Bocce praticamente ferme sui mercati in attesa di Jerome Powell: i listini europei chiudono poco mossi e Wall Street si muove contrastata prima che il presidente della Fed dica la sua alle 18.40 ora italiana, alla luce del forte rapporto sull’occupazione Usa visto la settimana scorsa e che potrebbe indurre il banchiere centrale su posizioni più severe di quanto sperato.
Piazza Affari è anche oggi la migliore in Europa, +0,36%, e rafforza la sua posizione oltre i 27mila punti base (27.118) grazie agli acquisti su titoli bancari, petroliferi e Telecom. Sono quasi piatte Francoforte -0,14%, Parigi -0,07%, Amsterdam +0,09%, Madrid +0,11%. Londra segna un progresso dello 0,35%, in linea con Milano, aiutata dal balzo del settore oil, con Bp in rally a +7,64%, dopo aver comunicato utili record, l’incremento del dividendo e un buyback di azioni per 2,75 miliardi di dollari.
Wall Street nervosa in attesa di Powell
Il nervosismo resta il tratto dominante degli scambi di Wall Street, nelle ore mattutine che precedono l’intervento di Jerome Powell, presidente della Fed, all’Economic Club di Washington. L’incertezza è data dal forte rapporto sull’occupazione visto la settimana scorsa, che potrebbe indurre la Fed a proseguire con le strette e a mantenere i tassi alti per un periodo più lungo di quanto stimato dal mercato in precedenza. I trader ipotizzano che la banca centrale spingerà il tasso di riferimento al 5,1% a giugno, livelli sostenuti a gran voce dai consiglieri della Fed. Ad agitare le acque, infatti, contribuiscono anche oggi alcuni banchieri, da Raphael Bostic, presidente della Fed di Atlanta a Neel Kashkari, presidente della Fed di Minneapolis, favorevoli a nuovi rialzi dei tassi e a una lotta severa contro l’inflazione.
Notizie di nuove strette monetarie sono arrivate poi dalla banca centrale australiana, che ha alzato il costo del denaro di 25 punti base e, a sorpresa, ha annunciato che serviranno ulteriori aumenti.
In questo contesto il dollaro si mantiene tonico e l’euro tratta in calo intorno a 1,07. Soffrono i T-Bond, che vedono prezzi in ribasso e tassi in rialzo.
Si muovono in progresso i future del petrolio, il Brent si apprezza dell’1,72%, a 82,4 dollari al barile e il greggio texano sale dell’1,9%, a 75,54 dollari al barile.
Arretra invece misura consistente il gas, sotto i 55 euro al Mwh ad Amsterdam.
Piazza Affari brilla con Saipem, Telecom e Banco Bpm
Piazza Affari brilla anche oggi grazie agli acquisti sui bancari e sui titoli petroliferi. Resta inoltre in evidenza Telecom, +2,26%. Il fondo Kkr, su richiesta della Consob, ha precisato che la sua offerta ha una durata di quattro settimane dalla data di invio (primo febbraio), salvo diversi accordi tra le parti. Il cda di Tim, infatti, dovrebbe riunirsi il 24 di febbraio per discutere la questione e assumere le decisioni del caso. Laconica è stata la risposta della premier Giorgia Meloni, interpellata sulla partita in corso: “Penso che presto avremo informazioni chiare da dare”.
La migliore blue chip del giorno è Saipem, +5,19%, in un settore oil che guarda al balzo di Bp e al rialzo del prezzo del petrolio. Bene Eni +1,53%. Recupera terreno Saras +2,87%, molto venduta recentemente, ma dopo consistenti guadagni precedenti.
Tra le banche si mettono in luce Banco Bpm +1,9% e Bper +1,65%, in vista dei risultati. Si conferma ben comprata Intesa, +0,88%, con l’ad Carlo Messina che vede la necessità di un’operazione di un matrimonio europeo per fare del gruppo un leader continentale, ma al momento non individua obiettivi adeguati.
Nel risparmio gestito si apprezza Finecobank +1,65%, che ha registrato un utile record nel 2022. L’ad Alessandro Foti è ottimista per il futuro e stima “una crescita solida anche per l’anno appena iniziato, così come per i prossimi”.
Archiviano una seduta di soddisfazioni le utility, favorite da un report di Rbc che ha migliorato i giudizi. Spiccano Hera +1,76%, Terna +1,28%, Italgas +1,26%, A2a +0,97%.
Chiude in fondo al listino Amplifon, -2,46%, penalizzata dalle prese di profitto dopo aver registrato una crescita del 13% da inizio gennaio.
Scendono Pirelli -2,21%, Interpump -1,46%, Campari -1,27%.
Salgono ancora i rendimenti sul secondario
Salgono ancora i rendimenti dei titoli sovrani: il tasso del Btp decennale è indicato in chiusura al 4,04% e quello del Bund di pari durata al 2,27%, per uno spread stabile a 178 punti base (+0,42%).
Dalla pagina in cui la Bce aggiorna sugli acquisti Pepp, emerge che Francoforte si è concentrata recentemente sui titoli italiani. Nel bimestre dicembre-gennaio Eurotower ha aumentato infatti di 631 milioni di Btp italiani il proprio portafoglio attraverso il programma pandemico. La posizione netta complessiva per tutti i Paesi dell’area euro è a 1,661 miliardi.