclici. Oggi si allenta leggermente la tensione sui titoli di Stato, con il tassi del decennale che si muove in leggero calo rispetto ai livelli raggiunti ieri (ma resta sempre oltre +1,7%).
La Casa Bianca ha intanto anticipato il discorso di Biden, che annuncerà 2mila miliardi di dollari di investimenti in infrastrutture (620 miliardi in trasporti) nell’arco di otto anni, in un disegno che creerà “milioni” di posti di lavoro. Si tratta però solo dell’antipasto cui seguirà un secondo intervento – atteso per aprile – che secondo la ricostruzione del Wsj riguarderà formazione, educazione, servizi all’infanzia. Per finanziare il piano salirà l’imposizione fiscale sulle aziende: l’aliquota passerà dal 21 al 28%.
In tema di lavoro è molto positivo il dato uscito oggi di Adp sull’occupazione nel settore privato a marzo, il migliore da settembre con la creazione di 517.000 nuovi posti. Il dollaro perde leggermente posizioni, rispetto alle vette toccate nelle scorse sedute. L’euro ne approfitta scambiando in leggero rialzo, ma si muove sotto quota 1,18. Il biglietto verde si appresa in ogni caso a chiudere il miglior trimestre da giugno 2018. Rimbalza l’oro, con il contratto giugno 2021 in rialzo dell‘1,4% a 1,710 dollari l’oncia. Il petrolio è poco mosso. Il Brent tratta intorno a 64,20 dollari al barile, impensierito dal fatto che l’Opec+ ha ridotto le previsioni di crescita della domanda per il 2021, ma sorretto dall’aumento dell’attività manifatturiera in Cina.
La seduta di Piazza Affari guarda in parte agli Usa. Gli analisti di Mediobanca rilevano che ‘un’accelerazione degli investimenti nelle energie rinnovabili negli Stati Uniti sosterrebbe Enel e Prysmian’, che oggi si apprezzano rispettivamente dello 0,71% e dell‘1,99%. Gli investimenti aggiuntivi collegati al rinnovamento delle infrastrutture pubbliche esistenti (strade, ponti e dighe) dovrebbe premiare Buzzi Unicem (+1,88%) e Interpump (+0,66%). La seduta è tonica anche per Stm, +1,85%, Ferrari +1,8%, Nexi +1,67%. Fra i titoli oil si apprezza Eni +0,79%, mentre va a picco Saras (-7,22%).
In fondo al listino Pirelli, che ha chiuso il 2020 con un utile netto consolidato di 42,7 milioni (457,7 milioni al 31 dicembre 2019) e un utile netto della capogruppo a 44 milioni (273,2 milioni al 31 dicembre 2019) e proporrà all’assemblea degli azionisti, convocata il 15 giugno, la distribuzione di un dividendo di 0,08 euro per azione. Nel piano industriale la società punta al “recupero dei valori pre covid 2019 al 2022” e a diventare entro il 2025 “leader su specialties high value con elevata generazione di cassa”.
Banche in calo, a partire da banco Bpm -2,48%, Mediobanca -1,99%, Unicredit -1,4%. Prese di beneficio su Cnh -2,01% e Leonardo -1,65%. Sul secondario chiude in leggero calo a 95 punti base lo spread fra decennale italiano e tedesco e il Btp registra un tasso di +0,66%.