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Borse contrastate, asta bund fiduciosa. Bene anche i titoli di Stato portoghesi

Riducono il passo rispetto allo slancio dell’apertura le Borse europee. Il Ftse Mib gira in negativo e viaggia attorno alla parità (+0,01%), il Cac sale dell0 0,65%, il Ftse 100 dello 0k,17% e il Dax dello 0,39%. Tengono le Borse europee: si muovono in attesa del vertice europeo di giovedì e venerdì, sostenute soprattutto in avvio dalle le indiscrezioni rilanciate dal Financial Times su un accordo per potenziare il fondo salva stati a 1000 miliardi. C’è poi la prospettiva di un taglio di tassi da parte della Bce nella riunione di domani. Nonostante la mossa dell’authority Usa su futures e derivati, che ha messo al bando i bond esteri (dopo il caso Mf Global il riferimento implicito va chiaramente all’Eurozona), dai titoli di Stato arrivano segnali di fiducia sulla risoluzione della crisi del debito.

In Germania dopo il flop di novembre sul collocamento dei bund che ha costretto la Bundesbank a intervenire per rastrellare i titoli invenduti, oggi l’asta a 5 anni ha registrato un boom di richieste per 8,67 miliardi contro i 5 disponibili. Nonostante l’avvertimento di S&P di ieri che per la prima volta ha messo in dubbio la tripla A tedesca e rendimenti all’1,11% non certo allettanti.

Il differenziale tra Btp decennali e bund ha reagito subito dopo l’asta tedesca a 367 punti e rendimento al 5,80%, muovendosi in altalena in leggera salita a quota 370 punti, dopo essere sceso ieri fino a 356 sulla scia della manovra Monti. Dopo l’asta torna sopra i 300 punti base anche il differenziale tra i Bonos spagnoli e il Bund e sopra 110 quello tra Francia e Germania. Ma il segnale sulla maggiore fiducia sulla tenuta dei Paesi periferici grazie alle decisioni attese dal vertice arriva dal Portogallo: il Tesoro portoghese ha collocato questa mattina titoli di Stato con domanda doppia e rendimenti in leggero calo. Nel dettaglio ha collocato un miliardo di euro in bonos a tre mesi a un tasso d’interesse del 4,873%,rispetto al 4,895% dell’asta precedente del 16 novembre centrando gli obiettivi di collomanto fissati tra 1 e 1,25 miliardi.

Sul fronte obbligazionario, il fondo salva Stati Efs scende in campo con una nuova emissione di breve termine: il fondo ha annunciato il lancio entro fine anno di un’emissione obbligazionaria a breve termine dopo che S&P ha messo sotto osservazione nei prossimi mesi anche la sua tripla A a lungo termine. L’emissione di obbligazioni a 3, 6 e 12 mesi sarà aperta a 47 istituzioni finanziarie e sarà attraente per gli investitori. “Il lancio di un programma di rifinanziamento a breve termine – ha spiegato il presidente Klaus Regling – è in linea con la nostra ambizione di allargare il campo d’azione del fondo con l’utilizzo di nuovi strumenti. Il programma non sostituirà le emissioni a lungo termine previste dal Fondo ma gli darà piu’ flessibilita'”.

A Piazza Affari il Ftse Mib è appesantito dal crollo di Fondiaria Sai che perde il 6,61% scontando anche l’uscita dal Ftse Mib a favore di Ferragamo. Ma oggi i riflettori sono accesi anche sull’incontro dei vertici con l’Isvap che deve decidere sull’operazione di capital management del gruppo assicurativo e in particolare sul nodo della società veicolo per le partecipazioni strategiche. In calo del 3,33% Mps, che in mattinata segnava invece un deciso rialzo, e Mediobanca del 2%. In rosso del 4% Ansaldo Sts nonostante la nuova commessa in Francia. Deboli i bancari con Unicredit che sale dello 0,49%, Intesa dello 0,22%. Resistono e sostengono il Ftse Mib Ubi Banca che sale del 3,77%, Bpm del 3,05%, Mediolanum del 2,13%, Banco Popolare dell’1,18%.Tra i maggiori rialzi anche A2a +1,31% e Fiat Industrial +1,19%

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