Molta brace arde sotto la cenere sui mercati, nonostante la seduta di oggi si chiusa “poco mossa” in Europa e proceda in ribasso a Wall Street dopo un rapporto sul lavoro di gennaio su cui ragionare.
Milano si assesta oltre 37 mila punti (37.055), recentemente conquistati e il suo modesto -0,17% non rende merito al ribollire di eventi nel settore bancario, dove ieri sera c’è stato un nuovo colpo di teatro con l’ops di Bper (-7,57%) sull’intero capitale della Banca Popolare di Sondrio (+5,39%). Anche al di fuori delle banche però le scintille non sono mancate: Iveco svetta sul listino con un boom del 21,54% dopo i risultati del quarto trimestre 2024 e l’annuncio che sta valutando la possibilità di scorporare la sua unità di difesa; Tim (+6,28%) incrementa il suo recente rally sulle voci di essere nel mirino di Iliad.
Francoforte e Londra, che ieri hanno aggiornato i loro massimi di sempre, cedono lo 0,57% e 0,33%, Parigi arretra dello 0,43% e Madrid dello 0,44%, mentre Amsterdam limita i danni allo 0,11%.
Wall Street debole con Amazon e rapporto sul lavoro
Wall Street si muove debole verso fine mattinata (Nasdaq -1,05%), innervosita dai dati macro, dall’aumento dei tassi dei titoli del Tesoro e dai risultati di Amazon (-4%), che non è il primo colosso a deludere gli investitori. O meglio, i conti del trimestre sono andati meglio del per questo, rendimenti dei titoli del Tesoro in aumento.
Stamani inoltre è uscito l’atteso rapporto sull’occupazione americana di gennaio, che ha rivelato una crescita sotto le stime con la creazione di 143 mila posti di lavoro contro attese di 170 mila occupati in più. Il tasso di disoccupazione è sceso però dal 4,1% al 4% e il Financial Times osserva che quest’ultimo elemento rafforza la prospettiva di una Federal Reserve che viaggi a ritmo lento nel tagliare i tassi.
A ciò si aggiunga che, a febbraio, gli statunitensi si stanno dimostrando meno ottimisti sull’economia rispetto al mese precedente, con la lettura preliminare dell’indice sulla fiducia redatto mensilmente dall’Università del Michigan pari a 67,8 punti, dopo i 71,1 punti della lettura finale di gennaio. Le attese erano per un dato a 71,3 punti. A pesare sono i timori sull’inflazione provocata dai dazi statunitensi: le aspettative a un anno sono aumentate dal 3,3% al 4,3%; quelle a cinque anni sono cresciute dal 3,2% al 3,3%.
Per queste ragioni i rendimenti dei titoli del Tesoro sono in aumento.
Bce, il tasso neutro lascia apparentemente spazio a nuovi tagli dei tassi d’interesse
Il tema dazi, la guerra e la pace, ma anche le politiche monetarie fanno da sfondo alle ultime sedute.
In tema di banche centrali oggi è uscito anche il Bollettino della Bce, in cui Francoforte osserva che probabilmente dovrà procedere con diversi tagli dei tassi d’interesse prima di raggiungere il livello in cui questi smettono di frenare la crescita economica. Per il riferimento sui depositi, il livello neutrale o naturale – che non stimola né limita la crescita – è tra l’1,75% e il 2,25%, poco mutato negli ultimi anni. Questo potrebbe lasciar margine ad almeno altri due tagli di Eurotower da 25 punti base, anche se non si tratta di una certezza matematica.
Dollaro in rialzo e la Cina fa incetta di lingotti
In questo contesto il dollaro si rafforza sulle principali valute, con l’euro che, al momento, cambia sotto 1,04 intorno a 1,033.
Tra le materie prime resta in evidenza l’oro, mentre la banca centrale cinese continua ad ampliare le sue riserve auree per il terzo mese di fila (a gennaio). I lingotti detenuti dal Dragone, secondo i dati diffusi oggi, sono aumentati di 0,16 milioni di once, da 73,29 a 73,45 milioni, per un valore a 206,53 miliardi da 193,43 miliardi, in linea con il rialzo delle quotazioni.
Per quanto riguarda le quotazioni di oggi, al momento lo spot gold si apprezza dello 0,8% e tratta a 2.878,57 dollari l’oncia, mentre il future aprile 2005 si muove poco oltre i 2.900 dollari (+0,83%).
Sono in cauto progresso anche i future del petrolio: Brent 74,53 dollari al barile (+0,32%); greggio texano 70,91 dollari (+0,42%).
Giornata di acquisti anche per il gas ad Amsterdam, con il future marzo oltre i 55 euro.
In Piazza Affari focus su Bper-Popolare di Sondrio, Iveco e Tim
In Piazza Affari rimangono sotto i riflettori i titoli bancari, attori di un terremoto che sembra destinato a cambiare i connotati al settore. L’ultima scossa, in ordine di tempo, è quella inflitta da Bper sulla Popolare di Sondrio, banche che hanno entrambe alle spalle l’azionista Unipol (+0,82%). Le diverse performance dei due titoli oggi già hanno vanificato il premio dei modenesi, con l’offerta che è passata a sconto, ma i primi commenti degli analisti sono stati positivi. Per Jefferies: “ci sono vantaggi strategici nel deal con Bper che aumenterebbe l’esposizione verso regioni strategiche e aumenterebbe il valore di mercati in un contesto di rapido consolidamento settoriale”. Per Deutsche Bank “il rischio di esecuzione è probabilmente relativamente basso, data la complementarietà delle attività”. Per Equita “l’operazione è caratterizzata da un basso rischio di esecuzione e ha una forte rilevanza industriale in quanto consentirà di consolidare la posizione dell’entità combinata nel Nord Italia, fare leva sulle fabbriche di prodotto, condividere le best practice di entrambe le entità coinvolte”. L’operazione non è stata concordata, ma l’ad di Bper non la ritiene ostile. Nei prossimi giorni intanto si riunirà il consiglio della popolare di Sondrio, mentre Unipol, che non vede elementi ostativi nell’offerta, potrebbe parlarne giovedì prossimo in cda.
Altro titolo protagonista di questa seduta è sicuramente Iveco, oggetto di scambi febbrili (fino a 5 volte la media giornaliera dell’ultimo mese) e si è avvicinato come valore ai suoi massimi storici, dopo lo scorporo da Cnh. A innescare questa febbre di acquisti secondo Equita è la notizia che riguarda “lo spin-off della difesa che permette di valorizzare un asset il cui valore all’interno del gruppo è totalmente trascurato”.
Non va poi trascurata Telecom Italia, che resta al centro dell’interesse degli investitori, con notizie stampa sempre più insistenti e dettagliate relative a un interesse di Iliad e di alcuni fondi. Intanto l’azienda, mercoledì 12 febbraio, presenterà il piano industriale 2025-2027.
Spread in lieve rialzo
Chiude una seduta debole la carta italiana, in cui perde quota contro la carta tedesca, per uno spread a 109 punti base. Il tasso del Btp decennale è al 2,47%, mentre quello del Bund è al 2,37%.