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Borse chiusura 6 febbraio: Milano sfonda quota 37 mila ed è ai massimi dal 2008, l’Europa fa meglio dell’America

Carlo Musilli - FIRSTonline

Un’ondata di acquisti si è riversata oggi sulle borse europee, che chiudono intorno e oltre i loro recenti massimi, nonostante l’andamento cauto di Wall Street. Ad accendere la propensione al rischio è una stagione degli utili da incorniciare, mentre arriva l’atteso taglio dei tassi da parte della banca centrale inglese, scendono i rendimenti dei titoli di Stato e si vive una momentanea calma sui dazi. 

Piazza Affari aggiorna il suo top dal 2008 e agguanta i 37 mila punti base (37.121), con una crescita dell’1,48% dovuta in gran parte agli acquisti su titoli finanziari e su Buzzi, +7,02%.

Francoforte è da record, 1,61%, a 21.899 punti base, trascinata da Siemens healthiness (+5,9%), che ha superato le attese con i risultati del quarto trimestre.

Parigi s’impenna dell’1,47% e Madrid dell’1,68%, mentre è più guardinga Amsterdam +0,62%.

Londra, +1,18%, ridimensiona i suoi guadagni a fine seduta, pur segnando i massimi di sempre che in giornata hanno toccato persino gli 8.767 punti base. La Bank of England ha tagliato oggi i tassi di interesse di 25 punti base, portandoli al 4,5%, dopo un paio di mesi di pausa e di preoccupazioni legate agli ultimi deludenti dati macroeconomici britannici e alla piccola risalita oltre la soglia del 2%. La decisione della banca centrale inglese pesa sulla sterlina, anche perché l’istituto ha praticamente dimezzato le previsioni di crescita economica per il paese quest’anno (allo 0,75% dall’1,5%).

Il mercato resta alla finestra invece per quanto riguarda le notizie relative ai conflitti. Tiepidi venti di pace cominciano a soffiare da Mosca, con i media russi che parlano di preparativi in fase avanzata per l’incontro tra Putin e Trump. In Medio Oriente invece l’Egitto avverte che l’appoggio israeliano al piano di Trump per lo sfollamento dei palestinesi da Gaza minaccia i negoziati sulla seconda fase del cessate il fuoco e per la restituzione degli ostaggi.

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Wall Street contrastata

Di umore meno frizzante è Wall Street dopo le prime ore di scambi, con il Dow Jones che si sta muovendo in territorio negativo (-0,27%) con alcune stime deludenti come quelle di Honeywell -4%, che ha presentato una guidance per l’intero anno al di sotto delle attese e ha annunciato la divisione della conglomerata in tre società indipendenti. Soffrono inoltre i titoli del settore semiconduttori dopo la pubblicazione dei conti: Qualcomm e Arm -4,8% e -6,8% e Skyworks Solutions -25%. Arretra Ford Motor (-4%), che ieri ha definito difficile l’anno che abbiamo davanti.

Di contro vola Ralph Lauren (+15%), che ha presentato una trimestrale superiore alle attese e una guidance per l’intero anno rivista al rialzo. Amazon (+0.66%) presenterà i suoi utili a mercati chiusi, ma attende l’appuntamento con cauto ottimismo. 

Dal fronte macro si guarda all’aumento del numero dei lavoratori che per la prima volta hanno richiesto i sussidi di disoccupazione, nella settimana terminata il primo febbraio, (+11.000 Unità a 219.000, le attese erano per un dato a 214.000). Rivista anche la mole di richieste della settimana precedente a 208.000 da 207.000.

Dollaro in rialzo, corre il gas

Sul mercato valutario il dollaro si apprezza contro le principali valute europee. In particolare dopo la sforbiciata della BoE perde quota la sterlina, che cede lo 0,7%, per un cambio di 1,2416, mentre l’euro si deprezza dello 0,3% contro il biglietto verde e vede un cross di 1,0367. Maggiori indicazioni sulla politica monetaria nella zona euro potranno arrivare domani, quando la Bce pubblicherà le sue stime aggiornate del cosiddetto tasso di interesse neutrale.

Intanto però qualche preoccupazione per il caro prezzi è indotta dalla risalita dei prezzi del gas, mentre sullo sfondo restano le preoccupazioni per i dazi

Oggi ad Amsterdam le quotazioni dei future del metano hanno brevemente superato i 55 euro al Mwh, portandosi al massimo da due anni, in un clima meteo più freddo del previsto e che ha fatto aumentare la domanda, riducendo le riserve. Si prevede inoltre che le temperature nell’Europa nord-occidentale scenderanno, accelerando l’esaurimento delle scorte. Attualmente, lo stoccaggio di gas è intorno al 51% della capacità, rispetto al 69% di un anno fa.

Attualmente sono in frazionale progresso anche i prezzi del petrolio, mentre l’oro arretra leggermente dai nuovi massimi raggiunti, ma permane oltre 2849,25 dollari l’oncia.

Piazza Affari, tutti pazzi per le banche

I titoli finanziari sono i protagonisti della seduta di Piazza Affari e a far impazzire gli investitori sono soprattutto le banche.

Mps chiude a +1,43% una seduta volatile, in cui il titolo è stato sulle montagne russe con i risultati del quarto trimestre sopra le attese del mercato. Nella call con gli analisti i vertici sono tornati anche sulla partita Mediobanca (+3,18%) ma senza fornire grandi dettagli aggiuntivi.

Massimo Doris ha detto che l’ops di Siena su Piazzetta Cuccia è stata per lui “una bella sorpresa”. Il numero uno di Banca Mediolanum (+2,89%) ha rilasciato il commento in occasione dei risultati dell’azienda di risparmio gestito superiori alle attese. Banca Mediolanum tra l’altro è socio storico di Mediobanca con una quota del 3,49% e non sembra così disposto a indossare l’armatura di cavaliere bianco per difendere Piazzetta Cuccia dai senesi.

Nell’occasione Doris ha preso in esame il complesso risiko bancario in corso di definizione. Alla domanda se possano entrare in campo altri attori, ha dichiarato: “tutto può accadere visto il domino di operazioni avvenute negli ultimi mesi. Si è iniziato con Unicredit su Commerzbank, poi Banco Bpm su Anima, Unicredit su Banco Bpm fino a Mps su Mediobanca”.Quanto all’operazione di Generali-Natixis, l’imprenditore non vede “conseguenze per il nostro business”. 

I titoli citati dall’imprenditore sono quasi tutti in vetta al Ftse Mib, oggi: così Unicredit si apprezza del 3,54% e Banco Bpm del 4,89%. Inoltre archiviano una seduta in denaro Bper +4,36%, Pop di Sondrio +4,1% e l’azionista di riferimento di entrambe Unipol +2,91%. Bene anche Intesa +2,98%, Generali +1,57%, mentre Anima limita i guadagni allo 0,5%, dopo il rally della vigilia.

A perdere quota sono i titoli energetici e Leonardo -2,83%.

Così arretrano A2a -2,21%, Snam -1,15%. Enel -0,86%, Hera -0,83%, solo per citare i ribassi più robusti.

Spread e tassi in ribasso

Il verde brilla anche sul secondario, dove lo spread tra decennale italiano e tedesco arretra a 107 punti base (-1,66%) e i tassi scendono. In particolare il rendimento del Btp cala al 3,45% contro il 2,38% del Bund.

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